Black Friday, un affare per i giganti del web che penalizza i negozi di vicinato
Si avvicina il Black Friday, che cade quest’anno il 29 novembre. Una data attesa dai consumatori: secondo un sondaggio realizzato da Confesercenti con IPSOS, l’86% valuterà le offerte, il 44% ha addirittura già deciso cosa acquistare, per un budget medio di 235 euro a persona ed un giro di affari complessivo in Italia di circa 3,8 miliardi di euro, il 3% in più dello scorso anno.
Meno entusiasmo, invece tra i negozi di vicinato, anche se Confesercenti stima che poco meno di un negozio su 3 (il 29% dei propri associati) parteciperà al Black Friday con sconti e promozioni. Si tratta di una quota in calo rispetto al 2023, quando la quota di negozi che partecipavano all’evento era del 34%. Quest’anno il 12% aderirà solo per venerdì, mentre il 17% ha anticipato le promozioni. Circa un negozio su quattro praticherà sconti del 20%, il 15% dichiara che arriverà al 30%, il 35% dei punti vendita prevede invece sconti del 40%, ed infine il 10% arriverà fino al 50%.
Nonostante la caratterizzazione online dell’evento, i negozianti che aderiscono al Black Friday lo fanno soprattutto perché credono sia una buona occasione per aumentare le vendite (32%), per i buoni riscontri in passato (23%) e soprattutto perché è desiderato dai consumatori (45%).
Chi dice no alla giornata di sconti, lo fa perché non gli sembra adatta alla propria attività (39% di chi non partecipa), ma c’è anche un 41% che ritiene che l’eccesso di promozioni sia controproducente per il settore.
“I negozi di vicinato non hanno la stessa possibilità di competere con gli investimenti dei giganti del web – osserva Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini -. Questo acuisce la crisi della rete dei negozi, imprese che sono presidio sociale, economico e di sicurezza per il Paese e, come tali, vanno salvaguardate e sostenute. Online invece è un far west, con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e il pericolo di veri e propri abusi di posizione dominante. Bisogna rivedere le regole, già a partire dalla Legge annuale sulle PMI, perché il rischio per le attività di prossimità è enorme: con un terzo dei regali che saranno acquistati in questi giorni, il Black Friday diventa un ulteriore saldo che va a prosciugare le vendite di Natale”.