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USL: “Contrastare la denatalità richiede azioni concrete”

Il Bollettino dell’Ufficio Statistiche relativo all’ultimo trimestre del 2024 restituisce una volta di più la fotografia di un Paese dove nascono sempre meno bambini. Nel 2024 sono state registrate 144 nascite, 47 nati in meno rispetto all’anno precedente. La Segreteria competente ha ribadito l’impegno ad adottare misure concrete a contrasto della denatalità: agevolazioni fiscali per le famiglie con figli, aumento degli assegni familiari, rimodulazione dei congedi parentali e altri interventi essenziali. Si tratta di temi fondamentali su cui USL tiene alta l’attenzione con determinazione da anni. Invertire il calo delle nascite senza politiche incisive è impensabile. Accogliamo quindi con favore l’avvio di azioni concrete per dare attuazione agli impegni assunti dal Governo e ci riserviamo di monitorarne le messe a terra. Quotidianamente le famiglie ci raccontano le loro difficoltà anche in merito a questa tematica, auspichiamo quindi un confronto rapido e costruttivo sulle proposte in campo, per garantire che le misure che si adotteranno rispondano davvero alle esigenze della cittadinanza. Un esempio su tutti: i congedi parentali devono essere adeguatamente retribuiti. Il tempo trascorso con i figli è cruciale, ma altrettanto lo è la sostenibilità economica per le famiglie. Tematiche queste che la recente legge di Bilancio italiana ha recepito in parte portando in dote ulteriori congedi parentali retribuiti. Chi non desidera figli continuerà a non volerli, ma chi invece vorrebbe averne deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare, senza dover ritardare quel momento. In alcuni Paesi europei, le madri possono restare accanto ai figli per i primi due anni di vita percependo lo stipendio pieno. Da noi, il percorso è ancora lungo e serve un cambio di mentalità: un figlio non è solo una scelta individuale, ma un valore per l’intera comunità. Non dimentichiamo poi chi si trova in una situazione ancora più fragile: oltre alle tante donne occupate, esistono anche madri senza lavoro che non rientrano in alcun sistema di sussidio e che, paradossalmente, avrebbero ancora più bisogno di sostegno. Allo stesso modo, anche i padri devono poter contare su misure adeguate, così come le famiglie che adottano bambini. Per evitare di dover rivedere tutto fra pochi anni, è fondamentale che le nuove norme siano frutto di un confronto ampio e condiviso. La denatalità non si contrasta con provvedimenti timidi, ma con una strategia forte e inclusiva che dia risposte concrete a chi vuole costruire il futuro.

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