Dall'Italia e dal Mondo

Dl aperture, Conte “Fase 2, lunedì si ricomincia ma con prudenza”

Giochi del Titano

Il presidente del Consiglio ha spiegato che sarà obbligatorio rispettare la distanza di un metro. “Affrontiamo un rischio calcolato”, ha aggiunto il premier. “Nei prossimi giorni partirà la sperimentazione dell’app Immuni”, ha poi annunciato. In conferenza ha spiegato le norme del decreto, firmato oggi dal presidente Mattarella, sulle novità in vigore nelle prossime settimane

“Affrontiamo la fase 2 con la voglia di ricominciare, ma con prudenza”. A dirlo il premier Giuseppe Conte in una conferenza stampa in cui ha illustrato il decreto sulle prossime riaperture. L’accordo tra governo e Regioni sulle riaperture che, ieri, ha fissato le linee guida per le riaperture nella fase 2 dopo il lockdown per l’emergenza Coronavirus, è stato firmato oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Le Regioni collaboreranno con noi”, ha aggiunto Conte. “Con questa manovra gettiamo un ponte per limitare l’urto di questa crisi. Abbiamo introdotto misure importanti per costruire il nostro futuro, come per scuola, ricerca e università”, ha detto il presidente del Consiglio parlando del decreto Rilancio. “Non è questo il momento di prendere fiato, non possiamo fermarci”.

“Affrontiamo un rischio calcolato”

“Le misure della Fase 1 hanno prodotto i risultati attesi, quindi si può ripartire, con fiducia e senso di responsabilità”, la premessa del discorso di Conte. “Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva dei contagi potrà tornare a salire”, ha sottolineato il premier. “Dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire, dovremmo aspettare la scoperta e la distribuzione del vaccino ma non ce lo possiamo permettere, ci ritroveremmo con un tessuto produttivo, sociale fortemente danneggiato”, ha aggiunto. “Se la curva sale, il governo è pronto a intervenire”, ha comunque assicurato. “Sono stato tacciato di essere dittatore, paternalista, ma il governo la faccia la mette sempre”.

“Rispettare la distanza di un metro”

Conte ha ripercorso i punti principali del decreto sulle riaperture che entrerà in vigore dal 18 maggio, ipotizzando maggiore libertà per gli spostamenti tra Regioni dal 3 giugno nel caso l’andamento rassicurante dei dati si confermi nei prossimi giorni. “In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro”, spiega Conte invitando a portare con sé la mascherina, che è “obbligatoria nei luoghi chiusi”. Resta il divieto di assembramento. “Dal 3 giugno si potrà spostarsi all’interno degli Stati dell’Unione europea senza l’obbligo di quarantena”, aggiunge il premier.

Coronavirus, riaperture e spostamenti da 18 maggio: cosa si potrà fare

Conte ha ripercorso i punti principali del decreto sulle riaperture che entrerà in vigore dal 18 maggio, ipotizzando maggiore libertà per gli spostamenti tra Regioni dal 3 giugno nel caso l’andamento rassicurante dei dati si confermi nei prossimi giorni. “In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro”, spiega Conte invitando a portare con sé la mascherina, che è “obbligatoria nei luoghi chiusi”. Resta il divieto di assembramento. “Dal 3 giugno si potrà spostarsi all’interno degli Stati dell’Unione europea senza l’obbligo di quarantena”, aggiunge il premier.

 “Dal 18 riaprono negozi, bar e ristoranti”

Conte ha annunciato che “da lunedì 18 maggio riaprono i negozi di vendita al dettaglio, i servizi legati alla cura della persona, ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pub, a patto che le regioni accertino che la curva dell’epidemia è sotto controllo”. Dal 25 maggio riapriranno palestre e piscine, mentre dal 15 giugno riaprono cinema e teatri. “Nei prossimi giorni partirà la sperimentazione dell’app Immuni“, assicura il presidente del Consiglio. Il premier ha spiegato che regioni e sindaci potranno intervenire per modificare le norme, ribadendo però che “occorre cautela ovunque, in particolare in Lombardia che si trova in zona di rischio medio”.

“Presto per dare data ripartenza campionato calcio”

“Aspettare che si realizzino le condizioni per ripartire in massima sicurezza. Per avventurarsi con una data bisogna avere qualche elemento in più. In questo momento non c’è. Speriamo arrivi quanto prima”, ha detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda di Massimo Leoni di Sky tg24 sulla ripartenza del campionato di calcio.

Coronavirus, dal primo caso ai contagi: le tappe

“Aspettare che si realizzino le condizioni per ripartire in massima sicurezza. Per avventurarsi con una data bisogna avere qualche elemento in più. In questo momento non c’è. Speriamo arrivi quanto prima”, ha detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda di Massimo Leoni di Sky tg24 sulla ripartenza del campionato di calcio.

“Le opposizioni sono liberissime di manifestare”

“Ci sono opposizioni che ritengono di dover manifestare in questo momento, sono liberissime e non mi permetto di sindacare le loro iniziative”, ha poi commentato Conte, in riferimento alla manifestazione indetta da Lega e  Fratelli d’Italia per il 2 giugno. “Ho accolto tanti esponenti dell’opposizione in spirito di collaborazione – ha aggiunto – anche in Parlamento, da qualche intervento, ci sono stimoli a fare meglio”.

“Lombardi siano particolarmente attenti”

“Consiglio a tutti i lombardi di essere particolarmente attenti, di fidare nel principio di auto protezione”, ha detto Conte, “Portate sempre con voi la mascherina”. “La Lombardia sta affrontando una prova più difficile rispetto ad altre regioni. Non abbiamo motivo per dire alla Lombardia di non aprire. Può tranquillamente, facendo proprie valutazioni in termini di responsabilità, decidere di aprire, come ogni Regione”. “Fontana è una persona responsabile”, ha aggiunto.

Coronavirus, ministero-Iss: attenzione su Lombardia, Umbria e Molise

“Consiglio a tutti i lombardi di essere particolarmente attenti, di fidare nel principio di auto protezione”, ha detto Conte, “Portate sempre con voi la mascherina”. “La Lombardia sta affrontando una prova più difficile rispetto ad altre regioni. Non abbiamo motivo per dire alla Lombardia di non aprire. Può tranquillamente, facendo proprie valutazioni in termini di responsabilità, decidere di aprire, come ogni Regione”. “Fontana è una persona responsabile”, ha aggiunto.

Fonte SKYTG24