A Miramare la proiezione di un documentario sulle memorie della Colonia Bolognese, curato dagli studenti dell’Università di San Marino
Il documentario realizzato dagli studenti del corso di laurea in Design dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino per raccontare la Colonia Bolognese di Miramare tra gli anni ’50 e ’70 è stato proiettato lunedì scorso, 24 giugno, durante un evento andato in scena proprio nei luoghi interessati dalla pellicola. Il progetto ha coinvolto l’Ateneo sammarinese insieme all’associazione Il Palloncino Rosso, che dal 2018 si occupa di un più esteso programma di rigenerazione urbana e innovazione sociale legato alla struttura, attualmente abbandonata. L’attività dell’associazione include un’iniziativa di raccolta di testimonianze scritte e orali, fotografie, filmati e documenti in grado di costituire un vero e proprio archivio della memoria legato alla Colonia di Miramare, curata da Paola Russo, Ilaria Ruggeri e Luca Villa.
Il video, firmato dagli studenti dell’Ateneo sammarinese che hanno frequentato il Laboratorio Video coordinato dal docente e regista Federico Bondi, è stato presentato al pubblico durante una serata dal titolo “Tu mi parlavi di una colonia sopra il mare – parole e musica con Fabio Concato”, organizzata in collaborazione con Burdèl e Doc Servizi Rimini.
Presenti le studentesse e autrici Benedetta Borghi, Eleonora Di Francesco, Angelica Gasperoni, Angelica Zanibellato, Francesca Donati e Giulia Bollini: “L’approccio iniziale è stato di tipo documentaristico, con una ricerca e un’analisi sulle fonti storiche consegnateci dall’associazione”, spiegano le ragazze, iscritte al corso di laurea magistrale in Design. “Successivamente abbiamo incontrato gli ‘ex-bambini’ nella sede della colonia, li abbiamo intervistati e abbiamo raccolto i ricordi e le emozioni suscitati dal ritorno in un luogo caro della loro infanzia. Abbiamo ripreso gli interni e gli esterni abbandonati della struttura, lasciandoci guidare da uno sguardo autentico con il quale abbiamo potuto cogliere i dettagli intrinsechi della storia. Ci siamo quindi occupate della importante e delicata fase di revisione del materiale girato, che insieme al montaggio ci ha permesso di ricostruire la memoria della colonia non tanto da un punto di vista documentaristico, quanto fortemente umano”.
cs UNIRSM