Università: Ezio Manzini fra gli ospiti di “Designing Civic Consciousness”
San Marino. “Se le università sono, come a mio parere dovrebbero essere, il luogo in cui si sviluppa il pensiero critico, è loro preciso compito quello di esercitare questa capacità critica alimentando la conversazione sociale con idee e interventi che siano anche delle chiare prese di posizione. In particolare, le università i cui studi portano a intervenire sul mondo fisico e sociale, come per esempio Design, Architettura e Pianificazione Territoriale, devono anche assumersi le loro responsabilità sul piano delle ‘politiche del quotidiano’, intese come quegli interventi che, trasformando i sistemi sociotecnici, modificano anche le relazioni e i rapporti di potere tra gli attori che di essi sono parte. Queste università, quindi, oggi non possono eludere il tema di come le loro attività possano concorrere alla rigenerazione di quel fondamentale bene comune che è il senso civico”. Queste le parole con cui Ezio Manzini, progettista attivo da anni nel campo dell’innovazione sociale, nonché docente della Barcelona School of Design and Engineering “Elisava”, annuncia la sua partecipazione a “Designing Civic Consciousness – idee e progetti per ricostruire la coscienza civile”, la rassegna in programma dal 28 maggio al 1° giugno con cui l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino porterà al Centro Congressi Kursaal filosofi, storici e designer per discutere del presente e del futuro dell’educazione civica.
“A mio parere, il senso civico può essere descritto come la disponibilità a operare per la rigenerazione della qualità sociale e fisica del contesto in cui si vive”, prosegue l’accademico, protagonista durante la kermesse curata dall’Ateneo sammarinese di un incontro pubblico e di un workshop. “La sua esistenza implica la presenza nella società di una diffusa fiducia reciproca e un’idea condivisa: la fiducia che se io mi comporto in modo corretto, lo stesso sarà fatto dagli altri. E un’idea condivisa su ciò che si intende come ‘comportamento corretto’. L’esigenza di discutere cosa sia e come si riproduca oggi il senso civico è mossa dunque dalla verifica che in questi anni abbiamo assistito a una diffusa crisi di entrambe: la ‘fiducia’ (sia quella orizzontale, tra pari, sia quella verticale, verso le istituzioni) è un bene sempre più scarso. E lo stesso vale per le ‘idee condivise’ su cosa si debba intendere come ‘comportamento corretto’. A fronte di tutto ciò, è urgente mettere in atto iniziative che si prefiggano di invertire questa tendenza, rigenerando la fiducia, riproducendo delle idee condivise e, in questo modo, rigenerando il senso civico”.