Unificazione casa di riposo, un iter molto complesso
Il progetto di unificazione della Casa di riposo dell’Ospedale con accorpamento nella RSA La Fiorina è un progetto di notevole complessità che, nel tempo, ha subito modifiche non trascurabili nell’impostazione anche su indicazione e sollecitazione delle parti sociali coinvolte, trovando la sua connotazione definitiva dopo la risposta del Consiglio Grande e Generale alla relativa Istanza d’Arengo.
Si tratta di un progetto che vede il Comitato Esecutivo, la Direzione Generale e le competenti unità organizzative e uffici dell’ISS, come parti operative ed esecutive, ma che per la realizzazione dell’unificazione necessita proprio in questo momento di un intervento coordinato in cui ognuno, per le proprie competenze, è chiamato a fornire il proprio apporto.
Va ricordato infatti che i soggetti coinvolti a vario titolo nell’operazione sono molteplici e alcuni di natura prettamente privata. Tra questi troviamo la Fondazione Casale La Fiorina, tramite la quale la SUMS con l’Ecc.ma Camera è proprietaria dell’immobile ceduto poi in affitto alla società di gestione RSA La Fiorina Srl.
L’ISS non è quindi l’unico attore a dovere gestire il passaggio di unificazione e le tempistiche sono dettate anche da contratti sottoscritti con altre controparti.
Ci si riferisce per esempio al trasferimento all’ISS delle quote della società di diritto privato che gestisce Rsa La Fiorina per il quale è già stata definita come data di cessione il 31/12/2016 come stabilito dalla Delibera n.27 del 5/4/2016 del Congresso di Stato. Per motivi tecnici e di competenza di bilancio è stato fissato come termine ultimo per la sottoscrizione della scrittura privata autenticata di trasferimento delle quote all’ISS, quello del 31/3/2017.
Ciò nonostante, alla RSA La Fiorina Srl è stato richiesto di potere consentire di anticipare i sopralluoghi per valutare specifici interventi da realizzare sia sulla struttura che negli allestimenti che avrebbero permesso di iniziare il trasferimento senza disagi già dal 2/1/2017. Allo stesso tempo sempre alla società di gestione è stato anche richiesto di non intraprendere, senza previo consenso dell’ISS, impegni o iniziative che potrebbero avere effetti dopo il 31/12/2016 e comunque successivamente all’effettivo trasferimento delle quote.
Nella consapevolezza del corposo lavoro che l’unificazione comporta, l’ISS ha in ogni caso già richiesto alla Fondazione Casale La Fiorina l’estensione del contratto di affitto ad altri 2 nuclei dell’immobile che la stessa Fondazione ha autorizzato assieme gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari per accogliere complessivamente 116 ospiti. Si tratta di interventi, va precisato, per i quali si stanno valutando i progetti con la Fondazione, ma che per motivi tecnici e logistici, non da ultimo il regime di ordinaria amministrazione richiamato anche dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, potranno essere avviati a inizio del nuovo anno.
In tutti i passaggi – che comporteranno la “convivenza” temporanea e transitoria, di strutture operative di gestione del personale e della Casa di Riposo unificata, in parte pubbliche e in parte private, entrambe in capo all’ISS – risulta quindi fondamentale anche il ruolo delle Organizzazioni Sindacali, sia nell’interesse di tutti gli ospiti della Casa di riposo, che nell’interesse di tutti i lavoratori, pubblici e privati, coinvolti nel progetto definitivo.
Si ritiene necessario sottolineare come le Organizzazioni Sindacali siano peraltro perfettamente a conoscenza del contesto di riferimento, non certamente imputabile alla Direzione Generale e al Comitato Esecutivo ISS, che hanno sempre operato con la massima trasparenza, a cui negli ultimi mesi si è anche aggiunto il già citato regime di ordinaria amministrazione della Contabilità dello Stato, lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale e l’approssimarsi del termine del mandato dell’intero Comitato Esecutivo.
Le questioni aperte dalle Organizzazioni Sindacali, anche in recenti comunicati stampa, sono pertanto legittime e condivisibili, ma richiedono una opportuna e completa analisi dei fatti per i quali l’ISS e il Comitato Esecutivo, in questo momento, non possono essere considerati parte attiva.
Si confida quindi, in ragione di quanto espresso, che tra tutte i soggetti coinvolti possa essere trovata la necessaria coesione e unità di intenti per potere portare a termine il trasferimento nell’interesse degli ospiti e delle famiglie, in anticipo rispetto ai termini fissati rispettando gli obiettivi economici e in ogni caso, con il minore dispendio di risorse pubbliche.