D-ML: “Decreto Eidas, la DC confessa le proprie menzogne rivelando le ragioni che hanno portato al naufragio del progetto Amazon”
La scorsa settimana è stato discusso in Aula Consiliare il decreto in materia di recepimento del regolamento europeo “EIDAS”, che disciplina le regole per i soggetti che erogano servizi digitali.
In primo luogo, vogliamo rendere note alla cittadinanza una serie di “fake news” che i consiglieri del PDCS intervenuti nel dibattito hanno tentato di diffondere nel Paese:
1) il decreto non è stato elaborato e condiviso con l’Associazione Sammarinese Informatica, ma piuttosto elaborato ed esteso da uno specifico consigliere democristiano, in evidente e palese conflitto d’interessi, e porta con sé uno schema del tutto inadeguato alla nostra realtà così come espresso a suo tempo dall’Autority ICT sammarinese;
2) non è nemmeno vero che con la ratifica del decreto andiamo a recepire la più recente normativa europea, in quanto in Europa è in fase di emanazione un regolamento “EIDAS 2” e pertanto il testo ratificato risulta già obsoleto.
La vera notizia, piuttosto, è che finalmente nel corso del dibattito la Democrazia Cristiana ha smentito sé stessa, rendendo palesi le menzogne raccontate per oltre quattro anni sul progetto avviato con Amazon Web Services: è stato infatti chiarito, dai suoi stessi consiglieri, come già oggi i dati dei sammarinesi sono gestiti a vario titolo da soggetti privati fuori territorio (conservazione di documenti, gestione della posta elettronica certificata, scambio di informazioni, telecomunicazioni).
Ma allora perché è stato raccontato per tutto questo tempo, montando e diffondendo una questione (costruita ad arte e fasulla) legata ai rischi per la sicurezza dei dati dei Sammarinesi, facendo passare il progetto con Amazon Web Services come il progetto con cui qualcuno svendeva i dati dei Sammarinesi o li rendeva meno sicuri all’estero? Perché rappresentava un problema l’arrivo di una multinazionale che già lavora ai massimi livelli, in Europa e nel mondo, quale team leader di un percorso di transizione digitale? La risposta è semplice: perché era più importante assecondare l’interesse personale di qualcuno a discapito del bene del Paese.
Possiamo quindi definire chiusa l’annosa questione: per interesse palesemente di parte è stato montato un caso inesistente, che ha impedito ad una realtà tecnologicamente all’avanguardia di investire nel nostro territorio, dove avrebbe aperto i propri uffici, dove avrebbe garantito formazione qualificata e fatto lavorare le nostre imprese di settore, garantendo soluzioni innovative e lo sviluppo del Paese, con un conseguente riposizionamento sul piano internazionale e un risparmio milionario per il nostro Stato.
I grandi risultati (già obsoleti) che si dichiara di raggiungere oggi con il decreto di recepimento del regolamento EIDAS, pertanto, potevano essere raggiunti correttamente ed in linea tanto con il contesto europeo ed internazionale diversi anni fa, invece il PDCS ha consapevolmente e deliberatamente lavorato contro il Paese, in certi casi “utilizzando” anche esponenti di altre forze politiche della vecchia maggioranza facendoli esporre al posto proprio, con grave danno economico per la collettività e di reputazione, avendo deliberatamente preso in giro una delle più importanti aziende al mondo ed il Paese di appartenenza della stessa. È così che si intende garantire “Impegno e Responsabilità per un Futuro Sicuro”? Ci sembra davvero preoccupante.
DOMANI – Motus Liberi
Ufficio Stampa