Civico 10 sorride, il Paese piange, Rete lavora
San Marino. Lungi dal rispondere a tono a civico 10 (sarebbe inelegante dare peso alle sciocchezze di un gruppo consigliare rabberciato, privo di elettorato e destinato come sarà, a fondersi nel prossimo restyling estetico dell’alleato/capo), cogliamo lo spunto per chiarire la nostra posizione, del resto ben spiegata nel comunicato del 9 agosto cui essi rispondono non trovando di meglio da fare.
Che RETE sia pronta a governare con chiunque voglia mettersi in gioco non è fatto nuovo: lo era già nel 2016 quando pose il veto unicamente su AP/UPR (cioè i mazziniani uniti ai bigotti elitisti al governo ininterrottamente dal 2006, dunque pesantemente responsabili del non fatto) e su Celli e la sua corrente. Lo sanno bene i partiti al governo, che hanno scelto invece di garantir loro un altro giro di giostra – mortale per il paese – concedendogli controllo su ogni settore per assenza di spessore politico, attratti forse dal valore “aggiunto” di avvoltoi interni ed esterni al paese pronti a sostenerli. Sostenerli per mantenere il controllo sul paese stesso, cosa puntualmente realizzata.
La frase presa a pretesto da civico10 per sfogare la propria frustrazione va letta, però, insieme alle altre del comunicato, ovvero: “RETE esprime la volontà di ampliare la propria base elettorale catalizzando attorno a sé chiunque voglia creare un’alternativa a questo governo e a questo malsano metodo di fare politica basato su una mera spartizione di potere e poltrone”; nonché “contrastare qualsiasi tipo di potentato”.
Dunque Civico10 sorride (mentre il paese piange e il governo non contrasta ma apparentemente spalleggia quei potentati da combattere) solo perché non comprende che quando un movimento – non un gruppo di arrivisti ripagati della loro fedeltà con ruoli apicali immeritati gestiti pessimamente – dice di volere dialogare con chiunque, non necessariamente intende “i partiti esistenti”. Noi continuiamo a guardare alla società civile e ad essa ci rivolgiamo affinché si metta in gioco contro la banalizzazione di chi gioca al novello statista. Non a caso abbiamo sempre continuato la nostra attività politica sul territorio tra raccolte firme, serate pubbliche, manifestazioni e persino ora nel periodo estivo con gli aperitivi nei bar della Repubblica (a proposito, il prossimo sarà il 20 agosto al bar del Castello di Domagnano!)
Sul cattivo gusto per cui dovremmo ammonire il nostro alleato MDSI per aver messo in piedi il tavolo riformista, rispondiamo che MDSI è un soggetto politico autonomo che fa ciò che ritiene opportuno.
Non mettiamo becco nelle sue attività come con ogni evidenza succede a chi in maggioranza si lascia quotidianamente indirizzare dall’alleato/capo degli APpini, più propensi a comandare e occupare ruoli che a gestire dinamiche di dialogo. Poi, nel momento del dunque, vedremo gli esiti delle attività di MDSI, loro vedranno gli esiti delle nostre, valuteremo la strada fatta insieme e se sarà opportuno proseguirla o concluderla.
Al momento crediamo che MDSI stia cercando intelligentemente di dare una casa al vasto elettorato di sinistra tradito da quella “sinistra di governo” imputabile a SSD: chi più credibilmente dei membri di MDSI può assolvere a questo compito, visto che in tempi non sospetti hanno preso le distanze dai “furbetti” che hanno intasato i partiti tradizionali?
Cari sammarinesi, c’è gente, in Consiglio, che non sa parlare d’altro che degli interventi di RETE, provando a trovare falle su cui fondare il proprio discorso. Si sa, chi poco vale cerca il proprio senso nella critica del prossimo. Ma questa non è politica: è puerilità, e la lasciamo ai titolari effettivi.
Movimento RETE