Economia e Lavoro

Siccità, perdura lo stato di emergenza

San Marino. Siccità. Non siamo affatto fuori dal rischio. Nonostante il passaggio della perturbazione che ha interessato sabato e domenica scorsi il territorio sammarinese, perdura infatti, come spiega la Protezione Civile, lo stato di emergenza idrica. Troppo poca la pioggia caduta per colmare la grande sete di questa estate.

In una nota si ricorda ai cittadini che “vige il divieto di usare acqua del pubblico acquedotto per innaffiare orti, giardini, prati, lavare scale, piazzali, strade private, riempire piscine, riversarla in cisterne e pozzi, lavare privatamente i veicoli”. Inoltre brutte notizie arrivano dal quadro meteorologico delle prossime tre settimane: fino al 27 agosto, “gli apporti di pioggia resteranno al disotto della media mentre il regime termico, fatta eccezione per i primi giorni, risulterà al disopra della media del periodo”; dal 28 agosto al 3 settembre “l’alta pressione si sposta sul Mediterraneo meridionale favorendo correnti di provenienza atlantica nel nord Italia, in un contesto di tempo stabile, e sono possibili alcuni temporali ma la probabilità di precipitazioni davvero significative resta ancora bassa” mentre le temperature “con valori ancora al disopra della media stagionale”; dal 4 al 10 settembre, “la circolazione atmosferica prevede l’ingresso di flussi occidentali con probabile passaggio di alcune onde depressionarie alternate a tempo stabile, probabili quindi alcuni episodi di pioggia” mentre le temperature “permangono ancora al disopra della norma”.

Come noto, le previsioni a medio e lungo termine “sono meno attendibili ma comunque indicative della tendenza media e di quello che possiamo ragionevolmente aspettarci”. Quindi il quadro meteorologico atteso “non porta alcun beneficio al bilancio idrico che permane assolutamente negativo, determinando di fatto il perdurare dello stato di emergenza”. Pertanto la Protezione civile di San Marino lancia un appello al senso civico di tutti gli utenti “per l’uso consapevole e misurato della risorsa idrica anche al fine di scongiurare la riduzione coattiva della fornitura d’acqua potabile, così come previsto dall’art.6 del decreto legge n. 82 del 2007”.