CulturArte

“La poesia delle stagioni” il calendario 2019 firmato da Checco Guidi

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San Marino. Affrontare il tempo che passa che una riflessione e un sorriso. Solo un poeta ci poteva riuscire, meglio ancora l’ultimo menestrello, com’è Checco Guidi, incomparabile poeta dialettale dall’occhio attento e un’acuta sensibilità, soprattutto diretti alle tradizioni del Paese, agli aspetti del paesaggio che la modernità progressivamente stravolge, ai comportamenti delle persone, alle vecchie sane abitudini che i giovani sembrano aver totalmente dimenticato.

Nasce così, nel solco di una produzione ormai monumentale: “La poesia delle stagioni”, ovvero il calendario artistico 2019, dove appunto arte e poesia ci accompagneranno nello scorrere del tempo.

Il calendario, che è già stato presentato ufficialmente alla Reggenza, ha due finalità molto importanti: riscoprire e trasmettere soprattutto ai giovani le nostre tradizioni più genuine e aiutare ragazzi “diversamente abili” attraverso la Fondazione Centro Anch’io di San Marino, che sta cercando di realizzare un progetto per far vivere insieme le ore del giorno a ragazzi che diversamente sarebbero costretti a vivere da soli in casa propria, ciascuno con la sua patologia.

La caratteristica del calendario è che è stato realizzato da poesie e immagini riferite ad ogni mese e stagione dell’anno. Ad esempio, il mese di gennaio è dedicato a: “La scaranoina” ricordando come, tanti anni fa, i bimbi si divertivano sulla neve con uno slittino casereccio ma che consentiva delle corse e delle gare molto spettacolari. Per il mese di marzo c’è invece: “La soira di fug” sottolineando l’appuntamento clou del mese con i fuochi di San Giuseppe. I testi delle poesie sono stati scelti rispettando e riproponendo le nostre usanze e tradizioni. La copertina è arricchita dalla poesia “E’ Mount” e l’ultima pagina porta la poesia “Luntanenza” che parla dell’emigrazione, insieme a un collage di tutte le foto dei ragazzi di “Centro Anch’io”.

Perché scegliere il dialetto per un calendario? Sembra la cosa più semplice del mondo, il dialetto, perché non c’è bisogno di studiarlo, perché è un qualcosa che si impara involontariamente, come mangiare, parlare, camminare. E invece contiene un piccolo universo di saggezza, di perspicacia e di sapienza tipicamente tradizionali. Basti pensare ai proverbi. Il dialetto è un elemento molto variabile, i termini, le pronunce, i modi di dire sono espressione di un insieme di fattori che interagiscono tra loro e che vanno a comporre una forma di comunicazione che è l’essenza più vera della cultura popolare, ma proprio per tali motivi rischia di scomparire nelle pieghe del tempo e della modernità.

Succederebbe davvero… se non ci fossero i libri di Checco Guidi. Del resto, come disse Federico Fellini, «Il dialetto è come i nostri sogni, qualcosa di remoto e di rivelatore; il dialetto è la testimonianza più viva della nostra storia, è l’espressione della fantasia.»

Il calendario: “La poesia delle stagioni”, stampato da Pazzini di Verucchio,  è già stato prenotato da molte associazioni, aziende e perfino dalla Consulta dei sammarinesi all’estero per farne il proprio gadget natalizio. Cosa 5 ,00 euro e, nelle prossime settimane, potrà essere acquistato anche all’uscita dei supermercati, all’ingresso ospedale, alle feste paesane, ed eventualmente, su richiesta, direttamente da Checco Guidi.

 

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