Arriva il freddo con neve anche a quote basse colpo di coda dell’inverno dal 23
Anche oggi giungono ulteriori conferme su un radicale cambiamento delle condizioni meteo-climatiche nella prossima settimana, con primi segnali in verità già nel prossimo weekend. L’anticiclone infatti, fino ad ora ‘piallato’ sulle medio-basse latitudini europee, nel fine settimana punterà invece la Scandinavia il Baltico, dove piazzerà un massimo di alta pressione. In questo modo lungo il suo bordo destro scorreranno masse d’aria molto fredda dapprima di matrice artica, poi continentale direttamente dalla Siberia. Questi venti freddi dilagheranno quindi in modo retrogrado (ovvero da Est verso Ovest) in un primo momento sull’Europa centro-orientale, ma successivamente anche su Balcani, Italia e Mediterraneo centrale.
SULL’ITALIA TRACOLLO TERMICO, VENTI FORTI E NEVE ANCHE A QUOTE MOLTO BASSE – I primi spifferi di aria fredda dovrebbero giungere sull’Italia domenica 22 a partire dal Nordest, con calo termico e tempo via via più instabile. Tuttavia il grosso dell’aria fredda è atteso tra lunedì 23 e mercoledì 25 marzo, quando dovrebbe irrompere sotto-forma di irruenti venti di bora e grecale, con raffiche anche di oltre 70-80km/h a partire dall’Adriatico. Rispetto alle temperature attuali si potrebbe avere un tracollo anche di oltre 10°C in pianura e 15°C in montagna, fatto che potrebbe favorire il ritorno della neve a quote molto basse. Rovesci di neve a quote collinari od occasionalmente anche fin verso le pianure interne potrebbero così verificarsi sulle zone più esposte, quindi in particolare le regioni Adriatiche dalla Romagna alla Puglia, ma a tratti anche sul resto del Sud peninsulare, Umbria e sulle zone interne di Toscana e Lazio.
In tutto questo non esclusi anche locali temporali con grandine o graupel. Prognosi ancora più incerta per quanto riguarda il Nord, in posizione probabilmente assai più marginale almeno per quanto riguarda le precipitazioni: ad oggi non può escludere qualche fenomeno nevoso a quote molto basse in primis su Emilia Romagna, ma a tratti anche su Nordest, Prealpi, alta Lombardia, Piemonte settentrionale ed occidentale (da confermare nei prossimi aggiornamenti). Anche le Isole Maggiori potrebbero vedere rovesci e temporali, con neve a tratti fin sotto gli 800-1000m.
Come detto le temperature potrebbero subire un vero e proprio tracollo e, una volta che si sarà calmato il vento, potrebbero tornare gelate tardive non solo in montagna ma anche in pianura, fatto che costituirebbe un serio problema per le nostre colture. Da giovedì 26 il freddo dovrebbe solo gradualmente allentare la presa ma il tempo si potrebbe mantenere comunque instabile e con temperature ancora sotto le medie del periodo. Mancano ancora diversi giorni, dunque si tratta di una linea di tendenza che, per quanto ormai piuttosto probabile, necessiterà di ulteriori conferme e dettagli, soprattutto per quanto riguarda le precipitazioni. La loro entità e distribuzione potrà infatti subire sostanziali modifiche in funzione dell’esatta traiettoria dell’irruzione fredda.
FREDDO E NEVE SAREBBERO UN GROSSO PROBLEMA SU DIVERSI FRONTI – Se questa evoluzione si verificasse si aggiungerebbero problemi su diversi fronti: quello agro-alimentare, di gestione della protezione civile ma anche sanitario, in quanto secondo diverse ricerche questo Coronavirus sembra possa trasmettersi più efficacemente in ambiente freddo. ù
Fonte 3BMeteo