Attualità

Associazione “Accoglienza della vita” – Logica ineccepibile

Giochi del Titano

“Dopo aver votato a maggioranza – spiega Mabel Nancy Martinazzo, presidente della Commissione Pari Opportunità -, la Commissione ha deciso di sostenere il comitato pro Ivg per appoggiare la libertà di scelta della donna. Solo se le donne si sentono libere di scegliere, diminuirà la percentuale di aborti”.

Credo che qui in Repubblica si stia inaugurando un nuovo modo di ragionare: solo se il furto verrà depenalizzato, diminuirà la percentuale dei furti.

E se anche l’omicidio sarà scelta libera dell’assassino, diminuirà la percentuale degli omicidi.

Per non parlare poi della libertà di copiare lasciata agli studenti, diminuirà certamente la percentuale dei bocciati!

Un ragionamento che non fa una grinza!!!

Ci domandiamo che significa poi «PARI OPPORTUNITÀ»?

Così il dizionario spiega il «PARI»: «Uguale, medesimo SIN identicostessoi cittadini hanno p. diritti e doveri; che non differisce per quanto riguarda una caratteristica: essere p. di (o di p.) forze, grado…» e allora sarà pari l’opportunità di vivere del nascituro rispetto alla libertà della madre di disfarsene?

Nella proposta di legge in favore dell’aborto la tutela della vita umana fin dal suo inizio viene brutalmente cancellata: e in effetti, il bambino scompare e di feto si parla esclusivamente nell’art. 6, per l’aborto dopo la dodicesima settimana, nel caso di presenza di gravi anomalie e malformazioni o di possibilità di vita autonoma.

Se la vittima dell’aborto scompare, qualsiasi “paletto”, qualsiasi limitazione alla sua soppressione non può che cadere: ma, in questo progetto, di “paletti” ce ne sono davvero pochi.

Così leggiamo: La Commissione Pari Opportunità è «favorevole all’idea che la genitorialità debba essere una scelta cosciente e responsabile da parte di donne o coppie che abbiano la volontà ed il desiderio di inserire il nascituro in un progetto di vita o familiare consapevole, tuttavia comprende che non tutte le gravidanze sono volute e desiderate e che uno Stato Laico, dopo aver intrapreso tutte le azioni possibili a sostegno della genitorialità o volte alla prevenzione delle gravidanze indesiderate, debba comunque garantire alle proprie cittadine la possibilità di accedere all’interruzione volontaria della gravidanza in modo sicuro, gratuito e nel pieno esercizio della propria libertà di scelta».

No, non possiamo accettare che «l’interruzione volontaria della gravidanza in modo sicuro» sia l’affermazione di un diritto, né della donna, né del padre (comunque sempre dimenticato) né, a maggior ragione, del bimbo portato in grembo. Uccidere volontariamente un essere umano non potrà mai essere considerato un diritto. E se San Marino fa parte di quel sei percento di paesi del mondo che non accettano l’uccisione degli innocenti, di questo siamo fieri e orgogliosi.

È vero, «si stima che circa 26.000 donne muoiono all’anno per aborti insicuri» ma si dimentica che quest’anno le morti dei bambini nel ventre materno sono, con un numero sempre in crescita, 16 milioni e 300mila unità. Secondo l’OMS, ogni anno nel mondo ci sono circa 40-50 milioni di aborti. Ciò corrisponde a circa 125.000 al giorno.

Bene, non illudiamoci, una società che di fronte a questi dati non prova né dolore né compassione né il desiderio di reagire è una società già alla fine.

Lo sappiamo, fornire queste riflessioni e queste cifre sembra andare contro il dolore di tante madri che hanno vissuto questa tragedia. Non sarebbe meglio allora evitare il suo perpetuarsi, e, almeno qui a San Marino, arrestare questo mortifero trend?

Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la sorte dell’uomo nella nostra Repubblica a riflettere appassionatamente su questi argomenti e invitiamo la cittadinanza e le Istituzioni all’incontro di VENERDÌ 24 maggio 2019, alle 20,45 alla Casa San Giuseppe, Valdragone (RSM) dal tema «Aborto… e poi?», organizzata dalla Associazione Accoglienza della Vita, ove interverranno:

Francesco Stifani, Ginecologo

Antonio Oriente, Ginecologo

Cinzia Baccaglini, Psicoterapeuta

e Anna Maria Sirotti, Giornalista, come moderatrice

 

Giochi del Titano