USL: “Pressione fiscale, servono politiche di welfare per dare respiro ai cittadini”
Nella nostra Segreteria Confederale abbiamo trattato il tema della pressione fiscale. In un contesto economico dove i redditi bassi sono spossati e i medi rischiano di diventare i nuovi poveri, le famiglie, le persone, fanno fatica a immaginare un futuro stabile È necessario avere il coraggio di dire che non si può pensare di aumentare ulteriormente la pressione fiscale, nemmeno in modo indiretto. Lavoratrici e lavoratori, pensionati, giovani e famiglie non possono essere sempre l’ultima ruota del carro quando si parla di aggiustamenti dei bilanci pubblici. I conti devono tornare certo, ma non possono essere messi davanti alle persone. Bisogna avere una visione più ampia, capace di guardare al domani e non solo al pareggio contabile di oggi. Ci sono Paesi, come la Germania e l’Irlanda, che stanno investendo sulla riduzione del cuneo fiscale per rilanciare i consumi e sostenere il potere d’acquisto. L’Italia, pur con tutte le sue difficoltà, ha avviato interventi mirati a favore dei redditi medio-bassi e delle famiglie numerose. Sono segnali di un’idea diversa di futuro. La nostra idea di presente e di futuro? Aiutare le persone a sentirsi protette e al sicuro, a vivere e non solo a sopravvivere. Anche San Marino deve muoversi in questa direzione. I rinnovi dei Contratti scaduti, fra cui quello della PA per citarne uno, sono indispensabili, ma da soli non basteranno a compensare l’erosione subita dai salari negli ultimi anni. Serve un sistema di welfare moderno, accessibile e solido, capace di affiancare chi lavora, chi è in pensione e chi vive situazioni di fragilità. Un Governo che pensa di introdurre norme che vanno a colpire, anche indirettamente, le tasche delle persone, è un Governo che non dimostra di avere realmente a cuore i propri cittadini. Bisogna avere il coraggio di dire no a certe impostazioni o di non seguire ciecamente le indicazioni di enti terzi che, non conoscendo a fondo la nostra realtà o adottando logiche restrittive, spingono verso modelli di decrescita felice che per San Marino significherebbero solo ulteriore impoverimento e perdita di prospettiva. “Non possiamo permettere che a pagare il prezzo delle scelte economiche siano sempre gli stessi: chi lavora, chi ha una famiglia, chi è single, chi già oggi fa fatica. Servono misure concrete, serve coraggio, ma soprattutto serve rispetto per chi manda avanti il Paese ogni giorno. Bisogna aiutare i redditi bassi certamente, ma non possiamo accettare che i redditi medi scivolino nella fascia più bassa: sarebbe un fallimento politico e sociale che San Marino non può permettersi” – dichiara Francesca Busignani, Segretario Generale USL. Proteggere i redditi non è un lusso, è una priorità. Le persone devono tornare a credere nel proprio futuro, e per farlo, devono sentirsi ascoltate, sostenute, rispettate”. USL non accetterà mai politiche di decrescita e continuerà a far sentire la propria voce su questi temi, con forza e responsabilità.
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