Commissione Consiliare Finanze: inizia il dibattito sul progetto di legge “Sviluppo”
Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione
Inizia, nell’ambito della III Commissione Consiliare Permanente, la lunga maratona dedicata al Pdl “Sviluppo” che andrà ad affiancare il bilancio di previsione di natura tecnica, già approvato dal Consiglio Grande e Generale.
La Commissione Consiliare Permanente si apre con il Comma “Comunicazioni”. Prende la parola Nicola Renzi (RF): “Ci terrei ad avere delle informazioni per quanto riguarda l’accordo di associazione con l’Ue. Abbiamo letto ieri su un sito di Andorra delle dichiarazioni del primo ministro andorrano che sono a mio avviso preoccupanti, perché non lasciano presagire una firma dell’accordo che sia vicina. Non è stata definita ancora una data precisa per la firma: una review giuridica impegnerà ancora per un certo tempo le parti contraenti e l’Unione europea. Siamo stupiti del silenzio del Governo. Questo è un tema su cui non dovremmo alimentare divisioni, ma remare nella stessa direzione. Ciò non è possibile se non condividiamo informazioni in maniera ampia. Altro tema è un ordine del giorno che noi presentiamo: dopo quello che è successo nel dibattito dell’ultimo Consiglio, è necessario audire l’organismo di sorveglianza. Chiediamo nei tempi più rapidi di audire tale organismo e di farlo non oltre i primi di febbraio, crediamo che sia una cosa molto importante: ci faremo dire se il regolamento che è stato fatto ha già prodotto dei frutti e ci sono già delle modalità di collaborazione con Banca Centrale per fare fino in fondo gli accertamenti”.
Interviene Gaetano Troina (D-ML): “Rispetto all’accordo di associazione, abbiamo sempre chiesto chiarezza, specialmente sugli impatti che questo accordo avrebbe avuto sul nostro sistema. Continuano a viaggiare sottotraccia informazioni che evidenziano esserci problematiche e ritardi che mettono in discussione l’entrata in vigore. Mi sento di rinnovare la richiesta di avere chiarezza su quello che si sta facendo e sui tempi che si intendono seguire. Mi riservo di vedere il contenuto dell’ordine del giorno di RF, ma in generale sono favorevole ad una audizione dell’organismo di sorveglianza”.
Sottolinea Emanuele Santi (Rete): “Le valutazioni dei colleghi sono meritevoli di attenzione. A cadenza trimestrale, partendo da febbraio, sarebbe opportuno fare dei riferimenti puntuali su come sta andando l’operazione di cartolarizzazione. Importante dare all’organismo di sorveglianza tutti gli strumenti affinché possa lavorare al meglio. Rileviamo anche noi che il tema dell’accordo di associazione è sparito dai radar. Ci sono alcune parti del trattato su cui, a nostro avviso, sarebbero opportuni degli approfondimenti. Però è calato il silenzio e non sappiamo nemmeno quando si andrà a firmare. Questa situazione ci preoccupa. Dunque l’invito è quello di cercare in questo 2025 di mettere i temi sul tavolo e parlarne chiaramente”.
Sara Conti (RF) chiede “un maggiore coinvolgimento per quanto riguarda l’accordo di associazione. Faccio un appunto sul fatto che la decisione di sdoppiare la legge finanziaria è arrivata tardi: dunque sarà difficile affrontare queste 250 pagine di emendamenti. Forse il Governo vuole sfiancare l’opposizione”. Dà quindi lettura dell’Ordine del giorno con cui si impegna il presidente della Commissione Finanze a convocare entro il 10 febbraio 2025 l’Organismo di sorveglianza per una audizione: “chiediamo che venga messo subito in discussione e votato”.
Maddalena Muccioli (PDCS) rivolge “un ringraziamento a tutti i membri della Commissione e al Segretario Gatti: questo non è un periodo facile, ci troveremo in 15 a dover affrontare argomenti complessi, ci sarà un dibattito non semplice. In merito alle problematiche dell’organismo di sorveglianza, torno a ribadire l’importanza che attribuiamo a quell’organismo che è stato fortemente voluto dalla maggioranza: è fondamentale per il nostro ordinamento. Tutte le eventuali problematiche, andranno valutate in maniera approfondita. Occorre una soluzione non settoriale, ma complessiva. Nessuno della maggioranza intende limitare il lavoro di questo organismo”.
“Come forza politica – dice Luca Gasperoni (PDCS) – credo non ci siano problemi ad audire l’organismo di sorveglianza. Ho dei dubbi sulla tempistica, magari si potrebbe pensare di programmare l’audizione entro la fine di febbraio. Rispetto alla legge sviluppo: ci sono tantissimi emendamenti che si ripetono nel tempo. Sono tematiche sentite dalla cittadinanza”.
Luca Boschi (Libera) risponde alle opposizioni: “Sul tema Europa, ben venga un riferimento: è importante che tutto il Paese sia aggiornato. La nostra posizione è di supporto all’Organismo di sorveglianza. Noi tutti abbiamo contribuito a crearlo. Abbiamo ritenuto che non fosse materia legislativa, ma che fosse più pertinente un regolamento. Quanto all’ordine del giorno, il 10 mi sembra una data vicina. Penso però che la votazione di questo ordine del giorno vada fatta alla fine dei lavori della Commissione, in quanto ci sono emendamenti che vanno proprio in questa direzione. Ieri le opposizioni hanno bocciato la richiesta di inserire nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio il Pdl sull’emergenza casa”.
“Siamo favorevoli all’Odg di RF, l’unica questione è sulla data che ci sembra molto vicina” dice Tommaso Rossini (PSD).
“L’ordine del giorno di Rf è interessante, credo si possa svolgere un approfondimento. Ma le premesse dovrebbero essere riportate nell’alveo istituzionale – evidenzia Gian Nicola Berti (AR) -. Il fiume di emendamenti non è della maggioranza, ma dell’opposizione. Quella sulla casa è una emergenza, c’è stata la richiesta di inserire il Pdl già in prima lettura nel prossimo Consiglio, questo non è stato possibile, abbiamo compreso che le opposizioni volevano vedere il testo definitivo, che però è già stato presentato in tutti i suoi caratteri essenziali”.
In replica Emanuele Santi (Rete): “C’era l’accordo per non fare la Commissione Finanze in questi giorni. Non abbiamo detto nulla sul fatto che è stata convocata lo stesso. Domani c’è l’incontro per la presentazione del Pdl su emergenza casa. Prima Ciacci lo deposita, poi ce lo fa vedere. C’è un incontro alla Segreteria Giustizia per la legge di riforma costituzionale. E’ stato chiesto un incontro per discutere degli emendamenti. Ieri durante l’Udp, era stata convocata la registrazione di Palazzo Pubblico. Questo è come stiamo lavorando. Se volete fare le leggi, le portate nei tempi utili. Siete abbastanza in confusione”.
Spazio all’intervento del Segretario di Stato Marco Gatti: “Mi sembra che l’intervento del primo ministro andorrano è legato al fatto che loro hanno l’impegno di sottoporre a referendum l’accordo. Ricordiamo che non è un accordo di associazione ordinario, ma completamente nuovo: è in corso una revisione giuridica. Ci sarà poi una decisione sulla competenza giuridica: mista o esclusiva. La fase negoziale è terminata. Io ho ritrovato, nelle parole del ministro andorrano, gli stessi elementi comunicati dal Segretario Esteri. Chiaro che la cartolarizzazione è un tema importante. Per quanto attiene l’accordo con la Banca d’Italia: si può chiedere di fare un’audizione con Banca Centrale, che ha il mandato di stipulare accordi di collaborazione. Chiaro che l’accordo di associazione potrà andare a supplire, ma questo non significa che non si debba avere un accordo tra le due Banche. Non siamo così sicuri che, nel momento dell’entrata in vigore dell’accordo, le nostre banche saranno pronte per entrare. Per quanto riguarda le consistenze patrimoniali, le strutture organizzative interne, ci sono dei passi da fare. Passi per i quali serve tempo: l’accordo concede 15 anni di tempo, la nostra aspettativa è di fare il prima possibile, senza creare scompensi. Sull’Odg non abbiamo contrarietà”.
I lavori entrano quindi nel vivo con l’esame in sede referente del progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale”.
Vengono espresse alcune considerazioni generali da parte delle forze politiche.
Nicola Renzi (RF): “Questa legislatura è partita ingolfata dall’arretrato precedente. Mi preoccuperei dell’andamento dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Siete ingolfati di Decreti da analizzare. Non solo. E’ scoppiata anche la guerra sui progetti di legge. Ciascuno ha il suo progetto che vuole spingere avanti. Questo Pdl contiene poco o nulla di risposte per il Paese. E’ un’operazione di basso maquillage. Non potete pensare che vi diamo l’ok per presentare testi di legge che nemmeno abbiamo visto. Fatelo voi, siete 44. Il risultato più cospicuo che avete raggiunto in 6 mesi di maggioranza sono i cantonieri. Un’idea che avevamo lasciato già confezionata nel cassetto. Questo testo di legge sta diventando un veicolo nel quale infilare di tutto: si rischia di togliere una prerogativa agli altri consiglieri che non sono membri di questa Commissione. Una riflessione va fatta”.
Gaetano Troina (D-ML): “Ribadisco che l’importante lavoro che deriva dal fatto che è stato deciso di spezzare in due il bilancio, ha di fatto ingolfato tutto il mese di gennaio, rendendo difficile il lavoro delle altre Commissioni e del Consiglio. Vi invito a valutare se questa modalità abbia dato tutti quei benefici che dicevate di aver preso in considerazione. Riguardo al merito del progetto di legge: se l’intento era proporre misure di sviluppo, l’impostazione non può essere quella di proporre interventi spot. Sono stati inseriti interventi singoli che non hanno organicità gli uni con gli altri: dunque non c’è quell’elemento di novità che ci aspettavamo”.
Emanuele Santi (Rete): “Con l’emergenza che abbiamo in questo Paese, io mi aspettavo qualche intervento coraggioso sui temi più spinosi, come affitti, salari, etc: non c’è nulla di tutto questo, a mio avviso si perde un’occasione. Vorrei capire cosa c’entra l’articolo sulla donazione tra coniugi. L’intenzione che avevate messo in campo era quella di fare una legge omnibus più complessa, ma ad oggi quella legge non c’è più. Ora mi pare di aver capito che l’intenzione è spacchettare i vari interventi in più progetti di legge. Abbiamo lavorato un mese per presentare un pacchetto di emendamenti. State navigando a vista, non c’è una strategia, questa è una legge vuota. Questa era l’occasione di dare risposte su vari temi emergenziali. Non siamo sulla strada giusta a mio avviso”.
Segretario di Stato Marco Gatti: “Prendiamo atto che qualunque proposta andremo a formulare, ci sarà sempre un problema da parte dell’opposizione. Voglio tornare al perché dei due progetti di legge. Dal 2021 è stato snaturato il bilancio di previsione: da quell’anno in avanti si presentavano una serie di interventi normativi come correttivi, chiarimenti su questioni interpretative, decreti-delegati, etc., che non hanno nulla a che fare con la legge di bilancio. Abbiamo deciso di riportare la legge di bilancio nel suo alveo, che è quello tecnico. Abbiamo tolto quegli articoli che aveva più senso far rientrare in un quadro più ampio e che dovranno essere affrontati nell’ambito di un progetto di legge. Faremo una valutazione da qui ad ottobre: se questa modalità non funzionerà bene, faremo una riflessione”.
Inizia a questo punto l’esame degli emendamenti, a cominciare da uno a firma di Domani – Motus Liberi riguardante il titolo della legge. La votazione su tale emendamento sarà affrontata una volta ultimato l’esame del Pdl.
All’articolo 1 (Deleghe, differimenti e proroghe delle deleghe al Congresso di Stato) è presente un emendamento modificativo del Governo. Viene ridotto il numero delle deleghe e dei differimenti e viene dato mandato “al Congresso di Stato di adottare decreto delegato al fine di disciplinare le disposizioni in materia di lavoro e fiscale ai fini dell’applicazione del Decreto Delegato 11 settembre 2024 n.149. 95”. In secondo luogo, “al fine di disciplinare il versamento contributivo per il lavoratore autonomo eletto Capitano Reggente che per la durata del suo mandato sospende la propria autorizzazione ad operare, nonché per disciplinare il versamento volontario contributivo a copertura di periodi non lavorati, è dato mandato al Congresso di Stato di adottare decreto delegato entro il 31 dicembre 2025, per modificare l’articolo 7 della Legge 28 gennaio 1981 n.5 e successive modifiche ed integrare la Legge 29 novembre 2022 n.157”. Inoltre: “al fine di allineare la normativa vigente a quella internazionale in materia di aviazione civile e navigazione marittima, è dato mandato al Congresso di Stato di adottare decreto delegato per regolamentare o modificare il rilascio di licenze per l’utilizzo di apparati radioelettrici per comunicazioni a bordo di aeromobili o imbarcazioni”. Infine è “dato mandato al Congresso di Stato di adottare decreti delegati per modificare la Legge 30 novembre 1982 n.103 e successive modifiche ed i regolamenti amministrativi di AASS e AASLP”.
“Va riconosciuto che l’impegno preso dal Governo nel cercare di ridurre le deleghe, in parte si è visto – rileva Nicola Renzi (RF) -. Viene però data carta bianca al Governo per modificare i regolamenti amministrativi di AASS e AASLP. Su questo c’erano partiti che all’opposizione avrebbero fatto battaglie. Possiamo andare avanti con questa impostazione? Questa è pigrizia. Al comma 3, per la tenuta e la conservazione in formato elettronico della documentazione contabile ed amministrativa, è dato mandato al Congresso di Stato di adottare decreto delegato previo parere della Direzione Generale della Funzione Pubblica: si può scrivere nelle leggi una cosa del genere? Questo Paese così va a scatafascio. Poi non è tollerabile che ci siano consiglieri che lavorano nel privato e non hanno diritto ai contributi pensionistici. Iniziate a mettere mano a questa cosa”.
Afferma il Segretario di Stato Matteo Ciacci: “Rispetto alle milleproroghe viste nel passato, il miglioramento è stato evidente. L’impostazione che abbiamo cercato di dare è quella di preferire progetti di legge piuttosto che Decreti. Sull’adeguamento dei rimborsi per i consiglieri: il sottoscritto ha detto una cosa molto semplice. Io credo che questo vada fatto nell’ambito della Commissione che dovrà intervenire su tutto l’ambito istituzionale. Se vogliamo dare forza alla politica, dobbiamo rivolgerci ai consiglieri che devono essere messi nelle condizioni di lavorare adeguatamente attraverso un giusto compenso e il riconoscimento dei contributi previdenziali”.
Dice Gaetano Troina (D-ML): “Suggerisco, al comma 3, di eliminare la dicitura previo parere della Funzione Pubblica. Ritengo che questo passaggio sia implicito”.
Aggiunge Emanuele Santi (Rete): “Dare deleghe in bianco non va bene, se il 6.ter non serve sarebbe opportuno toglierlo. Bene che fate progetti di legge: però ribadisco anche che questo Pdl, visto che ci sono delle emergenze, poteva contenere elementi di risoluzione. Su certi ambiti c’è una necessità urgente, così andremo a finire a dopo l’estate. Bene che avete tolto delle deleghe, ma quelle rimaste non mi sembrano ben circoscritte, bisognerebbe a mio avviso fare delle considerazioni”.
Per il Segretario Gatti “si potrebbe ragionare su un Pdl che vada a risolvere determinate problematiche sugli statuti”. Annuncia quindi che l’emendamento del Governo sarà posto in votazione senza il comma 6.ter e con la soppressione della dicitura “previo parere della Direzione Generale della Funzione Pubblica” al comma 3.
Domani – Motus Liberi porta in votazione 7 emendamenti (aggiuntivi, modificativi e soppressivi) che riguardano progetti di ristrutturazione di impianti sportivi, la riforma del sistema di incentivi alle imprese, le categorie di benefit escludibili dall’imponibile fiscale, le professionalità strategiche per le quali possa essere superato il tetto di 100mila euro di stipendio con disposizioni sulla responsabilità civile per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, l’adozione del Decreto Delegato in materia di Space Economy, cloud computing e quantum computing.
Si passa alle votazioni. L’emendamento del Governo è approvato. Respinti gli emendamenti di D-ML.
I lavori proseguono con l’esame dell’articolo 2: Garanzie dell’Eccellentissima Camera sulle risorse dei fondi previdenziali. D-ML propone la soppressione integrale dell’articolo in questione. L’emendamento è respinto.