Politica

Consiglio Grande e Generale: resoconto mercoledì 18 dicembre, mattina

Consiglio Grande e Generale, sessione 16, 17, 18, 19, 20, 23 dicembre 2024

Mercoledì 18 dicembre, mattina

Dopo la seduta notturna, i lavori del Consiglio Grande e Generale proseguono con l’analisi dell’articolato dei Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2025 e Bilanci Pluriennali 2025/2027.

Si riparte dagli articoli 10 (Bilancio di Previsione dell’Università degli Studi), 11 (Bilancio di Previsione dell’Autorità per l’Aviazione Civile, la Navigazione Marittima e l’Omologazione), 12 (Bilancio di Previsione dell’Ente di Stato dei Giochi) e 13 (Bilanci Pluriennali). Quest’ultimo presenta un emendamento modificativo del Governo.

Sull’articolo 10 interviene Nicola Renzi (RF): “Sono emersi molti spunti dalla recente audizione del Rettore. Se riusciamo a pensare davvero alla volontà di alcuni investimenti strategici, potremmo arrivare ad ulteriori prospettive per il settore. In primis, la logistica. E’ stata indicata come prioritaria la creazione dello Studentato. E’ fondamentale, perché eroghiamo servizi di alta qualità e poi con molta difficoltà riusciamo ad offrire alloggi. Magari anche attraverso una partnership pubblico-privato”. Afferma Manuel Ciavatta (PDCS): “L’Università è cresciuta in maniera rilevante con ricadute importanti per il nostro Paese. E’ una nicchia di economia, con 1.200 studenti iscritti. C’è stata una evoluzione anche per quanto riguarda il contributo dello Stato, che è aumentato di 5/600mila euro. San Marino sta investendo fortemente sull’università”. Aggiunge Tommaso Rossini (PSD): “L’Università fa parte del nostro sistema. E’ una buona opportunità per la popolazione sammarinese: gli studenti ci portano una visione più globale. Per questo è importante offrire loro un Paese accogliente, gli spazi per gli universitari sono pochi. I ragazzi hanno delle esigenze, legate anche allo svago. Se veramente vogliamo investire nell’Università, dobbiamo mettere in campo lo Studentato: l’ex Tiro a Volo potrebbe diventare un buono spazio”. Secondo Fabio Righi (D-ML) “c’è un problema a cui collego una preoccupazione: la mancanza di programmazione. Come possiamo pensare di sviluppare una infrastruttura, se non abbiamo una programmazione dello sviluppo? Sul Tiro a Volo ad esempio non c’è un’idea chiara. C’è necessità di mettere mano al principale strumento di pianificazione del nostro territorio”. Spiega Giuseppe Morganti (Libera): “Il bilancio dell’università è molto più florido. Una voce importante è la ricerca e c’è uno stanziamento specifico: questo è un messaggio significativo. Per quanto riguarda lo Studentato: non parliamo di una struttura megagalattica, ma di uno spazio che possa ospitare magari studenti che vengono qui per uno stage”. “E’ impossibile dare una forma ad una istituzione come l’università che ha certi tempi di maturazione rispetto ad un mercato che cambia di continuo – ragiona Gerardo Giovagnoli (PSD) -. Con l’università, vogliamo creare una comunità di persone che con le loro competenze e formazione possono essere utili al Paese, specialmente se questo vuole aprirsi attraverso l’accordo di associazione con l’Ue”. “Attorno all’Università si crea un importante contesto di cultura – precisa Carlotta Andruccioli (D-ML) -. E’ chiaro che c’è un contesto ancora più arricchente qualora il contesto universitario vada a collaborare con il mondo dell’imprenditoria e dell’innovazione. Riconosciamo la necessità di supportare questo ambito”.

I lavori proseguono successivamente con l’articolo 14 (Disposizioni contabili relative al bilancio) che reca un emendamento modificativo del Governo. All’articolo 15 il focus è sui “Finanziamento dei Partiti e Movimenti Politici”, che offre la sponda per un acceso dibattito sui costi della politica e il ruolo dei consiglieri. Oltre all’emendamento del Governo, è presente un emendamento aggiuntivo di un articolo 15-bis di D-ML (respinto) attraverso il quale si propone una modifica dell’articolo 2, comma 1 della Legge 23 novembre 2005 n. 170 e successive modifiche, stabilendo che “il contributo dello Stato per il finanziamento di cui al precedente articolo è pari al 2,7 per mille delle entrate del Bilancio Preventivo, detratte le partite di giro ed i mutui a pareggio, e viene suddiviso tra i Partiti ed i Movimenti per il 75 per cento in proporzione al numero dei Consiglieri eletti nell’ambito delle rispettive liste e per il 25 per cento in parti uguali e fisse fra i Partiti e Movimenti che hanno presentato liste elettorali e sono rappresentati in Consiglio Grande e Generale da almeno tre Consiglieri, tenuto conto della decurtazione per l’erogazione del contributo di cui al successivo comma.”

Spiega Carlotta Andruccioli (D-ML): “Sulla base dei numeri attuali e dei calcoli fatti, si tratta di un aumento complessivo di circa 100mila euro sul bilancio pubblico: non è un grosso cambiamento ma un sostegno maggiore per l’esercizio democratico. Parliamo sempre della necessità di mettere partiti e movimenti al centro della scena. Ci sono anche delle proposte di modifica sul compenso dei consiglieri. Si parla di dare maggiore dignità anche all’azione di questo Parlamento. Si sostiene la preparazione e l’elaborazione di proposte”. “C’è un tema legato al ruolo dei lavori consiliari, della diversità tra chi è dipendente pubblico, privato, libero professionista, del tempo e della formazione da dedicare all’attività politica, ci sono complessità da analizzare nel loro insieme” dice il Segretario di Stato Marco Gatti proponendo di respingere l’emendamento per affrontare la questione nell’ambito della Commissione sulle riforme istituzionali. “Non sono contrario ad aumento dei costi per mettere tutti nelle stesse condizioni di fare politica, ma li vedrei meglio organizzati in un processo riorganizzativo generale”. “Esprimiamo un sostanziale apprezzamento all’emendamento – dice Matteo Rossi (PSD) – e a Motus Liberi per avuto il coraggio di introdurre un tema caldo, sfidando la pancia del Paese e i social. Da parte nostra l’attaccamento per il Paese c’è, al pari dell’attaccamento alla comunità, nonostante che negli anni ci siamo denudati di tutto per paura di un giudizio populistico. Al giorno d’oggi sono molte più le multe che prendiamo rispetto ai gettoni. La politica non è solo populismo ed è fatta anche di cose concrete. Usciamo da questo recinto e ragioniamo su come dare un servizio migliore con equilibrio. E’ passato il periodo della politica del malaffare: noi stiamo cercando di portare una riflessione su questi argomenti”. “Laddove si vede che uno faccia il consigliere per interessi personali, che non sono i 50 euro di gettone, quando si vedono spese folli specialmente in capo ad alcuni Segretari di Stato, come cenette da 9mila euro: ebbene, queste sono cose che sviliscono il ruolo della politica. Aprire una riflessione seria sul tema è molto opportuno, dobbiamo trovare le modalità migliori per farlo con trasparenza” puntualizza Nicola Renzi (RF). Afferma il Segretario di Stato Matteo Ciacci: “Se vogliamo approcciarci all’accordo di associazione, la riflessione va compiuta. Non mi scandalizzo nel sentire parlare di spesa anche a livello delle istituzioni. Oggi un consigliere non ha gli strumenti necessari per arrivare pienamente preparato in quest’Aula. E’ arrivato il momento di sgomberare il campo da certi populismi. Si può fare ad esempio un ragionamento su prevedere degli staff per i gruppi consiliari. Per questo motivo si è deciso di costituire una Commissione”. “Il compenso dei consiglieri è fermo a 35 anni fa, correva il 1989” commenta Silvia Cecchetti (PSD). “Questi compensi andrebbero come minimo rivalutati: e penso anche ai membri di consigli di amministrazione nominati dal Consiglio che hanno grandi responsabilità”. Secondo Giovanni Zonzini (Rete) “la dignità del consigliere è indipendente dagli emolumenti. Il problema che ci dobbiamo porre è il reale accesso di tutte le classi sociali alla direzione politica della società. Per il dipendente pubblico è più facile venire in Consiglio, anche se subisce delle penalizzazioni. Per un lavoratore privato invece è quasi impossibile. E’ evidente che i lavoratori del settore privato sono sotto-rappresentati. E questo incide sulla sensibilità dell’Aula rispetto a determinate tematiche. Noi sosteniamo la necessità di una riforma profonda affinché le porte dell’Aula possano essere varcate dalle migliaia di lavoratori del privato”. Prende posizione Giancarlo Venturini (PDCS): “Non è questo il modo di affrontare un tema delicato. Nessuno ti ordina di fare il consigliere. Ci sono dei problemi, ma se vogliamo fare un discorso serio lo dobbiamo affrontare in maniera complessiva nella Commissione sulle riforme istituzionali. Non si migliora la formazione di un consigliere aumentando del 20% il gettone. Ci sono varie questioni, come quella dei tempi. Non è con un intervento spot che si dà dignità a questo ruolo. Il gettone è un palliativo se non è inserito in un contesto globale, nel contesto complessivo di una riforma che tutti vogliamo”. Secondo Maria Luisa Berti (AR) “la dignità istituzionale del ruolo del consigliere viene data da come riesce a servire il Paese nell’esercizio del suo mandato, non dal corrispettivo. Io invito anche a fare una considerazione su quelli che possono essere i rischi della professionalizzazione della politica in un ambito così piccolo come quello della nostra Repubblica”. Luca Della Balda (Libera) propone di “commisurare il gettone alla dichiarazione dei redditi”. “Quando abbiamo fatto gli incontri sulla Commissione delle riforme istituzionali eravamo tutti d’accordo, eppure il provvedimento che doveva essere approvato con procedura d’urgenza – riscontra Giuseppe Morganti (Libera) -. Il Segretario dice che qualcuno ha posto delle condizioni: quali sono queste condizioni? Vogliamo essere seri e fare le cose sul serio oppure non le vogliamo fare? Il problema dei consiglieri dei gruppi consiliari è serio ma va risolto a 360 gradi nell’ambito di una riforma complessiva”.

Spazio quindi al dibattito sull’articolo 16 (Acquisizione di mezzi finanziari e provvedimenti di gestione della liquidità).
Sono presenti numerosi emendamenti aggiuntivi delle opposizioni (D-ML, RF e Rete), incluso un emendamento condiviso da RF e Rete e un altro sottoscritto in maniera congiunta da RF, Rete e D-ML, riguardanti l’Organismo di Sorveglianza sulle operazioni di cartolarizzazione.

Da parte di D-ML arrivano proposte su riscossione delle imposte dovute su dichiarazione; oneri deducibili; Imposta Generale sui Redditi; passività deducibili; reddito di fabbricati di civile abitazione; regolamentazione per la riscossione dei contributi previdenziali dei lavoratori indipendenti; disposizioni in materia di mutui agevolati; allineamento tasso di indennità di mora; esenzione da imposte per contratti di locazione in favore di giovani coppie; esenzione da imposte per contratti di locazione in favore di giovani coppie; accesso a carattere straordinario alle prestazioni anticipate; riduzione imposte di successione. Le proposte di RF riguardano le rette di asili nido (si propone di “sospenderle dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2028”), centri estivi, adeguamento degli assegni familiari, Legge sulla Dirigenza, comunicazione ai dipendenti dei contributi non pagati, giusta causa di dimissioni, Legge sulle Società.

Dopo la votazione riguardante l’Emendamento DML aggiuntivo dell’articolo 16-6 (respinto, al pari degli altri presentati per il momento dal gruppo consiliare), alle 12.40 la seduta viene sospesa. I lavori riprenderanno nel pomeriggio.