Politica

Consiglio Grande Generale seduta del 26 Luglio

Il Progetto di Legge “Introduzione del Reato di Corruzione privata nell’Ordinamento sammarinese”, presentato in seconda lettura, è approvato con 40 voti favorevoli e 1 astenuto+++

    I lavori consiliari odierni ripartono con l’esame e l’approvazione delle ultime due istanze d’Arengo rimaste all’ordine del giorno: la n.18 “affinché si proceda al completamento dei lavori di sistemazione della frana lungo la Strada Greppa del Cerreto” viene approvata con 36 voti favorevoli. Con 28 voti favorevoli l’Aula accoglie anche l’istanza n.14 “per la partecipazione della società civile al Gruppo di Lavoro per l’attuazione degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030 ONU)”.

    L’Aula procede a una serie di nomine e sostituzioni, tra cui la nomina del Presidente di Aass, Azienda autonoma di Stato per i Servizi pubblici (Renzino Gobbi, indicato da Ssd) e di un membro del Cda (Valentina Gasperoni, indicata da C10).

    Presentato in prima lettura dal Sds Franco Santi il Pdl “Istituzione di un certificato complementare di protezione per i medicinali”, inizia l’esame dei progetti di legge all’ultimo step normativo. Il primo discusso e licenziato quasi all’unanimità dall’Aula (40 voti favorevoli e 1 astenuto) è il Progetto di legge “Introduzione del reato di corruzione privata nell’ordinamento sammarinese”. Quindi i lavori proseguono con il dibattito sul Progetto di legge in seconda lettura “Riforma in materia di navigazione marittima”, da cui emerge consenso bipartisan dell’Aula. Terminato il dibattito sul provvedimento si conclude la seduta consiliare. Lunedì mattina inizierà quindi l’esame dell’articolato.   

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

 

Comma 16. Progetto di Legge “Introduzione del Reato di Corruzione privata nell’Ordinamento sammarinese”/ Approvato con 40 voti favorevoli e 1 astenuto

Marianna Bucci, Rete, relatore unico
La consapevolezza della necessità di affrontare con spirito unitario il sempre attuale tema della corruzione ha spinto i membri della I commissione consiliare permanente a presentare un’unica relazione al Pdl, facendo convergere in un unico documento le voci di maggioranza e opposizione. Una condivisione coerente con l’iter che ha portato alla redazione del presente Pdl, fortemente voluto dal Consiglio Grande e Generale nella sua interezza, nel momento in cui, votando in maniera coesa l’art. 86 della legge 147/2017, ha impegnato il congressso di Stato ad elaborare e portare all’approvazione dell’Aula un testo di legge che introducesse la fattispecie di reato di corruzione privata. Un impegno non più procrastinabile considerate le Raccomandazioni che il Greco (gruppo di Stati contro la Corruzione del Consiglio d’Europa) ha emanato 3 anni fa nei confronti della Repubblica di San Mario, nel Rapporto sul terzo ciclo di valutazione e a fronte degli strumenti normativi di cui il nostro Paese si è nel tempo dotato per la lotta contro la corruzione.     Nell’ambito del dibattito all’interno della I commissione consiliare permanente hanno trovato spazio diverse sfumature e opinioni espresse della forze politiche. Una diversità di vedute riferita non tanto all’esigenza di dotare il codice penale sammarinese di strumenti per la lotta alla corruzione- esigenza condivisa in maniera trasversale dai membri della commissione- quanto invece a un sentimento di preoccupaizone per l’appesantimento delle normative e degli obblighi in capo a operatori e professionisti. Alcune riflessioni hanno infatti riguardato il ritardo con cui il nostro ordinamento si trova a recepire il reato di corruzione privata e la mancata comprensione dell’individuazione in passato della sola fattispecie relativa al reato di corruzione di pubblico ufficiale.
    Al di là di questo, i commissari hanno convenuto sulla necessità di colmare quella che da troppo tempo rappresenta una vera e propria lacuna legislativa che mina alla base i presupposti non solo normativi ma anche culturali che permettono di riconoscere e condannare chiaramente il reato corruttivo sotto qualunque forma si presenti. Un reato che nella pratica può giungere a coinvolgere pochi individui, ma le cui conseguenze ricadono sull’intera comunità. Una volta votata dall’Aula questa legge inciderà positivamente su questi aspetti, ma da sola non sarà sufficiente a garantire che il reato di corruzione scompaia. Per questo occorre che l’attenzione rimanga sempre alta, che negli organismi di vigilanza preposti rimangano costantemente attivi e che lo spirito di unità che ha animato le forze politiche nel percorso che ha portato all’approvazione della legge rivali la sua espressione più autentuca nelle azioni concrete che si metteranno in campo per contrastare la corruzione . L’ordine del giorno approvato a seguito del dibattito in Commissione va esattamente in questa direzione e costituisce una base di partenza per azioni future ancora più incisive e significative. 

Nicola Renzi, Sds con delega alla Giustizia
La proposta legislativa risponde al primario obiettivo di introdurre nell’ordinamento sammariense la corruzione in ambito privato, concerne condotte criminose di corruzione che non hanno come soggetto il pubblico ufficiale, oggi si ritiene opportuno estenderlo nel privato, la sua incriminazione è necessaria per assicurare il rispetto della concorrenza. Con l’introduzione di corruzione privata, il Pdl punta a recepire le indicazioni emanate dal Greco nei confronti del nostro Paese nel Terzo ciclo di valutazioni del 2016. L’Adozione del testo sarà importante per il prossimmo ciclo di valutazioni, previsto nel prossimo anno.

Enrico Carattoni, Ssd
Speriamo questo Pdl porti a dissuadere e che possa avere l’effetto di allontanare persone che possano mettere in pratica questo reato. E’ bene che la Repubblica di San Marino si doti di uno strumento legislativo affinchè la corruzione non si diffonda.
Marianna Bucci, Rete
In questi anni, come movimento, ci siamo espressi più volte in favore dell’introduzione nel nostro ordinamento del reato di corruzione privata e anche del traffico di influenze- che ancora non è reato a San Marino. Ricordo i nostri due Odg del 2017, entrambi bocciati e l’emendamento invece accolto in Finanziaria 2017 che prevedeva questa introduzione. Non ho trovato questi riferimenti nella relazione del Segretario e me ne dispiace. Mi sono chiesta sempre come sia possibile che un Paese come il nostro, che ha fondato la nostra ricchezza negli ultimi decenni sul riciclaggio, non abbia introdotto questo reato e si sia limitato al reato di corruzione a pubblici ufficiali. Forse perché la corruzione è più tollerata di quanto si possa pensare. Se guardiamo i numeri nella relazione del magistrato dirigente sembra inesistente, i numeri sono molto bassi. La valutazione del fenomeno non si può basare sui numeri che ci rimandano a una realtà sottostimata rispetto alla percezione del fenomeno. Nel 2014 ricordo il caso dell’arresto per corruzione di pubblici ufficiali nell’antifortunistica che ricevevano tangenti. In questo Pdl si considera prova materiale dell’episodio corruttivo anche favoritismi sul lavoro, ricatti sessuali, ha un termine più ampio. Pensiamo a uno stipendio gonfiato oltremisura di un manager di banca, modalità corruttiva più difficile da provare. La corruzione privata ha un costo pesantissimo sull’economia e un costo socializzato, pensiamo ai dissesti bancari, in parti riconducibili alla crisi economica, ma in parte a illeciti o a consessioni di crediti non oculati. La legge non ha effetto retroattivo, le azioni di responsabilità a questa legge sul passato non è possibile, ma mette un mattoncino sul futuro. Lo sforzo contro la corruzione non si esaurisce con l’approvazione di questa legge. 
Gian Carlo Capicchioni, Psd
Dobbiamo sempre aspettare che organismi come il Greco ci sollevano il caso per colmare le lacune del nostro ordinamento. La legge non basta: serviranno una serie di incroci e verifiche, possibilmente si pensi a creare organismi preposti. Ben venga questo pdl, il rammarico è che siamo sempre a rincorrere, speriamo per il futuro le cose arrivino più celermente.
Tony Margiotta, Gruppo Misto
Non faccio parte della commissione, ma rilevo favorevolmente la relazione unica per un pdl che colma una lacuna del nostro ordinamento. Il Greco lo aveva segnalato già 3 anni fa e noi arriviamo oggi con questo pdl, importantissimo, perché in tempi di boom economico qualcuno se ne è approfittato e ha creato questo fenomeno. Importante anche dare tutti gli strumenti necessari ad uffici e forze di polizia. Gli attori chiamati a contrastare questo fenomeno, ma anche informare i cittadini, perché è pure una questione culturale.
Alessandro Mancini, Ps
Non posso che confermare i voto positivo, come in commissione del Ps, e l’ennesimo richiamo della politica che siamo arrivati un po’ tardi.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Da adesso in poi è necessario porre attenzione perchè si alzerà l’asticella, il Pdl pone un punto di partenza nell’ordinamento sammarinese, pur nella consapevolezza della possibilità di girarci intorno alla legge. Credo si debba porre attenzione su questo, sapendo bene che tutto quello che ruota attorno alla corruzione non termina nel momento in cui si sancisce per legge quello che viene perseguito. Il nostro movimento ha presentato Odg ed  un emendameno su questo tema, la sensibilità del nostro movimento di inserire il reato di corruzione privata può testimoniare il fatto che forse queste cose vanno affrontate a petto gonfio e con celerità. Questo pdl credo oggi sia un punto di partenza, ma attenzione deve rimandere per forza molto alta.
Roberto Giorgetti, Rf
Repubblica futura accoglie con molta soddisfazione la discussione e approvazione di questo Pdl, circa un anno fa depositato dal Segretario Renzi, è di fatto un passo avanzato rispetto a un percorso che il nostro paese in maniera faticosa, ma con impegno, ha intrapreso dal 2009, anno in cui si palesò con evidenza la situazione complessiva rispetto alle norme per il contrasto di reati riconducibili alla corruzione e riciclaggio e, in sostanza, a  una serie di tipologie di comportamenti che hanno avuto in passato e possono avere tuttora gravi conseguenze per la credibilità e l’insieme del funzionamento dello Stato. Anche io rimarco la positività di questo passo.
Teodoro Lonfernini, Pdcs
In commissione è emersa la volontà di tutti di dotere il nostro paese e sistema anche di quello strumento che riguarda la corruzione privata all’interno di un sistema normativo, di un codice penale, leggi e regolamenti sviluppati su antiriciclaggio e anticorruzione e lotta alle organizzazioni malavitose di ogni genere. Il nostro paese si è dotato di tantissime norme e strumenti per questo. Nel tempo abbiamo riscontrato un vuoto legislativo su tutta l’attività di corruzione privata e l’abbiamo voluto distinguere dal concetto di corruzione più generale. Non voglio parlare di preoccupazione per una legislazione eccessiva che va ad appesantire su certi aspetti, ma non dobbiamo neanche essere i primi della classe ad ogni costo. Per compiere un buon lavoro di contrasto a fenomeni corruttivi di ogni genere, le nostre norme già esistenti sono più che sufficienti. Bene questo pdl, ma attenzione a non appesantire il nostro sistema di norme e a renderlo molto bloccato.
Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Il tema che si affronta è di attualità, se si genera il pensiero che non solo amministratori pubblici, già sanzionati in maniera forte in caso di episodi corruttivi, ma anche quelli privati possano ricevere oblazioni non giustificate tese a farli convergere a indirizzi diversi dall’interesse dell’azienda. Si frena così la concorrenza sleale in qualche misura, contemporaneamente si mette in evidenza la funzione sociale e pubblica anche dell’impresa privata. Daremo pieno e totale sostegno a questo Pdl. Sds Nicola Renzi, replica
L’Aula conferma il consenso unanime al Pdl, ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo e ricordo che appena insediata la Segreteria, è stata nostra volontà dare attuazione all’Odg votato in Aula e mai realizzato. Ho voluto lavorare a questo Pdl nel tempo necessario. 

Comma 17. Progetto di legge ” Riforma in materia di navigazione marittima”, seconda lettura/ terminato dibattito.
Enrico Carattoni, Ssd relatore di maggioranza.
Il progetto di legge “Riforma in materia di navigazione marittima” è stato depositato in data 4 luglio 2018, successivamente esaminato dal Consiglio Grande e Generale in I lettura, nella sessione 19-27 luglio 2018, ed infine esaminato dalla Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione, nella seduta convocata del 1l, 12 e 13 settembre 2018. Il progetto di legge è stato licenziato dalla Commissione con 7 voti favorevoli, 2 voti contrari e un astenuto. Nell’ambito dell’esame dell’articolato sono stati presentati due emendamenti da parte del Governo, e nessun emendamento da parte dei commissari.
1. Finalità
Il disegno di legge esaminato, si pone l’obbiettivo di istituire nella Repubblica di San Marino, il registro per le imbarcazioni civili impegnate nel trasporto di merci ovvero di altre attività commerciali, integrando pertanto la vigente normativa in materia di navigazione marittima da diporto. A seguito della presente riforma pertanto il Registro Navale sarà costituito dalla sezione commerciale e dalla sezione da diporto.
2. Gestione e controllo
I compiti di gestione e controllo in materia dì navigazione marittima, sia mercantile che da diporto, sono attribuite all’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima, istituito e regolato dalla Legge 29 luglio 2014 n.125, alla quale sono attribuiti poteri gestori e sanzionatori. In particolare l/Autorità ha il compito di tenere il registro navale{ ed a tal fine ha II potere di emanare regolamenti, direttive e circolari, rilasciare titoli e certificazioni, controllare lo svolgimento delle attività marittime, sorvegliare lo stato di navigabilità delle navi battenti bandiera sammarinese{ emanare, sospendere, modificare o revocare i certificati, le licenze ed i permessi relativi alla circolazione delle unità mercantili o da diporto. L’autorità ha inoltre il potere di  eseguire ispezioni a bordo nonché svolgere inchieste sui sinistri che coinvolgono le navi iscritte al Registro tenuto dall’Autorità.
L’Autorità, al fine di espletare le funzioni ad essa attribuitel ha la possibilità di essere coadiuvata da soggetti terzi, esperti nel settore.
Il titolo III del disegno di legge prevede i requisiti previsti per l’ammissione alla navigazione delle navi iscritte al registro, che aderiscono ai più elevati requisiti previsti da analoghe normative di altri stati, nonché rispetto alla normativa comunitaria e ed alle convenzioni internazionali Solas e Marpol.
3. Coordinamento con le norme di diritto internazionale privato
Il titolo II del presente progetto di legge, integra le normative internazionali in materia già recepite dalla Repubblica di San Marino, con la normativa interna. In particolare l’art. 7 del disegno di legge disciplina l’applicazione delle convenzioni internazionali ratificate dalla Repubblica di San Marino, anche nel caso in cui queste non siano state recepite e rese esecutive dagli altri stati contraenti. Il testo approvato dalla Commissione, disciplina inoltre i poteri del comandante della nave, la responsabilità dell’armatore ed i contratti di lavoro applicabili aWequipaggio sia delle unità mercantili che delle unità da diporto. Inoltre il titolo II recepisce integralmente la Convenzione di Bruxelles del 25 agosto 1924, la Convenzione di Londra del 20 ottobre 1972, la Convenzione di Atene del 13 dicembre 1974 con i rispettivi successivi protocolli integrativi. L’art. 14 del disegno di legge in esame, recepisce le Regole di York e Anversa in materia di soccorso e avaria relativa alle navi iscritte al Registro. Rimane invece di competenza del Tribunale di San Marinol la risoluzione di controversie relative alla trascrizione di veicoli nel Registro, anche se viene concessa la facoltà di deferire la controversia ad un arbitrato. In conclusione, considerato l’esito del dibattito nonché l’assenza di emendamenti da parte dei commissari presenti, confido nell’accoglimento del presente progetto di legge.
Eva guidi, Sds con delega ai Trasporti
Una riforma da tempo attesa, in quanto il progetto piuttosto corposo è stato depositato il 4 luglio 2018, più di un anno fa. Nel frattempo ha fatto il suo percorso istituzionale ed è stato licenziato dalla commissione lo scorso settembre. Il pdl rappresenta una importante opportunità di sviluppo e crescita per l’economia, considerate le potezionalità di mercato, sarebbe peccato non sfruttare questo settore specifico. Il Pdl aggiorna norme presenti in materia di diporto e introduce una specifica normativa per il settore marittimo e commerciale. Al fine di rendere più usufruibile il registro per gli utenti, intenzione è avere un corpo normativo snello rispettando tutti i requisiti standard per la navigazione. Le norme contenute saranno applicabili anche in forza di quella che è l’adesione prossima di San Marino alle convenzioni marittime più rilevanti. Ciò consentirà a non procedere all’incorporazione di norme internazionali e, al contempo, ad avere requisiti di regolarità senza appesantire la legge.
Marco Gatti, Pdcs
Il Pdl, dal mio punto di vista, è la seconda parte di un percorso avviato diversi anni fa da San Marino, quando ricordo che la voce del bilancio pubblico sul registro aereo prevedeva uno stanziamento. Da diversi anni invece non è più una voce che chiede risorse al bilancio dello Stato, ma a sua volta dà risorse al bilacio. Si è riusciti a creare una economia interna di iscrizione nel registro che sta portando entrate pubbliche. E’ un percorso iniziato anni fa sullo sviluppo della parte aeronautica, si è lavorato puntando su una scelta di specializzazione e qualità, per adottare i migliori protocolli internazionali e poter competere con altri paesi. Questa legge è la continuità di questa scelta, confermata da questa maggioranza e dall’esecutivo- e mi fa piacere- e dovebbe consentire di sviluppare anche la parte nautica. Ci possono essere rischi ma bisogna riuscire a gestirli con tutte le cautele e precauzioni del caso. Credo infine lo Stato debba investire per rafforzare le professionalità. Noi voteremo favorevolmente il Pdl.
Matteo Ciacci, C10
E’ una normativa che ci consente di sviluppare un settore importante per il nostro Paese. Sta già ben funzionando il registro aereo, garantisce posti di lavoro e un introito per lo Stato. Sono settori che cosentono di valorizzare la nostra Repubblica per una forte politica di servizi. E’ un progetto che crea utili ora e va dato atto all’aviazione civile di aver promosso San Marino come Stato che in modo puntuale può immatricolare in tempi rapidi aerei o pezzi di auto, si è riusciti ad ottenere risultati importati. Ora discipliniamo uno step successivo, il registro navale. Si pone l’esigenza di verificare bene sempre chi si interfaccia al nosro Paese. Massima disponibilità a far sì che questo progetto possa proseguire il percorso mettendo dei paletti. San Marino deve infatti introdurre i paletti necessari per evitare doli al nostro Paese e che chi si avvicini a questo settore siano società trasparenti. Per questo la centralità dell’autorità e del registro deve essere in mano alla Repubblica di San Marino con ruolo di certificatore e immatricolatore. Nel momento in cui ci sono queste condizioni, noi crediamo che nell’applicazione delle norme sia necessario introdurre queste tre prerogative: trasparenza degli interlocutori, fare in modo che le responsabilità siano in capo al privato che viene ad immatri olare navi mercantili e che l’autorità deve avere il pallino del gioco. Iro Belluzzi Psd
Ogni volta che si introduce una norma per regolare attività nuove per San Marino, non si può che apprezzare, Come è da apprezzare il tentativo di inserirsi in un settore ad alto contenuto professionale, il registro navale, prosecuzione dell’intuizione del registro aereo che ha avuto un certo sviluppo e da qui si va a normare il mondo delle navi. Non solo barche da diporto, da tempo normato, si va nel mondo del settore commerciale. Saranno tantissime le convenzioni internazionali che San Marino dovrà siglare, si avvia un percorso perchè la norma introdotta sia effettiva e dia i primi risultati.  
    Dalla fretta dell’ex Sds Celli per portare questa legge- e per portare come sembrava un armatore greco- alla cautela della nuova Segreteria e della maggioranza per eventuali ricadute negative: mi auguro il percorso intrapreso non si concluda solo in una legislatura, ma possa essere portato avanti con quell’attenzione che un ambito così importante richiede per le possibili ricadute economiche.
Francesco Mussoni, Pdcs
Questo pdl estende la possibilità di creare piccole economie, verificata positivamente nell’aeronautico. E’ intelligente quindi proseguire in direzione della navigazione, non abbiamo il mare, ma abbiamo la nostra sovranità. Presupposto perchè questo pdl navighi e ci sia interesse economico è che ci sia interesse privatistico: il registro e l’authority lavorino secondo logiche del privato, come quelli dell’aereonautica, diano velocità di risposta per essere attrattivi. Interessante quindi sostenere questa iniziativa e ci deve affinare la mente per cercare sempre nicchie e settori che ci consentano di mettere a frutto potenzialità vere del nostro Stato, come il caso del Pdl sul Trust che è un altro esempio.
Tony Margiotta, Gruppo misto
Il Pdl ha avuto un iter complesso e lungo perché è stato creato non nelle migliori condizioni, quando  ‘veleggiava’ questo armatore. Deve essere lo Stato che deve creare condizioni attraverso contratti per poter iscriversi al registro, con tutte le cautele e regole che servono per tutelare sia lo Stato, sia chi si iscriverà. E’ una opportunità, c’è stata già esperienza per l’aviazione civile che ha avuto successo.
Teodoro Lonfernini, Pdcs
E’ un Pdl per far ripartire la nostra economia sula base della nostra sovranità. Sebbene non abbiamo la conformazione geografica per avere a pieno titolo quel riconoscimento, non significa che lavorando attraverso norme e progetti credibili, la mancanza del mare nel nostro territorio possa essere comunque fonte di privilegio da applicare in un contesto internazionale in cui le conseguenze di quel Pdl si possano muovere. 
Alessandro Bevitori, Ssd
San Marino è riconosciuta in tutto il mondo per velocità e servizi nel caso del registro aereo, è qualcosa che può essere replicato anche nel settore marittimo e navale. Ben venga si arrivi a questo pdl, c’è nostro supporto, ma anche Ssd vuole mettere a verbale e sottolineare l’attenzione che ci deve essere in questo Pdl. Sppiao bene che i margini in cui ci si deve muovere sono quelli improntanti a prudenza e a fare attenzione non ci siano distorsioni e pericoli per la sicurezza internazionale, penso a incidenti che ci possono essere nei mari, per questo sollecito anche il Segretario competente a rimandare anche a un regolamento applicativo che possa prevedere questo tipo di prudenza.Sarebbe bene valutare inoltre la possibilità di registrare o meno una petroliera, si può pensare a un regolamento con cui si vada a scremare i  trasporti più pericolosi per non mettere a rischio la nostra sovranità.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Casualmente questo pdl è coincidente all’incontro dell’ex Sds Celli con l’armatore Restis, ovvio che oggi tutti qua dicono che ci deve esssere la possibilità di espandersi per San Marino, ma ci sono dei pericoli che dal mio punto di vista questo pdl non evidenzia. Lo ha appena detto Bevitori, citando per esempio la questione delle petroliere, ma può riguardare anche navi più piccole. Poi non si è mai visto: si dice che la legge entrerà in vigore una volta approvate almeno 20 convenzioni internazionali. Mi pare una forzatura subordinare un pdl sammarinese e la sua approvazione in seconda lettura alla ratifica di convenzioni internazionali. Ora di Restis non si sa più nulla, ma qui bisogna capire: se si vogliono fare pdl che consentano l’apertura commerciale, bisognerebbe avere i famosi anticorpi che non abbiamo. C’è un problema delle assicurazioni, di adesioni a convenzioni. Vorrei sapere, Segretario, cosa ha portato il governo a portare oggi un pdl del genere, se ci sono numeri che lo possono giustificare.
Roberto Giorgetti, Rf
Repubblica Futura esprime soddisfazione per l’approdo in seconda lettura del pdl che ha scopo di concretizzare per il nostro paese un ruolo nell’immaricolazione delle navi. Il nostro paese negli anni ha saputo cogliere l’opportunità che gli ha consentito di essere attore in ambiti in cui era assente e, insieme, di creare prospettive interessanti per i sammarinesi in ambiti innovativi e proiettati sul futuro. Penso all’ufficio brevetti, all’istituto Trust, alla normativa blockchain, al registro aeronautico: è un percorso che il nostro paese sta implementando e che lo porta verso il futuro. Ovvio non può essere fatto senza approfondire problematiche e confrontandoci sugli elementi di preoccupazione. Ma questo timore di prospettare nuove opportunità al paese va affrontato approfondendo tematiche, ma non rigettando prospettive.  L’entrata in vigore di questo Pdl è subordinata a una serie di convenzioni internazionali proprio per volontà di allinearsi alla tutela di dinamiche presenti nella navigazione marittima. Per non ripetere errori del passato si vuole subordinare l’ingresso di San Marino alla navigazione marittima al recepimento di convenzioni internazionali, l’esatto contrario di quanto si è fatto in passato in ambito finanziario. Le convenzioni riguardano regole in caso di urto di navi, polizze, sequestro conservativo, stazzature navi, responsabilità civile per danni, procedure di idennizzo, prevenzione, inquinamento…è necessario allineare questo pdl al quadro normativo internazionale di riferimento.
Sds Eva Guidi, replica
A livello generale, mi pare l’Aula sia concorde che ci possano essere opportunità di sviluppo economico importanti per il settore. Sono anche io d’accordo sul fatto poi che opportunità di sviluppo non significhi sviluppo a qualsiasi condizione, per cui è necessario il pdl metta base sui migliori standar e requisiti di tutela reputazionale ed economica per il Paese, occorre tutela del registro e recepimento delle convenzioni internazionali, affrontare tutta materia in massima trasparenza. Sulle petroliere, è uno scrupolo che mi sono fatta più volte anche io. Ora non abbiamo istituito parti specifiche per un registro per petroliere, intento del progetto non è di andare a fare a tutti i costi iscrizioni delle petroliere. Nel momento che si crea un impianto generale, non si devono precludere tutte le possibilità. Poi, nel momento in cui andremo a fare accordi, valuteremo quali tipologie di natanti si vorranno. E tutto demandato ad accordi successivi. Gli sviluppi li andremo a decidere noi. Sulle convenzioni internazionali: non sono un esperto tecnico di una materia molto specialistica. L’entrata in vigore subordinata alla ratifica si spiega nell’ottica di massima protezione dello Stato.  

Repubblica di San Marino, 26 Luglio 2019/01