Sanità e Medicina

Gli insegnanti della scuola elementare: “Chiediamo ascolto”

San Marino. C’è fermento nella scuola elementare. Gli insegnanti vedono profilarsi alcuni rischi all’orizzonte rispetto alla consueta cornice organizzativa e temono per i loro diritti. D’altra, una società in continua evoluzione impone periodicamente il riassetto delle procedure e, magari, alcuni passi in avanti. In un documento presentato al Segretario Marco Podeschi, già condiviso con le organizzazioni sindacali, avanzano richiesta di ascolto per le problematiche sollevate dalla categoria, valorizzazione del ruolo, maggiore flessibilità nel trattare determinati aspetti organizzativi (come ad esempio la gestione dell’emergenza neve) e più autonomia delle scelte. Gli insegnanti auspicano in sostanza un segnale di concreto cambiamento nelle relazioni fra scuola e istituzioni: preme loro in particolare il riconoscimento della loro esperienza, come valore aggiunto, quando si tratta di compiere delle scelte. Temi delicati e importanti che comunque dovranno essere allineati alla progressiva decrescita della popolazione scolastica, direttamente conseguente al calo delle nascite. Un fenomeno che non accenna a diminuire e che porta in alcuni plessi ad una drastica diminuzione delle iscrizioni. A Montegiardino, per il prossimo anno scolastico, ci sono solo 8 iscritti alla prima elementare. Ma un po’ tutti i Castelli decentrati vivono questo fenomeno.

Quali saranno le reazioni della Segreteria di Stato? Come affronterà il problema? Si tornerà all’accorpamento delle classi come succedeva un tempo? O alla soppressione di alcuni plessi? Il Segretario Podeschi, in alcune dichiarazioni pubbliche, non si è sbilanciato. Ha solo assicurato la sua massima disponibilità all’ascolto e al dialogo con il corpo docenti, ma ha lasciato intendere che il problema dovrà essere affrontato.