Libera: no alla privatizzazione della sanità
Riceviamo e pubblichiamo da Stampa Libera:
Libera continua ad esprimere fortissima preoccupazione per il timore di una deriva privatistica della sanità pubblica a partire dal maxi-progetto del nuovo Ospedale che verrà costruito con un partenariato pubblico-privato dai contorni poco chiari (con tanto di delibere a favore di amiche cartomanti che dovrebbero ricercare finanziamenti senza però precisi titoli, ma solo perché conoscenti di Ciavatta o di suoi suggeritori, molto strategici per la costruzione di questo Governo), per non parlare della proposta di servizio di geriatria domiciliare, a pagamento oggetto di dietrofront immediato, dopo la nostra denuncia, da parte di Rete e Sums.
Ma le sorprese non finiscono qua.
Infatti, nei giorni scorsi, uno strano servizio è comparso su Smtv dove si parlava di come sempre più sammarinesi sottoscrivevano assicurazioni sanitarie integrative.
Addirittura si proseguiva nell’articolo dell’11 Ottobre 2021, “A conferma di come le Agenzie Assicurative sappiano, con pacchetti su misura, compensare l’incertezza dell’attuale scenario. Ed i limiti di un servizio sanitario nazionale che ha lasciato intravedere, come il caso della difficoltà di accesso alla comunicazione con i centri sanitari, alcune fragilità.”
Queste parole pesano come un macigno.
Infatti in primis non sappiamo a chi attribuirle: le ha scritte un assicuratore, intervistato, o sono frutto della redazione della Smtv, tv di Stato? In entrambi i casi pensiamo che rappresentino un pericolo, un messaggio devastante su cui riteniamo doveroso chiedere subito una rettifica.
E’ vero che la medicina di base e’ particolarmente allo sbando, come abbiamo più volte sottolineato rendendoci disponibili a lavorare su alcune proposte operative che questo Governo non riesce a mettere in campo, ma pensare che siano i privati a dover colmare le lacune del pubblico in ambito sanitario e’ assolutamente una ipotesi da rigettare con forza per quanto ci riguarda.
Noi pensiamo che l’ospedale debba rimanere pubblico, più collegato al territorio, che l’universalità delle prestazioni debba rimanere un valore per il nostro sistema, prevedendo che tutti possano accedere ai servizi, non solo chi più ha. Vorremmo che il Governo, al fine di evitare interpretazioni sbagliate anche supportate da questi strani approfondimenti fatti dalla tv di Stato, una volta per tutte possa condividere questo schema valoriare per poi lavorare per una sanità che deve essere fiore all’occhiello per il nostro Paese.