Consiglio Grande e Generale seduta 28 giugno mattina
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 26 – 30 GIUGNO
-MERCOLEDI’ 28 GIUGNO_Mattina-
La seduta del Consiglio grande e generale riprende dal comma 13 e dunque dalla prima lettura del progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione della Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2023 e modifiche alla Legge 23 dicembre 2022 n.171”, illustrato dal segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti.
Il dibattito, con oltre 20 interventi e la replica del segretario di Stato, occupa tutta la seduta mattutina. AL termine la seduta viene interrotta e riprenderà alle 15 dal comma 4 “Relazione della Giunta Permanente delle Elezioni” con il giuramento dei segretari di Stato e dei consiglieri eletti in loro sostituzione.
Durante il dibattito sull’assestamento di bilancio, dai banchi dell’opposizione si critica in particolare la mancanza di provvedimenti per famiglie e imprese alle prese con carovita e inflazione, il ricorso alla decretazione e soprattutto l’introduzione delle residenze fiscali non domiciliate. Una sorta di Des, Distretto economico speciale, mascherato, attaccano sia Repubblica futura che Libera che potrebbe creare problemi sia con l’Italia che con l’Unione europea. “È l’ennesimo assestamento senza contenuti rilevanti, il bilancio si basa sull’inflazione e non si fa nulla per il debito. Si fa finta che le cose vanno bene”, sottolinea il consigliere di Rf Andrea Zafferani, mentre Luca Boschi di Libera mette in luce sulle residenze fiscali non domiciliate che “mancano le strutture ricettive di qualità per dare le gambe a quel progetto, gli alberghi non si costruiscono per decreto”. Critica anche Rete che punta il dito pure contro le “prime misure da pre-campagna elettorale” su asfaltature e agricoltura. “Manca il coraggio in questo provvedimento, di dire da dove partiamo e come interveniamo”, afferma Emanuele Santi.
Visione opposta in maggioranza. Per Morus Liberi le linee guida del provvedimento sono da una parte ottimizzazione delle spese dall’altro programmazione economica con un occhio di riguardo a innovazione, sostenibilità ambientale e sociale. Con la seconda lettura, garantisce Carlotta Andruccioli, arriveranno ulteriori interventi e gli approfondimenti necessari sulle residenze. Le residenze fiscali non domicilaite, spiega il consigliere del Pdcs Stefano Giulianelli sono in realtà “permessi temporanei di soggiorno da 30 a 150 giorni a chi alloggia in alberghi di elevata qualità. Al momento non ci sono e l’articolo fa da volano per incentivare gli interventi di riqualificazione. Il timore che si possa generare una concorrenza fiscale sleale verso altri stati e l’Ue si può pacificamente smontare”. Concetto ribadito in replica sal segretario di Stato Gatti: “Diamo uno strumento a chi fa infrastrutture di alto livello per far sì che si possa vendere un prodotto commerciale pienamente legale senza creare contenzioso fiscale tra Stati. Diamo una certezza fiscale a chi viene in Repubblica per un certo periodo” e “puntiamo a far sì che ci siano soggetti che investono nel territorio e si portano persone con alta capacità di spesa per stare per un periodo lungo”. Prevedendo un’imposta da 10.000 euro per regolarizzare i redditi prodotti nel periodo in territorio.
Di seguito un riassunto degli interventi
Comma 13 – Progetto di Legge “Variazione al Bilancio di Previsione della Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2023 e modifiche alla Legge 23 dicembre 2022 n.171”
Marco Gatti, segretario di Stato per le Finanze, relazione illustrativa: si tratta di una variazione tecnica con gli adeguamenti a livello delle entrate e delle uscite. In particolare si conferma il trend positivo delle entrate: l’imposta sulle importazioni conferma la crescita del 2022, è molto positivo il dato sull’imposta speciale sui carburanti, l’accisa che dal 1^ aprile è stata riportata ai livelli ordinari e sono in aumento di 500.000 euro i proventi dai giochi con il governo che intende acquisire la piena proprietà della Giochi del Titano. Nella variazione viene inoltre registrato l’allineamento della sanatoria edilizia, mentre con il rollover il bond estero è stato rimborsato in anticipo. Infine ci sono delle modifiche in adeguamento di altri capitoli. Dunque si registra un consistente miglioramento del risparmio pubblico mentre il disavanzo passa da 20,6 a 7,7 milioni di euro.
Matteo Ciacci, Libera: al netto di un incontro preliminare, è necessario inquadrare l’assestamento di bilancio, una delle tre priorità del governicchio votato ieri, in un quadro politico. Sul metodo siamo dunque alle solite. C’è un rinvio sui decreti che dovevano dare gambe alle riforme, ci sono alcune deleghe positive, ma è troppo poco. Dobbiamo ragionare su come rientrare del debito, paghiamo 100 milioni di soli interessi. Non ci sono risposte vere. Siamo critici sui compensi all’Autorità garante della privacy. Infine, sulle residenze non domiciliate si riprende un progetto cassato anche a livello sociale. Servono strutture ricettive e vanno valorizzate, ma ragioniamo, non partiamo con progetti estemporanei. Che impatto avranno sull’accordo di associazione e nei rapporti con l’Italia? Se si parla seriamente di turismo, alberghi e come avvicinare soggetti con forte capacità di spesa siamo d’accordo.
Andrea Zafferani, Repubblica futura: è l’ennesimo assestamento senza contenuti rilevanti, il bilancio si basa sull’inflazione e non si fa nulla per il debito. Si fa finta che le cose vanno bene: c’è assoluta assenza di interventi sul fronte sociale, per le famiglie. Se doveva essere uno dei punti qualificanti del nuovo governo l’appuntamento è fallito, l’unico contenuto è l’anticipo del Des, sulle residenze fiscali c’è fretta. Vediamo che dice Motus liberi, ma una volta che si è tolta Rete queste tematiche tornano in auge. Il Des aveva una sua logica, sbagliata, di appaltare al privato un pezzo di economia, ora si dice che le residenze fiscali non domiciliate, rivolte a chi ha soldi da spendere, sono concesse a chi va nelle strutture ricettive esistenti di alto livello. Che però non ci sono per il governo. È un cortocircuito.
Carlotta Andruccioli, Motus liberi: l’assestamento è un passaggio obbligato che dobbiamo gestire al meglio per ottimizzare spesa e in un’ottica di programmazione economica. Tra prima e seconda lettura spero in un approfondimento su alcuni temi e in un confronto sull’inserimento di altri interventi. Determinati aspetti programmatici su sviluppo e sociale vanno inseriti. Il Parlamento ha potere di indirizzo e ci sono due temi importanti: innovazione e digitalizzazione, sostenibilità ambientale ed energia. Per un Paese moderno, sviluppato. Qualche perplessità c’è ma l’auspicio è approfondire in particolare gli articoli 10 e 11 sulle residenze fiscali non domiciliate, perché non ci siano problemi con l’Europa. Le linee guida sono da una parte ottimizzazione delle spese dall’altro programmazione economica con un occhio di riguardo a innovazione, sostenibilità ambientale e sociale.
Iro Belluzzi, Libera: viene tradito il programma di governo per la difficoltà numerica della maggioranza. Ci vuole un rabdomante delle norme per capire il percorso normativo. Ci sono elementi interessanti ma che nell’assestamento lasciano perplessi come la normativa su assicurazione e riassicurazione. Si va dalla rottamazione delle cartelle esattoriali al Des. A fianco delle nuove norme che regolano le residenze serve una valutazione di tutte le convenzioni sottoscritte dallo Stato, se sono stati mantenuti gli impegni. C’è grande eterogeneità nella popolazione e si deve capire chi viene ospitato. Ci sono anche modifiche al codice penale.
Stefano Giulianelli, Partito democratico cristiano sammarinese: emergono elementi positivi che dimostrano la bontà della politica economica. Il rendiconto registra un miglioramento del disavanzo primario da 16 a 3 milioni di euro, per l’aumento delle entrate di 16 milioni. Le residenze fiscali non domiciliate vengono definite all’articolo 10, sono permessi temporanei di soggiorno da 30 a 150 giorni a chi alloggia in alberghi di elevata qualità. Al momento non ci sono e l’articolo fa da volano per incentivare gli interventi di riqualificazione. Il timore che si possa generare una concorrenza fiscale sleale verso altri stati e l’Ue si può pacificamente smontare: si tratta di permessi temporanei che non tolgono la residenza fiscale. Anche senza la loro introduzione, comunque un soggetto non residente che produce reddito è tassato in Repubblica.
Luca Boschi, Libera: è uno dei punti cardine del governo per andare avanti. Ed è alquanto deludente, privo delle misure necessarie. Dal punto di vista sociale non c’è nulla, non ci sono misure che vanno a riequilibrare il deficit. Alcune sono interessanti se emendate, ma non sono misure che danno la scossa che serve. Ci sono poi le residenze non domiciliate su cui in maggioranza non c’è stato confronto. E l’assestamento è meno qualificante di una legge ad hoc. Mancano le strutture ricettive di qualità per dare le gambe a quel progetto, gli alberghi non si costruiscono per decreto, serve un lavoro di coinvolgimento degli operatori di pari passo con la legislazione. Che non ci siano problemi con l’Ue non è chiaro. Mancano le misure sociali per cittadini e imprese e tutta la parte sullo sviluppo.
Gaetano Troina, Motus liberi: ci sono delle proposte interessanti, per i condomini per esempio. Per l’efficientamento energetico e la riduzione del rischio sismico e, nota molto positiva, il potenziamento delle possibilità per i crediti non riscossi dallo Stato. Sulle residenze fiscali non domiciliate, è un tema molto sensibile e necessita prima della seconda lettura un confronto approfondito con la maggioranza e il segretario di Stato per far sì che le criticità vengano eliminate. Do un parere positivo sull’assestamento nella speranza che si possa arricchirlo.
Vladimiro Selva, Libera: spesso con la seconda lettura arrivano molti emendamenti, per cui discutere in prima lettura è un po’ svilente. Ci sono alcuni elementi di preoccupazione: le residenze fiscali non domiciliate è un tema da discutere e approfondire, ma arriva subito dopo la rinuncia a un progetto con nome e cognome, il Des. Ci sembra che l’articolo vada spiegato meglio, che dinamica creiamo con Italia e Ue? Preoccupa anche l’articolo 20 che modifica la norma sugli appalti per eventi calamitosi, non si capisce la deroga. L’assestamento non dà grosse evidenze di un progetto di sviluppo.
Guerrino Zanotti, Libera: per essere uno dei tre asset per cui nasce il nuovo governo sta volando via nel disinteresse totale. Il segretario di Stato non ha dato dati, tiene un profilo basso per tramettere positività da mesi e afferma che è stato raggiunto l’equilibrio dei conti pubblici, ma la maggioranza richiede più attenzione e il deficit c’è. Non ci sono interventi per l’inflazione e l’aumento dei tassi sui mutui e ci sono le residenze non domiciliate su cui ci sono forti critiche. Vedremo gli sviluppi. C’è poi la ridda di deleghe per tutto quanto, proroghe, decine di nuove deleghe, fino a fine anno dov’è la programmazione? Qual è la politica economica? Stiamo rasentando il ridicolo.
Gian Matteo Zeppa, Rete: il modus operandi è simile agli ultimi anni, si infarcisce un documento senza condividerlo in maggioranza. E ci aspettiamo altre cose per la seconda lettura. Speriamo che non si facciano le solite politiche per qualcuno. Il Des non c’è più ma rimane la residenza fiscale non domiciliata. È cambiata ma quante strutture di alta qualità ci sono? Come si fa la valutazione? Manca il contenitore, c’è il presupposto del contenitore. E forse potrebbe essere un problema con l’Ue. In una variazione di bilancio ha poco senso. E perché 10.000 euro da versare? Sull’articolo 9 dei trust è importante avere i numeri. Quanti ne ha in pancia San Marino? L’articolo 14 cosa intende? Va a modificare la Lisf e serve un chiarimento.
Eva Guidi, Libera: alcuni indicazioni sono chiare. I consiglieri di maggioranza hanno già fatto presente di aspettare, come noi, nuovi provvedimenti, più sostanziosi, e sulle residenze chiedono ulteriori approfondimenti. Dunque, è un primo stralcio di interventi. L’accordo di associazione viene inficiato dalla residenze fiscali non domiciliate? Per mettere in sicurezza il bilancio, agire in responsibilità e portare avanti interventi di economia, manca un bel po’. Non ci sono provvedimenti che giustificano il proseguimento della legislatura. È un intervento omnibus. Ci si aspetta decisamente di più, se non la riforma dell’Igr quanto meno occorre limitare gli interventi a pioggia. Peccato non si è andati sulla riforma dell’ordinamento contabile.
Giovanni Maria Zonzini, Rete: si dice che mancano interventi rilevanti per sociale e conti pubblici. Ma la prima lettura è sempre alleggerita. Mi auguro che vengano inseriti elementi per contrastare carovita e risanare bilancio. Occorre chiarire il dato sul disavanzo. Torna la residenza fiscale non domiciliata, un elemento rilevante del Des. È di natura elusiva dal punto di vista fiscale: chi starebbe qui un mese in albergo pagando un’imposta da 10.000 euro? Coi turisti lo si fa, si tassano i redditi prodotti in quel periodo? È evidente che la finalità è elusiva. Inoltre se in sede di accordo di associazione si trattano le quote di permessi di soggiorno e residenze, la Commissione come vede l’intervento?
Gian Carlo Venturini, Partito democratico cristiano sammarinese: si migliora la riscossione e il rimborso nei problemi di esattoria. Vengono prorogate alcune deleghe. Ci sono poi alcuni elementi importanti come il rimborso anticipato agli ex correntisti del Cis, grazie all’andamento delle entrate tributarie che fa crescere l’economia e spinge verso un bilancio in pareggio per il 2022. Un elemento estremamente positivo: nel 2019 era negativo per 80 milioni. Sulle residenze, sono permessi di soggiorno ma se cambiavamo il nome poteva sembrare un Des smascherato. Se servono interventi siamo disponibili. Esprimo un giudizio positivo sull’andamento del bilancio e altri aspetti si approfondiranno con la seconda lettura.
Alessandro Bevitori, Libera: nell’assestamento di bilancio non ci piace la proroga delle mille deroghe, anche se all’interno ci sono questioni interessanti come la privatizzazione di alcune Autorità. Ma non si fa sviluppo con la rottamazione delle cartelle esattoriali. Le residenze fiscali non domiciliate possono anche essere un’opportunità se gestite con criteri oggettivi della Pa e si va in questa direzione, del Des non mi piaceva la questione dell’imprenditore spagnolo che poteva decidere a chi dare le agevolazioni e concedere residenza.
Roberto Ciavatta, Rete: ci sono alcuni passaggi interessanti, l’articolo 5 e il 7 con il rafforzamento per il recupero crediti. È un problema rilevante, milioni di euro di contributi previdenziali, ma non è sufficiente il rinvio a giudizio, servono le confische e sospensione delle licenze. Preoccupa la questione del trust, perché la detraibilità viene portata all’80%? E l’articolo 14. all’articolo 20 non capisco la necessità di prevedere che si possa andare oltre i 50.000 euro nelle trattative private per gli asfalti, le spese per il territorio sono spesso senza controllo.
Mirko Dolcini, Motus liberi: è positivo per diversi aspetti: la diminuzione del disavanzo, il rientro dilazionato dei debiti, il potenziamento dell’azione di riscossione dei crediti. Si prendono in considerazione gli ex correntisti Cis e ci sono le residenze fiscali non domiciliate. Serve la capacità critica di tutti: non è il Des ma si parla di permessi di soggiorno. Può essere visto come un primo mattoncino verso il Des, ma il Des ma non rientra in questa legislatura. Manca la società di gestione infatti. Non è vero che è privo di elementi importanti: all’articolo 19 si fa riferimento al nuovo museo e alla rete ciclo pedonale, interventi per strutturare il turismo. È interessante anche l’articolo 24 sul reclutamento di medici, condivido la richiesta di spiegazione sul percorso di assunzione. Da noi nessun retrofront.
Nicola Renzi, Repubblica futura: è surreale discutere uno dei capisaldi del nuovo governo con questo clima in Aula. I giubili per la chiusura in pareggio sono fuori luogo, non siamo in queste condizioni. Siamo in una spirale che ci dice che il debito estero ha un respiro di massimo tre anni. Per questo erano necessarie le riforme. Ma siamo davanti al niente. Siamo in una contingenza fortemente positiva per l’economia italiana, è una fortuna; l’inflazione sovviene agli introiti per lo Stato; e gli introiti dai carburanti crescono. Ma serve maggiore responsabilità per il percorso dei prossimi 10 anni, un patto tra le forze politiche per dare garanzie. C’è il Des riproposto in un’altra salsa. Vedremo cosa fa Motus liberi sulle residenze. Noi abbiamo dubbi, in particolare per l’accordo di associazione.
Emanuele Santi, Rete: occorre capire bene da che punto partiamo con questo assestamento e i numeri dicono da un disavanzo di gestione di 77 milioni. Poi abbiamo un avanzo primario di 7 e uno finanziario di 38. Il merito è avere stabilizzato il disavanzo. Manca il coraggio in questo provvedimento, di dire da dove partiamo e come interveniamo. L’Igr è fondamentale ma non la si vuole portare, non ci sono politiche di gestione del debito pubblico e una strada potrebbe essere il debito sovrano interno per qualche decina di milioni di euro. Ci sono contraddizioni: l’accordo di associazione come si incastra con le residenze fiscali non domiciliate? È uno strumento di possibile elusione nei confronti dello Stato di origine. L’articolo 1 con 600.000 euro di contributi agli agricoltori e il 20 sulla deroga sugli asfalti sono misure pre campagna elettorale.
Giuseppe Maria Morganti, Libera: non c’è dibattito, l’Aula è semi deserta e nel provvedimento non c’è nulla su sviluppo e risanamento, se non il regolamento sull’esattoria dello Stato. Fanno tenerezza i commenti di Motus liberi sui contenuti che arriveranno in seconda lettura. Ci sono due criticità principali: le mille deleghe e proroghe, criticate dagli organi internazionali; un Des chiamato in maniera differente. Alcuni Paesi come Italia e Inghilterra hanno provvedimenti simili ma questo è uno scandalo. Le tasse non si pagano né sui redditi prodotti all’estero, se non 10.000 euro, né quelli prodotti a san marino come il 5% questo è creare il paradiso fiscale
Francesco Mussoni, Partito democratico cristiano sammarinese: si fa la gara a chi la spara più grossa. Sulla sanità e sulla Pa non si registrano riduzioni dei costi e il sistema non si regge. L’assestamento ha costi alti ma il bilancio ha più entrate per 16 milioni di euro. Ci sono due novità importanti: le residenze fiscali non domiciliate, su cui si possono fare riflessioni tecniche, e il rafforzamento delle norme su esattoria e recupero crediti. Qualificano questo assestamento per fare crescere le entrate. Si registra una grossa crescita economica, c’è poca disoccupazione ma anche un bilancio con una macchina pubblica abnorme e antiquata, che resta il tema centrale del Paese. I nuovi segretari di Stato hanno una importantissima missione, ce lo dicono i dati, in questi anni non si è intervenuti. Si tratta di un documento equilibrato per la crescita e l’efficientamento.
Marco Gatti, segretario di Stato per le Finanze, replica: ci sono due aspetti, di natura civilistica e fiscale. Sul primo fronte con l’Europa si parla di residenze e non ce ne sono di vietate. Per noi si tratta di un soggiorno di breve periodo e non dà problemi. Forse c’è la problematica dell’esclusione degli italiani, ma è uno strumento che non si presta all’elusione. Sul fronte fiscale, negli altri Paesi durano fino a 12 mesi e sono rinnovabili: così si attraggono i redditi degli altri Stati. Il nostro obiettivo non è portare una persona in albergo per un anno. Diamo uno strumento a chi fa infrastrutture di alto livello per far sì che si possa vendere un prodotto commerciale pienamente legale senza creare contenzioso fiscale tra Stati. Diamo una certezza fiscale a chi viene in Repubblica per un certo periodo. Puntiamo a far sì che ci siano soggetti che investono nel territorio e si portano persone con alta capacità di spesa per stare per un periodo lungo, almeno 30 giorni. Con 10.000 euro si assolvono i problemi fiscali a San Marino relativi al reddito prodotto. Del Des non se ne parla più, ma di strutture con determinate qualifiche, quindi cinque stelle e prezzo della camera. Si potrebbero creare anche nuovi alberghi, si può generare un indotto per la crescita o il mantenimento degli altri. Ci sono deleghe aperte per il sociale e avremo incontri con il sindacato, siamo contrari agli interventi a pioggia.
Repubblica di San Marino, 28 Giugno 2023/01