Consiglio Grande e Generale, seduta di lunedì 22 luglio – pomeriggio
La seduta del Consiglio grande e generale odierna si apre con l’appello dei Capitani Reggenti, Nicola Selva e Michele Muratori, al senso di responsabilità dell’Aula, al superamento delle logiche di parte in favore di una fattiva collaborazione tra le forze politiche e le realtà del Paese, nel rispetto reciproco. All’appello rispondono in comma comunicazioni larga parte dei consiglieri e Segretari di Stati iscritti al dibattito (in totale 61) che, prendendo parola, ripercorrono gli ultimi sviluppi politici, in riferimento in particolare al “cambio di passo” registrato nei rapporti e nei metodi tra le forze politiche di maggioranza e opposizione sulla vicenda di Banca Cis. Non mancano però i richiami da parte dell’opposizione a dichiarare il fallimento di governo e maggioranza, mentre da Matteo Ciacci, C10, che rivendica il ruolo attivo del suo partito nel “cambio di passo” di metodo degli ultimi mesi, viene lanciato un monito ai colleghi in Aula: “Quando si parla di riappacificazione non va confusa con restaurazione o immobilismo- manda a dire- le riforme da fare vanno fatte. Se fatte tutti insieme ancora meglio. Inoltre, chi sbaglia deve pagare”.
Il dibattito viene interrotto a fine seduta pomeridiana e riprenderà in notturna.
Di seguito un estratto degli interventi della prima parte dei lavori odierni.
Eva Guidi, Sds Finanze
Da poche ore Banca Cis in amministrazione straordinaria, ora Banca nazionale sammarinese, sta iniziando i primi passi del programma di risoluzione predisposto da Banca Centrale e condiviso con tutta la politica e le parti sociali. A molte domande e a molti problemi sono state date risposte, ma su altre questioni ci sono ancora atti da compiere. Su questi atti la politica innanzitutto, ma anche le parti sociali, devono continuare nel percorso di condivisione dell’operazione finora messa in campo. Vorrei ripercorrere brevemente i singoli passaggi di quanto sin qui fatto, così da meglio rimarcare il metodo che è stato seguito, basato su trasparenza e condivisione, e per poter visualizzare un impegno che ancora ci attende. L’attuale crisi di Banca Cis si è manifestata alla fine dello scorso mese di gennaio. La crisi della banca si è manifestata all’inizio con un deflusso di liquidità, e l’opera del commissario straordinario e professor Bonfanti ha evidenziato ulteriori problematiche durante l’amministrazione straordinaria. In maniera estremamente chiara depositando la relazione prevista per legge e nell’ambito della Commissione finanze, il commissario ci ha fatto presente che tali difficoltà, in assenza di interventi, avrebbero portato la banca inevitabilmente alla liquidazione coatta amministrativa, con degli effetti veramente pesanti per tutti, depositanti e dipendenti. In questi primi passaggi, la politica ha subito preso consapevolezza in maniera unitaria della necessità di un percorso comune che è stato fortemente ricercato dalla mia Segreteria, dal governo. Così ha giovato a una risposta di qualità da parte di tutta quanta l’Aula consiliare proprio la consapevolezza della situazione, basata su una piena trasparenza dei dati e delle informazioni disponibili. In tempi brevissimi la rete che ne è nata ha permesso di giungere a una legge innovativa in materia di risoluzione bancaria, predisposta da Banca centrale, sulla base della mediazione fornita dalla politica, grazie ad incontri di condivisione preliminari anche alla stesura del testo normativo. Quindi il primo punto molto importante in questo percorso è stata l’approvazione all’unanimità della legge n.102 2019, legge volta a creare uno scenario alternativo alla liquidazione della banca e alla sua vendita. Con questo passaggio formale si è attivata poi la risoluzione di banca Cis, è stato definito il tavolo tecnico di lavoro cui hanno partecipato politica, parti sociali, fondi pensione, Bcsm. Questa sede di confronto è stata efficace per giungere a risultati importanti in tempi brevi. Ha permesso di individuare una modalità tecnica per segregare e mettere in sicurezza i fondi pensione. Vorrei dare conto della coesione registrata in commissione Finanze lo scorso 15 luglio, dove Bcsm ha mostrato il piano di risoluzione e tutta la politica in modo unanime ha approvato il percorso delineato, approvando la segregazione dei fondi pensione. La stessa unanimità è seguita nella seduta consiliare nel giorno successivo, per la costituzione della società pubblica per la segregazione dei fondi pensione che acquisirà da banca Cis i depositi dei fondi pensione. La legge determina anche il conferimento alla società pubblica della titolarità delle azioni giudiziarie attivata dall’amministrazione speciale della banca, quindi queste azioni saranno sotto il controllo dello Stato, in piena garanzia, e soprattutto permetteranno allo Stato di incamerare immediatamente i proventi, una volta definiti eventualmente dal giudice delle responsabilità. (…) Mi rivolgo all’Aula per chiedere un ulteriore sforzo comune nell’interesse del Paese. Per conto mio e del governo assicuro che tutte le prossime attività nella costituzione del veicolo Npl di sistema continueranno nella piena condivisione di dati e delle decisioni che dovranno essere prese.
Seconda comunicazione: è pervenuta la scorsa settimana la risposta dell’Autorità garante della privacy in merito alla relazione dettagliata su tutti i contratti di locazione di Pa e partecipate dello Stato. La risposta è giunta e procederò domani nella sua divulgazione alle forze consiliari. Confido che questo lavoro di ricognizione possa dare una risposta completa all’articolo 51 della Finanziaria.
Luca Santolini, C10
Sull’Odg approvato da tutte le forze politiche il 18 aprile scorso sugli impegni presi dall’accordo di Parigi. Tra questi, la preparazione di un piano pluriennale per ridurre emissioni di gas serra a San Marino, la creazione di un inventario nazionale di fonti ed assorbimento, l’identificazione di obiettivi e strategie, la comunicazioni della misure prese da San Marino e la compilazione di un bilancio globale quinquiennale.
Alcune iniziative avviate in questa legislatura vanno nella direzione prese in quell’accordo, penso a San Marino bio, a incentivi acquisto auto a emissioni zero, poco fa ho letto annuncio progetto di San Marino Innovation e Segreteria Industria, San Marino low cab industry, ma credo manchi ancora base affinché ognuno questi interventi risulti incisivo. Ad oggi a San Marino mancano i dati che permettono di avere una visione di insieme su fonti di emissioni e di assorbimento. Non so se questo lavoro è in grado di farlo l’amministrazione, è probabilmente importante pensare a un soggetto che possa raccogliere dati e fornire alla Segreteria di Stato strumenti utili di monitoraggio. Penso questo sia un tema da porre come priorità per lo sviluppo futuro. Senza fare interpellanze e interrogazioni, chiedere al governo un riferimento in merito su cosa è stato fatto e cosa si intende fare per ottemperare a quanto previsto in quell’Odg.
Mariella Mularoni, Pdcs
Questa maggioranza sarà ricordata per le infinite azioni irresponsabili compiute, a partire dalla vendita degli npl di Cassa, del buco di bilancio di Cassa, dei decreti di luglio 2017, della chiusura di Asset, delle ordinanze e tante ce ne sarebbero da dire. Se le forze di opposizione si sono sedute al tavolo insieme a maggioranza, Bcsm, parti sociali per trovare soluzioni a due anni di disastri compiuti in questa legislatura è proprio perché consapevole di come la maggioranza- che è minoranza nel paese- non fosse all’altezza del suo compito, ossia traghettare il Paese fuori dalla crisi. La vicenda Banca Cis ci ha unito tutti perchè riguarda non solo il destino di una banca, ma il destino di un Paese. Mi auguro si faccia attenzione a contenere al massimo eventuali effetti sul sistema economico e sociale di San Marino perché la risoluzione di Banca Cis porterà decine di milioni di disavanzo allo Stato, con il rischio che i cittadini dovranno pagare di tasca propria attraverso imposizioni di nuove tasse e tagli alla sanità pubblica.
Il paese ha bisogno di un piano strategico di sviluppo che ci delinei la strada da percorrere in modo lungimirante. Dovranno prendere avvio le azioni di responsabilità anche su azioni passate, e la commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità di chi ha portato al dissesto la banca. Obiettivo del progetto condiviso da maggioranza e opposizione era conquistare un po’ di fiducia per un istituto bancario, ma anche per il sistema paese in generale, la condivisione di un percorso di risoluzione. Dobbiamo dare atto che la maggioranza ha all’interno qualche forza politica che ha voluto dialogare con l’opposizione e ne siamo grati a C10 e Ssd. Questa maggioranza e questo governo sono finiti da tempo e in due anni e mezzo non hanno portato alcuna prospettiva, né a risolvere neanche il caso targhe.
Roger Zavoli, Rf
Recentemente un passo importante è stato compiuto da tutta la politica, sindacati e categorie, per cercare massima condivisione attorno a una emergenza venutasi a creare a seguito delle difficoltà di una banca: prima il decreto salvabanche, poi il Pdl per interventi urgenti a tutela della stabilità del sistema finanziario, provvedimenti votati all’unanimità. Anche come cittadino mi fa piacere che di fronte a fatti grandi il confronto prevalga per trovare la soluzioni ai problemi, dando garanzie a depositanti e lavoratori. C’è ancora molto lavoro da fare per rafforzare il sistema e ridare fiducia e prospettive al comparto. Spiace vedere in questi giorni interviste di politici di opposizione che gettano sul governo le colpe di queste crisi bancarie, sostenendo che questi problemi siano nati nel 2017. Sono menzogne e falsità che lasciano il tempo che trovano, persone che mentono sapendo di mentire. Mai in passato sono state avviate azioni di responsabilità. La commissione consiliare di inchiesta, che prenderà corpo in questa sessione, avrà il compito di far luce su tutte le responsabilità politiche che hanno generato le storture di tutto il comparto finanziario, e non solo di una banca, come chiesto dall’opposizione. In una intervista, il capogruppo Pdcs parla di Rf come ‘componente diabolica del governo’, anche nel precedente governo, quando Ap aveva solo 4 consiglieri e la Dc ben 21.
Marco Nicolini, Rete
Sulla missione del Consiglio d’Europa in Ucraina. La situazione in Ucraina è esempio lampante in cui cui il disaccordo e il disinteresse sui bisogni della gente comune stiano prevalendo su ogni possibile soluzione, di come la politica non stia svolgendo funzione di compromesso, ad oggi quel lembo di terra è uno dei fronti di più caldi del pianeta, in perenne conflitto armato. Sono tornato lo scorso 4 luglio dalla missione di monitoraggio elettorale a Kiev, subendo l’avversione nei confronti del Consiglio d’europa. Abbiamo avuto rapporti complessi con i giornalisti che hanno mandato un solo rappresentante scelto collegialmente. Paradossalmente anche con i membri di Ong e, soprattutto, con rappresentanti politici. E’ saltato l’incontro con il nuovo presidente ucraino, e anche il mio personale incontro con il sindaco della capitale, ex pugile. Quando la tensione nei nostri confronti era palpabile, è arrivata la lettera del portavoce del parlamento ucraino che ci avvisava dell’annullamento della nostra missione, noi ci siamo comunque recati ad ogni appuntamento e abbiamo terminato un lavoro davvero impegnativo per l’aria che si respirava. Il punto cui voglio raggiungere è evidenziare l’importanza del momento quando si svolgono azioni di politica estera, le parole vanno soppesate ma il silenzio può essere inopportuno. Una piccola nazione come la nostra ha un grande peso sulle spalle che deve portare con competenza e coraggio. Dobbiamo andare all’estero con preparazione e senza complessi di inferiorità.
Matteo Ciacci, C10
Civico 10 è il fautore del cambio di passo tra forze politiche e di merito nell’affrontare temi del sistema finanziario, di un clima politico più disteso, che ha permesso già risultati importanti: risolta la crisi bancaria con un percorso trasparente e positivo, gestendo al meglio interessi particolari o potentati che in queste vicende ci sguazzano. La politica si è dimostrata capace e coerente. La verità è che se oggi si parla di azioni di responsabilità su dissesti finanziari, se si parla che gli azionisti pagano per primi le crisi, lo si può fare perché i dissesti sono emersi. I danni che oggi sono palesati si sono costruiti in decenni di malgoverni clientelari a cavallo degli anni 2000, le dinamiche sono emerse dall’indagine del Conto Mazzini. Credo poco serio chi vuole fare ricadere le colpe su questo governo, tutti dobbiamo fare autocritica e noi sul caso Asset e sulla gestione dei primi mesi di legislatura l’abbiamo fatta e politicamente sono state intraprese scelte forti. Vorrei ribadire con grande orgoglio la soddisfazione per il percorso di condivisione avuto attorno la risoluzione sulla vicenda Cis, per noi un contributo serio e responsabile dell’opposizione va valorizzato ed è un peccato che sugli articoli di giornale qualcuno abbia strumentalizzato tale vicenda. Un po’ di buon senso non si può adottare? Dobbiamo sempre dividere ogni contesto tra buoni e cattivi? Noi siamo per dire basta alla divisione, ‘no’ ai nemici da abbattere e un grande ‘sì’ alle responsabilità. C10 guida la macchina da luglio 2018, quando abbiamo tenuto la barra dritta sul caso Leiton e poi ottenuto il primo Ccr allargato su Cassa di risparmio, e tutto ciò ha permesso di dare attuazione al metodo di condivisione necessario al paese. Ci siamo messi nel mezzo per trovare altri alleati oltre Rf e Ssd, per trovare responsabilità in tutta l’opposizione- Dc e Rete in particolare, non mi vergogno di dirlo. Questo modus operandi va adottato anche in prospettiva: evitare lo scontro per allargare la base decisionale. Sia ben chiaro, quando si parla di riappacificazione non va confusa con restaurazione o immobilismo, le riforme da fare vanno fatte. Se fatte tutti insieme ancora meglio. Inoltre, chi sbaglia deve pagare. Sono partite le prime azioni di responsabilità. Questi percorsi devono continuare, devono arrivare le sentenze definitive, pace non è condono delle responsabilità. Diciamo sì alla riappacificazione, ma un grande no all’immobilismo e alla restaurazione.
Dalibor Riccardi, Gruppo Misto
Dopo due anni in cui abbiamo vissuto all’interno ed all’esterno dell’Aula momenti di assoluto scontro, arriva la condivisione e la risoluzione su Banca Cis. Il collega che mi ha preceduto ha rimarcato una fase diversa avviata due mesi fa,in cui la sua forza politica ed Ssd hanno cercato di dare un cambio di metodo, si è cercata più sinergia tra le parti e si è cercato di attenuare lo scontro in Aula e, grazie a nuova modalità di dialogo, si è arrivati a un pdl che mette mano alle crisi bancarie. E si dà attuazione a una modalità nuova di fare politica. Siamo arrivati ad un punto di stallo in cui l’esecutivo è stato probabilmente esautorato delle sue responsabilità e hanno preso parola le forze che più hanno mostrato responsabilità in questi due anni. E vuol dire allora che qualcosa non va. Questo paese non si può più permettere di non raggiungere riforme strutturali, accordi bilaterali/internazionali..per un prossimo esecutivo è importante coinvolgere non solo le forze politiche ma tutti gli attori della nostra realtà, sindacati, categorie, tutta la macchina pubblica. Perché le soluzioni condivise fanno bene al sistema. Fondamentale è riconoscere a C10 e Ssd un cambio di passo verso tali dinamiche, ma anche capire che questo cambio è avvenuto anche grazie alla responsabilità di forze di opposizione che hanno aiutato il paese a fare un buon servizio. Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni
Riguardo alla comunicazione delle Eccellenze sulla sentenza del Collegio garante sulle sanzioni dei pubblici dipendenti, la Segreteria, insieme all’avvocatura di Stato, si è attivata ed è allo studio un intervento normativo.
Oggi non posso non partire dal tema che ci ha visto impegnati tutti alla soluzione del problema del dissesto di Banca Cis. E’ importante richiamare il lavoro di collaborazione e di squadra portato a termine sia dalla politica, sia dalle forze sociali, per dare risposte concrete. E’ stato un risultato che dobbiamo anche al lavoro fatto da Bcsm. Noi un percorso di cambiamento siamo stati in grado di dimostrarlo rispetto all’ultimo anno, vi chiedo di fare anche voi un passo in avanti, cercate di andare oltre. Sappiamo tutti quale sia la storia del paese e che ci sono responsabilità che il tribunale e la commissione che dovremo nominare dovranno accertare. Guardiamo avanti. Siamo riusciti con il lavoro su banca Cis a dare risposte improntate a tutelare risparmiatori e fondo pensione, ma il risultato di azione corale è di appesantimento ulteriore del bilancio dello Stato. Ci si deve interrogare sulle prossime azioni del governo e che dovremo portare in quest’Aula. Abbiamo la responsabilità di mettere in sicurezza il bilancio dello Stato ed è indispensabile fare quelle riforme che ancora non siamo stati in grado di portare a temine, previdenza, imposte indirette, ordinamento contabile, una spending review più efficace. Non ho problemi a fare autocritica sui primi periodi di questo governo, forse a causa dell’inesperienza, ci si è posti di fronte a questioni in maniera autoritaria, senza cercare dialogo. Ci si è resi conto dopo qualche tempo che forse non era quello il metodo per portare risultati positivi. Del resto non è passato un attimo quando l’opposizione ha preso parte a scontri verbali ferocissimi, portandoci così distanti.
E’ arrivata l’ora di dire basta alle guerre per il tribunale, per le convenienze politiche, per alimentare lo scontro. Abbiamo l’esigenza di normalizzare il paese, significa non strumentalizzare le istituzioni dello Stato. E’ necessario che il tribunale possa opere nella massima autonomia, senza esercitare pressioni. Dobbiamo aver fiducia nella sua azione e non interferire e non usarlo per altri scopi.
Nei giorni scorsi sono uscite notizie sulle mie dimissioni come Sds. Devo ammettere che negli ultimi mesi ho accarezzato l’idea di prendere questa decisione. Per il clima che era stato prima della risoluzione di Banca Cis, sentivo un senso di frustrazione forte per l’impotenza nel determinare politiche importanti per il Paese. E’ un ragionamento che ho fatto con la maggiorana e con i colleghi di governo. Oggi il mio è un richiamo forte a interpretare in modo corretto e responsabile, ciascuno il suo ruolo, abbandonando atteggiamenti autoreferenziali e i protagonismi, è necessario ricreare un clima in cui ciascuno nel suo ruolo faccia la sua parte, abbiamo responsabilità grossissime davanti a noi, è un richiamo a lasciare ogni velleità personale e a mettersi al servizio del Paese.
Vanessa D’Ambrosio, Ssd
Riferisco sulla terza parte della sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’europa del 24-28 giugno scorso, cui ho partecipato come delegazione insieme ai colleghi Zavoli e Gatti. Nel corso del dibattito e della risoluzione sul budget siamo intervenuti in plenaria in modo forte, perché si prevedeva un contributo minimo di 500 mila euro per tutti gli Stati, superando il principio previsto nello Statuto che parla di proporzionalità. Abbiamo sostenuto un nostro emendamento sottoscritto da 20 paesi in cui andavamo ad abrogare il contributo minimo. Purtroppo per un solo voto contrario il nostro emendamento non è passato, è passato invece un emendamento in subordine che prevede un minimo, ma non lo definisce. Si porterà avanti comunque ancora il tema del contributo. Altri temi discussi: convenzione Istanbul e protezione minori. Poi le votazioni per l’elezioni del nuovo segretario generale, è stata eletta la candidata croata con ampia maggioranza. Teodoro Lonfenrini. Pdcs
Sicuramente è finita questa infelice esperienza di governo, già con le dimissiomi Celli. Questo governo e questa maggioranza risultano tra i più inefficienti e insignificnati che a memoria si possa ricordare. La vostra responsabilità oggi deve essere impegnata per gli adempimenti imminenti che abbiamo di fronte: legge elettorale, commissione di inchiesta, meglio poi se iniziamo a lavorare per tempo alla legge di bilancio, non solo come a un banale esercizio contabile. La legge elettorale è una richiesta popolare, il 60% dei votanti del referendum non è poca cosa. La Commissione di inchiesta sul Cis è una necessità per non rendere zoppo il sistema bancario, il bilancio perchè è una programmazione economica. A giugnosi è avuto un silenzio assordante degli attori della politica: potrebbe far pensare che qualcuno non voglia questa commissione, che c’è un lavoro sotterraneo in maggioranza che dobbiamo comprendere. Io sono disposto ad aspettare la naturale caduta del governo, così sarà, e sono disponibile a far approvare la legge elettorale, la commissione d’inchiesta e il bilancio. Una caduta improvvisa non gioverebbe al paese e ai suoi interessi immediati. Dobbiamo lavorare per concepire un ponte a una legislatura non transitori,a ma di ampie vedute, anche noi dell’opposizione dobbiamo essere più responsabili e avveduti di maggioranza e governo. In tutto ciò che sta accadendo, come si fa non pensare a un patto generazionale vero, senza competizioni, perchè in gioco c’è il nostro futuro. Alleiamoci e proiettiamo il paese nel futuro. Dobbiamo mettere in campo una protezione nazionale del paese con un governo di protezione nazionale vero con uomini e donne che rappresentino non solo il mondo politico, ma anche sociale ed economico. Senza, il paese non lo aiutiamo e non lo salviamo. Non c’è più tempo. Serve un’azione unanime, protezione e rilancio unanime del sistema.
Mara Valentini, Rf
Sulla partecipazione alla Pam, Assemblea parlamentare del mediterraneo, che si è rifatta a Milano. E’ stata conferenza indetta proprio dall’assemblea dei parlamenti del mediterraneo, composta oltre che dai paesi membri anche da autorevoli esperti del campo finanziario internazionale e anche da aziende private. E’ stata un’esperienza senz’altro positiva e soprattutto anche vicina, perché era appunto a Milano, è comunque stato molto importante dal punto di vista dell’approfondimento dei temi e anche per le relazioni con gli altri stati. Chiaramente si approfondiva un solo argomento che era quello della finanza, il tema era “i mercati dei capitali alternativi per la crescita economica nel mediterraneo e il ruolo cruciale dei parlamentari”. La Repubblica di San Marino era rappresentata, oltre che da me, anche dalla collega Tonnini, Lazzarini e Canti.
Denise Bronzetti, Ps
La questione ‘badanti in ospedale’ non è scemata e resta problema, ci aspettavamo un riferimento in Aula. Sull’intervento del Sds Zanotti: l’opposizione fa opposizione, non può fare quello che dovrebbero fare maggioranza e governo. Apprezziamo quello che ha detto lei in Aula, ma manca il venire in Aula e dire che ‘non ce la fate più da soli’. Questo è senso di responsabilità per cui poi si chiede la collaborazione dell’opposizione. E’ vero, avete ereditato una situazione non solida, ma in due anni di azione di governo di Adesso.sm la situazione è peggiorata. Non può essere l’opposizione che dice ‘se non collaboriamo e non approviamo la legge sulle risoluzioni bancarie crolla un sistema’. E’ un ragionamento che in primis spetta a voi. Cosa volete fare? Volete continuare ad assumervi tutte le responsabilità, nessuna più esclusa? Perché come forze di opposizione abbiamo finito di essere nei momenti cruciali ì più responsabili di quanto vi sia richiesto come maggioranza e governo, non è il nostro ruolo. E’ ultimo appello che l’opposizione vi fa. Ce la fate a dichiarare il vostro fallimento?
Francesco Mussoni, Pdcs
Le loro Eccellenze richiamano all’unità nazionale il paese di fronte alle responsabilità. Questo appello ha avuto un coerente ragionamento rispetto agli interventi del Sds agli Interni e di Ciacci, è evidente che la maggioranza sta cercando di dare un messaggio politico di tenuta di responsabilità nazionale e di guardare al paese. È comprensibile. E’ buon senso dire ‘no restaurazioni, no logiche del passato’…ma c’è un dato politico che rende le valutazioni insufficienti. Manca realismo rispetto al paese. Ciacci e il Segretario Guidi hanno fatto un ragionamento sul Cis, ‘si è fatto bene, andiamo avanti così’. No signori, il paese ha bisogno di riforme, che sono già nei vostri cassetti, e non è l’assemblearismo che deve fare le riforme, le deve fare un governo. Prendo favorevolmente l’intervento del Segretario Zanotti, ma come opposizione non possiamo portare l’acqua a governo e maggioranza. In questo Consiglio si chiude una fase e se ne apre un’altra. In questi giorni si capisca se il paese ha un governo o se è retto dall’assemblea consiliare. Se il governo c’è deve depositare riforme, prendersi responsabilità, dare continuità amministrativa alla gestione del paese. Se non ci sono le condizioni per farlo, responsabilità politica vuole che se ne prenda atto e si condivida un percorso per le elezioni anticipate.
Adele Tonnini, Rete
Sulla firma dello stanziamento per il progetto Zte: sono 6 mln e oltre di euro entro agosto. E questa somma fa parte di un contratto dal valore 12 mln di euro, per un progetto in cui si è scelto come partner tecnologico Zte. Chi controlla come spende Netco quei soldi? Tutta l’operazione sulle Tlc ha tratti molto opachi e non vorremo in futuro nasca l’esigenza di una commissione di inchiesta per capire l’iter dei 12 mln di euro. Ci auguriamo le tlc non siano una bandierina da spendere in campagna elettorale.
Roberto Giorgetti, Rf
Di questi tempi abbiamo dedicato enormi sforzi per evitare il dissesto di banca Cis, l’ultimo in ordine di tempo, che ha riportato il nostro sistema bancario al 1999. Era evidente a tutti che se non si fosse intervenuto in modo tempestivo, il precipitarsi di quella situazione nella liquidazione coatta avrebbe portato a una ricaduta pesantissima sul bilancio e sul sistema paese. Si è messo in campo uno strumento nuovo che non vuole dire che non vi saranno comunque conseguenze sul bilancio dello stato, ma si è ricercato il minor danno possibile. A me sembrava congruo, con una rivendicazione posta in Aula, sostenere che quando è in gioco l’interesse generale del Paese, è bene non vi sia autoreferenzialità. Il governo non deve fare da solo, ma condividere certe scelte. Essere consociativi è sinonimo di assemblearismo, concetto cui si richiamava Mussoni. Se in un momento rivendichiamo che certe scelte e temi vanno condivisi, che non devono essere solo di governo e maggioranza, e poi invece ci dite ‘voi dovete depositare riforme, poi ne discuteremo’ si sostiene il contrario. Ritengo il governo non debba sottrarsi alle responsabilità, ma su certe scelte di fondo, con ripercussioni sul futuro importanti, si debba ricercare condivisione, senza snaturare i rispettivi ruoli. Su riforma previdenziale, indebitamento pubblico, assetto imposte indirette e Prg, credo che debba essere posto un approccio di confronto largo per addivenire poi a una sintesi. Se qualcuno crede che tutto questo deve essere leva per il cambiamento del quadro politico- al netto dei buoni e cattivi- tutto è legittimo, ma il profilo dall’alto precipita molto in basso, ai vecchi meccanismi.
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Abbiamo partecipato al tavolo con la maggioranza sulle crisi bancarie portando proposte, anche se non significa cancellare il giudizio sul governo sulle vicende Asset, Carisp e Cis in due anni e mezzo di legislatura. In questi ultimi mesi, di fronte alle difficoltà, abbiamo apprezzato l’apertura di C10 e Ssd su alcuni temi specifici, anche se abbiamo rilevato che all’interno della maggioranza non si sono arrestate spinte contrarie. E’ vero, i problemi del sistema bancario non nascono oggi, ma in questi due anni di governo le responsabilità sono evidenti.
Ho apprezzato alcuni passaggi del consigliere Ciacci e del Sds Zanotti che hanno riconosciuto che qualcosa non è andato come doveva andare in questi due anni e hanno fatto un minimo di autocritica, ma allo stesso modo hanno richiamato al senso di responsabilità l’opposizione, che però non può essere incondizionato ritengo. Qualora il governo non riesca a dimostrare di farcela, ritengo necessaria una maggioranza più ampia per superare le emergenze del paese, senza prescindere dal passaggio elettorale, dopo aver approvato una nuova legge elettorale a due mesi di distanza del quesito referendario. Ritengo poi vero che se non si conclude il lavoro della Commissione d’inchiesta non si voglia fare chiarezza sul Cis.
Caso targhe: a tutt’oggi non abbiamo notizie se su questo tema si potrà trovare soluzione positiva nel nuovo Secreto sicurezza bis, in discussione in italia. Non abbiamo un riferimento da parte del Segretario. Ultima chicca: abbiamo appreso dall’articolo sul Sds Esteri sul Corsera che l’accordo Ue è già pronto per l’80%, e lo sarà del tutto i primi mesi del prossimo anno. Quanti di voi consiglieri hanno cognizione su quell’80%?
Marco Podeschi, Sds Istruzione e cultura
Su cosa c’è nell’80% dell’accordo: c’è quello che il Sds Renzi ha spiegato nel corso delle serate nei Castelli. Il Segretario ha fatto decine di serate in cui ha spiegato il contenuto dell’accordo ai cittadini, c’è un gruppo tecnico della Pa che lo sta seguendo da vicino e si tratta di un accordo molto importante per il Paese. Se San Marino avesse avuto un accordo più strutturato con l’Ue, il problema targhe non ci sarebbe stato. Noi tutti colleghi di governo ci siamo attivati su una normativa italiana, legittimamente varata. L’azione è stata fatta a livello politico-diplomatico e anche a livello locale, per San Marino è un problema molto serio, nell’ottica di buoni rapporti con l’Italia non ci sta. Stiamo attendendo risposta, e se non arriverà, qualche considerazione andrà fatta, non possiamo mettere in discussione il nostro sistema economico su una scelta fatta dal governo italiano. Anche se legittima.
Sul governo c’è o non c’è: il governo sta lavorando con i suoi limiti di fronte a situazioni che si è trovato a gestire. E’ iniziato un percorso su Banca Cis che sarà lungo e complesso e con onestà il Paese ha imboccato un percorso complicato, poi ci sarà anche la commissione inchiesta, sarà interessante capire definitivamente cosa è successo nel nostro passato, anche nella passata legislatura. Penso alla ‘fusione a freddo’ tra Eurocommercial e banca Cis. La maggioranza che ci sostiene non ha vita semplice, su scelte in questo ambito e anche sulle relazioni internazionali. Come paese abbiamo fatto in 8/10 anni attività che altri Paesi fanno in 20/30 anni, ovvio il nostro sistema bancario ha bisogno di un progetto rilancio, di garantire posti di lavoro, da parte di governo e maggioranza su questo c’è stato il più ampio impegno su una vicenda complessa e inedita per la Repubblica di San Marino.
Elena Tonnini, Rete
Sulla comunicazione delle loro Eccellenze, sulla necessità di aprire un capitolo sulle sfide in Aula, di superare logiche di parte, di collaborazione e partecipazione…raccolgo e condivido questo appello, ribadito anche dal recente contributo portato dall’opposizione. Vorrei però ricordare all’aula che come opposizione non abbiamo la presenza dei nostri membri all’interno di Cassa di risparmio, banca dello stato, e che c’è la richiesta di una lettera dell’opposizone rimasta inevasa. Si continua ad estromettere l’opposizione dalla funzione di controllo in questa fase delicata. E credo questo non vada nella direzione auspicata nè dalle Eccellenze, né dal Sds Zanotti. Può riuscire ancora questo governo a condurre azioni corali e di sintesi tra gli interessi di tutti quanti?
Repubblica di San Marino, 22 Luglio 2019/01
Di seguito, una integrazione dell’estratto dell’intervento odierno del consigliere e segretario Pdcs Giancarlo Venturini
Gian Carlo Venturini, Pdcs:
Abbiamo partecipato al tavolo con la maggioranza sulle crisi bancarie portando proposte, anche se non significa cancellare il giudizio sul governo sulle vicende Asset, Carisp e Cis in due anni e mezzo di legislatura. In questi ultimi mesi, di fronte alle difficoltà, abbiamo apprezzato l’apertura di C10 e Ssd su alcuni temi specifici, anche se abbiamo rilevato che all’interno della maggioranza non si sono arrestate spinte contrarie. E’ vero, i problemi del sistema bancario non nascono oggi, ma in questi due anni di governo le responsabilità sono evidenti.
Ho apprezzato alcuni passaggi del consigliere Ciacci e del Sds Zanotti che hanno riconosciuto che qualcosa non è andato come doveva andare in questi due anni e hanno fatto un minimo di autocritica, ma allo stesso modo hanno richiamato al senso di responsabilità l’opposizione, che però non può essere incondizionato, ritengo. Qualora il governo non riesca a dimostrare di farcela, ritengo necessaria una maggioranza più ampia per superare le emergenze del paese, senza prescindere dal passaggio elettorale, dopo aver approvato una nuova legge elettorale a due mesi di distanza del quesito referendario.
Alle critiche di chi sostiene che, se non si conclude il lavoro della commissione, non si vuole chiarezza sul Cis: la Commissione d’inchiesta viene fatta, l’abbiamo voluta fortemente come opposizione ed è stata votata da tutti. A conferma di ciò, si procederà in questi giorni alla nomina dei commissari. Nel caso ci fosse una crisi politica e la caduta del governo, ci sarà eventualmente solo un rallentamento. La Dc intende fare chiarezza sulle vicende di quella banca e dire no a colpi di spugna.
Caso targhe: a tutt’oggi non abbiamo notizie se su questo tema si potrà trovare soluzione positiva nel nuovo Secreto sicurezza bis, in discussione in italia. Non abbiamo un riferimento da parte del Segretario. Ultima chicca: abbiamo appreso dall’articolo sul Sds Esteri sul Corsera che l’accordo Ue è già pronto per l’80%, e lo sarà del tutto i primi mesi del prossimo anno. Quanti di voi consiglieri hanno cognizione su quell’80%?
Repubblica di San Marino, 22 Luglio 2019/02