Politica

Augusto Casali: “La Repubblica nella Repubblica”

San Marino. La Serenissima Repubblica di San Marino non solo è la più piccola ed antica Repubblica del Mondo,  ma da qualche tempo a questa parte è divenuta anche la Repubblica delle repubbliche. Infatti, dietro la male interpretata parola  “autonomia” ci sono nel nostro Paese una infinità di entità statali e para-statali che, secondo l’attuale Governo, devono agire senza rendere conto in pratica a nessuno, salvo poi portare sul tavolo della politica ogni problema scottante e soprattutto alimentandosi con risorse economiche provenienti dal Bilancio Generale dello Stato: gli effetti delle azioni da loro compiute autonomamente ricadono però sulla testa di ogni cittadino sammarinese.

L’autonomia di certi enti è sacra, ma nella gestione delle proprie funzioni, non nel condizionare le scelte della linea politica; la direzione della nave deve essere indicata dal Governo democraticamente eletto, altrimenti è il caos e la nave San Marino sarà sempre in mezzo al mare in tempesta, senza più una direzione che punti verso un approdo sicuro. Poi ogni cinque anni, il Governo e la maggioranza che lo sostiene, verranno giudicati per il fatto e il non fatto dal popolo, attraverso le Elezioni Politiche Generali.

Gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici, ma limitiamoci alle vicende legate al sistema bancario: E’ di questi giorni la notizia di nuove iniziative della magistratura. Da quel che si è capito gli accertamenti andrebbero verso il Direttivo di BCS e verso il CdA di Carisp, e, pare, in relazione al Bilancio approvato dal CdA nominato dal socio Stato nell’aprile 2017. Tutto ruota attorno alla svalutazione di 530 milioni di euro decisa dalla sera alla mattina.

Se così fosse cadrebbe la teoria che l’attuale maggioranza avrebbe ereditato da “quelli di prima” la difficile situazione e la presunta buona fede o dabbenaggine, dipende dai punti divista, di qualcuno,  verrebbe messa in seria discussione. Infatti l’avvio di iniziative giudiziarie verso il precedente CdA si rivelerebbe un inutile tentativo di innalzare  cortine di fumogene.

La questione, se questi sono i termini, è grave.  E allora io penso che al di là delle competenze della Magistratura, che deve essere lasciata lavorare nella massima serenità, il Governo, invece di limitarsi a “prendere atto delle decisioni assunte in piena autonomia”, dovrebbe spiegare ai cittadini chi ha concepito e preordinato l’operazione che ora ricade sulle spalle dei cittadini; dovrebbe chiarire per quale motivo è praticamente stato esautorato un Consiglio ad un mese dalla scadenza; chi abbia ritenuto di fornire esoneri e manleve e soprattutto dovrebbe chiarire il ruolo della Segreteria di Stato delle Finanze in tutta questa vicenda.

Questo dovrebbe fare chi volesse riprendere in mano il timone della nave, perché i cittadini sono estremamente pazienti ma non credo che possano tollerare, oltre al danno, anche eventuali beffe!

Augusto Casali