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L’avvocato Giuliani difende Advantage sul Corsera

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San Marino. Il Corriere della Sera torna sulla vicenda Titoli, questa volta con una lettera di Alessandro Giuliani, avvocato di Advantage Financial. Il legale contesta la ricostruzione del rapporto tra la società di Confuorti, il governo e la Banca Centrale di San Marino, pubblicata dal Corsera il 28 maggio. Advantage Financial, scrive l’avvocato Giuliani, “è stata chiamata dalle massime istituzioni della Repubblica, per definire un piano strategico, per fornire consulenza giornaliera, per contribuire a riformare il settore finanziario e per aiutare a fornire liquidità al sistema San Marino. Per quanto riguarda l’operazione Titoli, prosegue il legale, le autorità di San Marino sono a conoscenza che detta operazione – svolta da Advantage Financial anche per conto dei suoi co-investitori e dalla sua controparte sammarinese secondo prassi di mercato – fu strumentale ad una delle operazioni di liquidità promosse dalla Banca Centrale nel quadro di un sostegno offerto a diverse banche locali”. L’Advantage di Confuori, replica Mario Gerevini, riesce nella non facile impresa di contestare qualcosa che non è mai stato scritto: per esempio il rapporto professionale con il governo di San Marino e la Banca Centrale. È proprio perché non era contrattualmente definito e codificato – sottolinea il giornalista del Corriere – che il rapporto Advantage-Banca Centrale assume le forme di quella che può essere definita una “regia occulta”, perché come tale trattata dal Magistrato inquirente che ha indagato gli ex vertici di BCSM: ci sono centinaia di mail a supporto, in gran parte del 2017. Il nocciolo, rimarca Geremini, è tutto qui. Se Advantage aveva in mano un contratto firmato non deve fare altro che dimostrarlo.

In questa querelle a distanza, intervie anche il governo con una nota diramata in mattinata: “In merito alla lettera dell’Avv. Alessandro Giuliani, intervenuto in data odierna sul Corriere della Sera per conto della società Advantage Financial Service, il Congresso di Stato intende ribadire ciò che ha sostenuto pubblicamente in più di una circostanza.
Nessun membro dell’esecutivo era al corrente della c.d. “Operazione Titoli”, così come ampiamente dimostrabile dai verbali delle riunioni del Ccr messi a disposizione dell’autorità giudiziaria che sta conducendo le indagini sulla vicenda.”

Una storia che, a ben vedere, è dunque tutta da chiarire, sia dal punto di vista politico, sia da quello giudiziario.

 

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