CSU: Zafferani e il sindacato che non c’è
19 Settembre 2019. Il Segretario del Lavoro Zafferani sfida insieme l’intelligenza, la lingua italiana e il senso del pudore. Così dopo aver tirato il sasso nasconde la mano e non trova niente di meglio che accusare la CSU di aver strumentalizzato a “proprio uso e consumo” quanto da lui ha scritto su Facebook.
Eppure c’è davvero poco di interpretabile in queste sue parole: “i sindacati vanno ridimensionati nel ruolo, nell’invadenza e nei benefit”. Il che per tutti significa una sola cosa: i sindacati vanno messi a tacere.
Naturalmente il ministro del Lavoro Zafferani può dire tutto quello che vuole, può formulare tutte le critiche e le opinioni che ritiene giuste, può inventarsi tutti i capri espiatori che crede, ma una cosa un uomo delle istituzioni non può fare: usare i social-network per teorizzare l’eliminazione dei sindacati.
Ma l’ineffabile Zafferani insiste e ci spiega che, naturalmente, il sindacato che piace a lui è sempre quello che non c’è. E siccome si ritiene il paladino del cambiamento, della novità e della modernità, può ovviamente dire e fare tutto quello che gli pare. Capita così che in una semplice discussione-social, un semplice ministro del Lavoro affermi semplicemente che il sindacato che dice No al potente di turno debba essere “ridimensionato nel ruolo, nell’invadenza e nei benefit”.
In una parola: eliminato.
In attesa che arrivi il sindacato che piace tanto a chi comanda, teniamoci quello che sta chiedendo il rinnovo dei contratti scaduti da 10 anni e che prima di incidere su pensioni e servizi pubblici pretende chiarezza sul disastro delle nostre banche e una seria lotta all’evasione fiscale.
Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari
Segretari Centrale Sindacale Unitaria