Economia e Lavoro

Lavoro, dati leggermente positivi sull’occupazione

San Marino. Uno degli aspetti che più interessa chi deve occuparsi di economia e delle politiche del lavoro, è quello relativo ai dati sull’occupazione. In questo caso, gli indicatori, in termini medi annui hanno mostrato per l’anno scorso moderati segni di miglioramento.

Il tasso di disoccupazione in senso stretto ha segnato una lieve riduzione rispetto al 2017, attestandosi, secondo i dati di novembre 2018 (gli ultimi disponibili) al 6,61% così come il tasso di disoccupazione totale, pari all’8,23%, quando 12 mesi fa era del 8,67%. La diminuzione, seppur debole, è indicatrice di un miglioramento della situazione occupazionale interna, che avviene già da tre anni, nonostante i valori registrati negli anni pre-crisi siano ancora lontani.

Al 30 novembre 2018, per il quarto anno consecutivo, il valore della forza lavoro è in aumento. Nello specifico, a novembre 2018 diminuiscono i lavoratori indipendenti, che si attestano a 1.742 unità rispetto alle 1.788 di novembre 2017 per una variazione percentuale del -1,8%; contemporaneamente aumentano i lavoratori dipendenti, raggiungendo la cifra di 19.494 ma anche il numero di disoccupati, attestandosi alla cifra di 1.375 unità.

Il 2017 e di conseguenza anche il 2018 hanno confermato il tendenziale miglioramento delle condizioni occupazionali del settore privato, innescatosi già da tre anni, dopo sei anni di contrazione. In particolare, il settore privato ha registrato un aumento tendenziale di 710 dipendenti rispetto allo stesso mese del 2017: più marcato è stato l’incremento dei dipendenti uomini rispetto alle donne. Il settore pubblico è rimasto pressoché invariato negli ultimi 12 mesi, si è scesi solamente di tre unità, dalle 3.758 di novembre 2017 alle 3.755 del 2018.

L’industria manifatturiera conferma il proprio ruolo trainante dell’occupazione sammarinese, seguono il settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli e il settore delle attività dei servizi, di alloggio e ristorazione. Meno rilevanti i settori delle attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro del trasporto e magazzinaggio, della sanità e assistenza sociale, delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. Ininfluenti i settori delle attività immobiliari, dell’istruzione, della fornitura di acqua, reti fognarie e gestione rifiuti, dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Le attività manifatturiere danno lavoro in totale a 6.237 persone, di cui 4.682 uomini e 1.555 donne e proprio in questo settore si è riscontrato il maggior incremento di dipendenti tra il 2017 e novembre 2018.

Si registrano invece cali nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. Riguardo alle forti variazioni tra i settori del comparto privato, occorre puntualizzare che si tratta parzialmente di un effetto distorsivo dovuto all’entrata in vigore del decreto n.94 del 7 agosto 2017 il cui articolo 27 prevede che: “entro il 30 giugno 2018 tutti gli operatori economici in possesso di licenza all’entrata in vigore della legge 31 marzo 2014 n.40 e non cessata, devono comunicare ai sensi dell’articolo 16, comma 1, della medesima legge, l’attività prevalente e quella sussidiaria con l’indicazione dei codici ateco di riferimento”.

Chiusura con dati più specifici riguardanti la disoccupazione: al 30 novembre 2018 risultano disoccupate

1.375 persone, di cui la maggior parte sono nella fascia dai 20 ai 30 anni. Sono 245 quelle da 20 a 24 anni e 204 quelle dai 25 ai 29 anni (quasi un terzo del totale). Sono invece 136 gli inoccupati tra i 30 e i 34 anni e 150 quelli che hanno un’età compresa tra i 35 e i 39 anni. Sono 55 i ragazzi e le ragazze che hanno meno di 20 anni e sono senza lavoro, coloro dunque che oltre a non avere un occupazione hanno deciso di non proseguire con gli studi universitari. Numeri comunque minori rispetto a quelli del novembre 2017, quando risultavano senza lavoro 1.458 persone, anche se in aumento rispetto a settembre del 2018 quando a cercare lavoro erano in 1.292.

La disoccupazione in senso stretto riguarda invece 1.105 persone, anche questa in diminuzione rispetto al novembre del 2017 quando il dato era a 1.189.

Il numero delle imprese, sempre al novembre 2018 è appena superiore alle 5.000 unità, 5.001 per la precisione