The Worker Cup, la Coppa degli Operai
San Marino. The Worker Cup, la Coppa degli Operai. Arriva anche in Repubblica il film-documentario che racconta le condizioni infernali in cui lavorano migliaia di migranti in Qatar, dove nel 2022 si svolgeranno i Mondiali di calcio. Nei primi due anni di lavori nei cantieri degli stadi sono state segnalate 1.200 le morti bianche. Il Sindacato Internazionale (Ituc) ha lanciato l’allarme: “Fermiamo la strage”. Worker Cup è in programma mercoledì 29 novembre (ore 21) al Concordia di Borgo.
Secondo l’allarme-denuncia dell’Ituc dietro la costruzione degli stadi che ospiteranno le partite dei Mondiali c’è lo sfruttamento disumano di migliaia di lavoratori indiani, nepalesi, pakistani. I cantieri degli impianti sportivi, degli alberghi e di tutte le infrastrutture necessarie per ospitare un evento di simile portata potrebbero costare la vita di 4mila persone. Una stima a cui si è giunti esaminando le condizioni di lavoro degli ultimi due anni: ne è emerso un quadro infernale. Milleduecento morti bianche fin qui, spesso attribuite a infarti o a decessi accidentali perché le autopsie non vengono condotte dalle autorità qatariote.
L’inchiesta del sindacato internazionale rivela le condizioni durissime dei cantieri : muratori sulle gru a 50 gradi, orari senza fine, mentre le case dove vengono alloggiati sono fatiscenti e sovrappopolate, con condizioni igieniche terribili. E un report di Amnesty Internazional spiega che gli operai sarebbero anche spesso vittime di punizioni corporali in caso di lamentele e le tariffe degli stipendi sono quotate con la modica cifra di un euro l’ora.
I datori di lavoro sanno che a queste condizioni non si può resistere a lungo e quindi sequestrano i passaporti ai dipendenti e sospendono le paghe per mesi: il caso è esploso con violenza quando trenta edili nepalesi si sono rifugiati nell’ambasciata del loro paese, lamentando di non venire retribuiti e chiedendo di essere rimpatriati. Altri 44 di loro erano morti durante l’estate, sempre per incidenti sul lavoro o per “infarto”, mentre fonti indiane dicono che sono 82 i decessi di lavoratori del subcontinente dall’inizio dell’anno e altri 700 erano morti per le medesime ragioni nel biennio precedente.
«La FIFA intervenga», è l’appello dell’Itcu «Nulla stanno facendo le istituzioni del Qatar per affrontare questo problema. La Fifa deve mandare un messaggio forte e chiaro a Doha. Ovvero che non consentirà che si giochi una Coppa del Mondo organizzata grazie a un sistema di schiavitù moderna per migliaia di lavoratori migranti”.
Una situazione che suscita ancora più rabbia e indignazione perché accade proprio nel paese più ricco del mondo. Poco più grande dell’Abruzzo, questo emirato ha un Pil pro capite che supera i 100 mila dollari. Inoltre, secondo i dati del Rapporto 2013 sulla ricchezza in Medio Oriente in Qatar vi sarebbero più di 4mila milionari, su una popolazione locale di circa 300mila qatarini.