Voto estero: confronto aperto in Commissione
Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione
Lunedì 5 maggio, mattina
Torna a riunirsi la Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione, per l’esame degli ultimi punti all’ordine del giorno.
I lavori ripartono dal comma 8: esame della Convenzione concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali, conclusa a Parigi il 14 novembre 1970. “E’ uno strumento nell’ambito dell’orbita UNESCO rispetto al quale ci siamo impegnati al recepimento – chiarisce il Segretario di Stato Luca Beccari -. Questo documento diventa uno strumento ancora più importante nel momento in cui San Marino dovesse decidere di sviluppare ulteriormente una sua politica legata ai servizi museali e al mercato dell’arte in senso generale. Resta da dire che ancora esiste una grande parte di aree del mondo, alcune anche vicine a noi, che sono teatro di scontri e instabilità politica e che diventano territorio dai quali vengono portati via beni culturali. Gli Istituti Culturali ritengono che la presente convenzione abbia un impianto equilibrato fornendo le basi ideali del percorso che San Marino deve affrontare”. Antonella Mularoni (RF): “Le finalità di questa convenzione sono nobilissime. Mi facevo però delle domande leggendo il testo. Io mi preoccuperei di far sì che, da quando questo accordo entrerà in vigore, noi informiamo i sammarinesi residenti a San Marino che intendono acquistare i beni che rientrano in questa convenzione in Italia. Penso che dovremo approfondire questa tematica con l’Italia onde evitare sorprese anche poco gradevoli. Dunque chiederei se sono stati fatti accertamenti della situazione attuale”.
Segue, al comma 9, l’adozione del parere sulla Risoluzione conclusiva della 51esima Consulta dei Cittadini Sammarinesi residenti all’estero. Spiega il Segretario di Stato Luca Beccari: “Abbiamo avuto una interessante e credo importante evoluzione nel confronto con la Consulta. Da diversi anni, la Consulta sta diventando una sede sempre più coinvolta in tante dinamiche e in tanti dibattiti, che poi danno luogo a proposte concrete. Penso siano state messe a terra progettualità davvero interessanti. Devo dire che sono contento per il fatto che via sempre una maggiore partecipazione e tutto sommato anche un turnover dei rappresentanti. E’ molto dibattuto, anche all’interno della Consulta, il tema dell’accordo di associazione. I nostri concittadini all’estero seguono questo tema con attenzione. Questo dimostra come la portata dell’accordo possa avere una sfera di benefici che vanno al di là degli interessi domestici. Abbiamo avuto modo di dibattere del completamento del processo di ratifica dell’accordo previdenziale con la repubblica argentina. Aspettiamo la ratifica argentina. Abbiamo riavviato il confronto con il governo argentino sui titoli di studio. Apprezzata anche la progettualità riguardante il Museo dell’emigrante. Museo che ha un valore importantissimo: necessita di un suo ripensamento anche alla luce delle più moderne tecniche di esposizione museale. Ci siamo attivati per individuare una sede più idonea, più funzionale e più centrale. Abbiamo trovato l’idoneità dei locali ex reptilarium. Ci dovrebbero essere gli spazi anche per ricavare una sede permanente della Consulta. Penso che avere un luogo dedicato dove la Consulta si riunisce, e che possa raccontare la sua storia, sia l’ideale e speriamo di riuscire a combinare entrambe queste cose. La legge per la riforma della disciplina delle comunità è stata presentata in prima lettura. Rappresenta un grande lavoro fatto a più mani dalla Segreteria insieme a tutta la consulta. Una legge di modifica che va ad aggiornare diversi dispositivi che non erano più adatti. Si terrà a San Marino un gruppo di lavoro per definire il nuovo regolamento sui soggiorni culturali. I nostri concittadini residenti all’estero chiedono da tempo una revisione delle procedure di voto, il superamento di quelle discriminazioni che riguardano i processi di riacquisizione della cittadina e soprattutto una parificazione per le linee di discendenza. Mi permetto di esprimere un elemento di attenzione che dovrà considerare la Commissione per le riforme istituzionali. San Marino deve fare pace con il voto estero. Definiamo un approccio che sia stabile e possibilmente duraturo. Non è possibile che ad ogni tornata elettorale, tre o sei mesi prima si va a cambiare la legge sul voto. Dobbiamo trovare delle formule come altri Stati hanno fatto. Fatto salvo il principio di una espressione democratica del diritto di voto. E’ qualcosa che deve essere ragionato con serenità e apertura evitando qualsiasi fenomeno distorsivo. Le nostre comunità sono consapevoli della sensibilità interna. Quello che lamentano è il sentirsi trattati come cittadini di serie B sul fronte dell’espressione di voto. Sulla cittadinanza, abbiamo ancora norme che prevedono percorsi differenziati. E’ inutile parlare di eliminazione delle discriminazioni e poi continuiamo ad avere delle norme antistoriche. Ridefiniamo le regole per il reintegro della cittadinanza. Non possiamo continuare a discriminare sul genere. Dobbiamo creare regole che vadano bene per uomini e donne. E’ un atto di maturità politica che dobbiamo mettere in campo. Sono contrario ad un approccio con le sanatorie”.
Spazio al dibattito. Nicola Renzi (RF): “Una cosa che non mi è piaciuta è sotto gli occhi di tutti. Arrivare al cambiamento della legge elettorale alla fine di una legislatura, è inaccettabile. Buona parte del gruppo di RF su quella legge non votò. Il tempo è passato e questa cosa non è stata sanata. Questo è un principio secondo me incostituzionale. Non si può dire che un elettore dà una preferenza e un altro ne dà tre. Non mi è piaciuto quanto accaduto nelle ultime elezioni: il tentativo di blitz della Segreteria agli Interni. Bene che questo blitz sia stato sventato. Credo ci sia stato anche qualche funzionario che si è opposto. E’ stato un momento molto brutto che faceva quasi pensare alla mercificazione del voto. Inoltre, non mi è piaciuto vedere Segretari di Stato in visita alle comunità, accompagnati da alcuni consiglieri di maggioranza. Questo non può essere accettabile se non c’è la parità delle armi. Dovremmo stabilire quali sono le regole di ingaggio. Perché non stabiliamo che quando si fanno le visite alle comunità, ci sia anche un delegato della maggioranza e uno delle opposizioni? A me piacerebbe, come partito, costruire dei percorsi nelle comunità, magari in un periodo lontano dal voto. Su questo sarebbe il caso di fare una bella riflessione con quei partiti che vogliono attivare degli scambi, dei momenti di confronto. A me non è mai capitato di aver portato consiglieri del mio partito in una uscita. Non faccio polemiche per fare polemiche. Se uno si paga il suo viaggio e il suo trasporto, non c’è problema. Ma se uno inizia a salire sulle macchine dello Stato per fare una missione, allora non va bene. E si deve dare la garanzia che lo possa fare anche l’opposizione. La nostra posizione, per quanto riguarda il voto, è sempre stata quella del Collegio estero. Spero ci si potrà arrivare. Nelle zone limitrofe, il PSD ha battuto il territorio e ha avuto dei contatti politici che gli hanno dato dei risultati. E’ un dato di fatto. Stessa cosa ha fatto Alleanza Riformista che si è messa a candidare i sindaci. Secondo noi i sindaci non si devono candidare. I temi sulla cittadinanza sono tantissimi: iniziamo ad affrontarli partendo dal confronto tra le forze politiche. Bene anche la legge sulle comunità. Noi possiamo condividere la relazione fatta”.
Matteo Zeppa (RETE): “Temo, per mia indole, che la Commissione delle riforme avrà tante di quelle cose da fare, che ci si ridurrà a modificare nuovamente la questione voto estero in prossimità delle elezioni. Questo è frutto della politica sammarinese. Ci è stato detto che ci sarà una nuova sede della Consulta. Io sono d’accordo, ma se ho capito bene il Museo dell’emigrante verrebbe spostato all’ex reptilarium. Però in una delibera del 2022 si scriveva che l’ex sede del reptilarium era stata individuata dall’allora Congresso di Stato come nuova sede della mensa di San Marino Città. Quindi la mensa attuale rimarrà identificata dal medesimo Congresso di Stato quale sede ultima della mensa di Città? Il reptilarium è definitivamente indicato come sede permanente del Museo dell’emigrante? Vorrei capire che cosa è cambiato dal 2022 al 2025. Vado dietro al collega Renzi. Segretari di Stato vanno in visita alle comunità portandosi dietro membri di una maggioranza e di un partito: basta andare su RTV per vederlo. Inutile venire qua e dire che non è vero. Chi ha fatto campagna elettorale, ricorda le difficoltà e l’assurdità di fare campagna non dico online, ma con delle regole come l’impossibilità da parte delle comunità stesse di poter porre delle domande specifiche anche in corso di dibattito. Molto retrograda l’idea di non poter interagire con il pubblico e che un giornalista non possa fare domande. Tutto questo mi auguro possa essere affrontato dalla Commissione per le riforme istituzionali. Non ci si sveglia oggi dicendo che il re è nudo in riferimento ai Segretari di Stato che vanno in visita con membri di maggioranza. E’ evidente che il Governo ha più possibilità di sponsorizzarsi all’interno delle comunità. Non è una novità, non mi scandalizzo: però bisognerà metterci mano. Poco prima della campagna elettorale, AR ha incontrato a Riccione i nuovi cittadini che potevano votare, nel momento in cui noi non avevamo possibilità di reperire i normativi. Alleanza Riformista che ha anche candidato il sindaco di un Comune, che oggi è segretario particolare e non risponde alle e-mail degli operatori. Inutile dire che la politica non ha mai utilizzato in maniera strumentale le comunità all’estero. Se le regole cambiano, devono cambiare per tutti. In particolare partendo dalla grande visibilità che certi Segretari di Stato hanno in quelle comunità con viaggi transoceanici. Bisogna che si apra un focus chiaro sul diritto di voto e la cittadinanza, non che ci si riduca sempre alla fine”.
Matteo Rossi (PSD): “Nel Paese si sta sviluppando in parallelo il dibattitto su chi vive a San Marino da 30,40, 50 anni e vorrebbe essere sammarinese. Lo possono essere solo se rinunciano alla cittadinanza d’origine. Ben venga il percorso fatto per la legge sulla consulta. Anche io credo che il discorso sui soggiorni culturali possa diventare qualcosa di più familiare. Direi che il nodo cruciale è il fatto di un coinvolgimento ancora più attivo nella vita politica e istituzionale del Paese delle comunità. Dunque, il tema della loro partecipazione effettiva nei lavori del Consiglio Grande e Generale e dei Governi. Sono anni che teniamo una finestra di dialogo aperta. Trovare il modo per far sì che si possa creare questo seggio estero. Anzitutto, per consentire a chi vive all’estero di votare. Per quel che riguarda le trasferte nelle comunità all’estero. Condivido quanto sostiene Renzi, ma premetto che le trasferte che si sono fatte sono state a carico dei singoli partecipanti o dei partiti. E’ vero che quando si va nelle comunità ci siano esponenti sia di maggioranza che di opposizione. Piacerebbe anche a me trovare il modo di non fare speculazioni sulle comunità. La paura è che si mettano questi nostri concittadini nella condizione di disaffezionarsi. Questo tema della non rinuncia alla cittadinanza è divisivo e dirimente. Ci siamo confrontati: trovare momenti di approfondimento è un atto dovuto. Gli aspetti non sono legati esclusivamente alla legge in sé. Dobbiamo cercare di smussare gli angoli per venirci incontro il più possibile. E’ un ambito che andrà a toccare sicuramente altri aspetti non squisitamente legati alla non rinuncia in sé. Dobbiamo fare riflessioni sull’elettorato passivo, sulla possibilità di ricevere incarichi. Il grosso del dibattito lo si deve fare prendendo in considerazione gli aspetti che andranno a cambiare il nostro ordinamento. E quindi credo che dovremo un po’ tutti approfondire questi aspetti e trovo condivisibile che tutti gli aspetti, specialmente quelli di natura elettoralistica, vengano approfonditi in merito al tema della legge sulla non rinuncia alla cittadinanza”.
Segretario di Stato Andrea Belluzzi: “Comunico all’aula che relativamente al Pdl sulla cittadinanza, è stato deciso di portare direttamente il progetto in seconda lettura. Abbiamo riscontrato, ad esempio, che l’ultimo intervento terminato nel 2019 ha avuto il percorso ordinario ed è andato in Commissione. Il tema è delicato. E’ più che opportuno che si segua il percorso ordinario. La Commissione è il luogo migliore per sviluppare il confronto. Non voglio essere tacciato di aver fatto percorsi che forzino l’iter ordinario. Io voglio che su certi Pdl ci siano tutti gli strumenti previsti per consentire ai consiglieri di confrontarsi. Ho già depositato una richiesta all’ufficio di presidenza per prendere in esame l’ipotesi di assegnare alla Commissione I il Pdl”.
Fabio Righi (D-ML): “Della nuova sede per la Consulta se ne parla da tempo. Io penso sia opportuno. Una svolta sdoganata la decisione politica, si trovi la soluzione tecnica. Si vada avanti, con le accortezze che ci devono essere. Sul museo dell’emigrante, nessuna contrarietà. Fa ridere però che si parli di questo, e poi si abbia un Museo di Stato che sarebbe infinitamente da sviluppare. Non credo però che sia questo il museo che dà la spinta al turismo congressuale della Repubblica, però ben venga che si vada avanti per raccontare le storie dei nostri nonni e bisnonni costretti ad emigrare. Sul voto estero vorrei dire due cose. Continuiamo ad arrovellarci su come fare e non fare. C’è il tema sull’attaccamento delle comunità sammarinesi all’estero. La risposta è semplice: le comunità sammarinesi all’estero sentono fortissima questa esigenza. C’è uno strumento che si chiama identità digitale. Ci sono strumenti per garantire la veridicità del voto anche a distanza. Si faccia. Lo si faccia in un contesto in cui ci sia anche un adeguamento controllo sulle distorsioni che negli anni passati hanno caratterizzato il voto estero. Le regole sul voto estero sono state legate a chi pagava i voli e a chi con il voto estero creava una compromissione del risultato elettorale interno: questo lo sanno tutti. Gli strumenti oggi ci sono. Quanto al rapporto con le comunità, è già stato detto molto. C’è un aspetto estremamente grave. Ci sarà sempre una differenza tra maggioranza e opposizione. Però oggi questa sperequazione segna un divario che è diventato imbarazzante. C’è un meccanismo che mi lascia perplesso. Il rapporto con le comunità è ad appannaggio esclusivo dei membri di Governo. E c’è una modalità per cui oggi diventa difficile per le forze politiche prendere i contatti per quei confronti che le stesse comunità richiedono a gran voce. Si dice che è impedito alle comunità all’estero di incontrare le forze politiche se questo non avviene in un clima di par condicio. Una regola assurda. Certe forze politiche quegli incontri però ce li hanno. Si creano ulteriori differenze che generano una disparità quasi incostituzionale. Ci sono dinamiche per cui alcuni possono incontrare le comunità all’estero: e su questo si giocano poi le campagne elettorali. Quello che sto dicendo non è uno sfogo fine a se stesso. Si rischia di compromettere la tenuta del nostro ordinamento democratico. C’è questo in gioco. Sembra ci sia un sistema ben oliato che porta a questo e questo è estremamente preoccupante. C’è una situazione sistemica. Io mi auguro, Segretario, che se ne faccia carico per provare a trovare un equilibrio anche da questo punto di vista”.
Manuel Ciavatta (PDCS): “Anche io voglio prendere atto della relazione della consulta che ha messo in luce elementi positivi rispetto all’evoluzione dell’ultimo anno. La proposta che viene fatta rispetto alla questione del seggio estero, credo sia di estremo interesse in questo contesto in cui il nostro Paese ha fatto la scelta di istituire una Commissione per le riforme istituzionali. Così pure la questione della trasmissione della cittadinanza e della rinuncia. Oltre a tutti gli sforzi che il nostro Paese ha fatto, credo sia un segno positivo l’attenzione dei residenti a San Marino verso le comunità estere. Ho sentito dire che da parte di alcune comunità ci sia preferenza verso alcuni partiti: credo non sia così. Ci sono famiglie che hanno mantenuto vivo il rapporto non per fini politici o elettorali. Quanti sono i cittadini residenti all’estero che ancora hanno casa a San Marino e tornano frequentemente? In questa dinamica credo non ci sia niente di grave. L’anno scorso sono stato uno dei consiglieri andati a Detroit. Lo abbiamo fatto a spese del partito. L’unica cosa a carico dell’amministrazione è che siamo andati fino all’aeroporto insieme al Segretario di Stato visto che quella spesa c’era già. Intendo rimarcarlo, perché credo che questo sia un modo per fare vedere che c’è ancora attenzione da parte dei consiglieri verso le comunità all’estero. Io credo non ci sia nulla di male nel fatto che la cosa si allarghi. Perché non può essere qualcosa che fanno anche gli altri? E’ questo che tiene vivo ancora il legame tra le comunità e il Paese. Il fatto che qualcuno ci vada anche perché è un rappresentante politico. Non può passare l’idea che le forze politiche vengano invitate a spese delle Segreterie. Rispetto al voto estero, credo che sappiamo bene cosa ha deformato la situazione del voto: il togliere la preferenza ai cittadini all’estero diversi anni fa. Quello ha creato la prima differenziazzione. Poi si è corretto quell’aspetto con una preferenza o tre preferenze. Oggi la strada del seggio estero sembra essere quella condivisa da tutti: credo possa essere una strada percorribile. Quella del voto online, a parere nostro, è una strada che mantiene sempre delle limitazioni. Si può ragionare comunque anche di questo. Si vuole fare in modo che ogni cittadino possa esercitare in maniera paritaria il suo diritto”.
In replica il Segretario di Stato Luca Beccari: “Il tema principale di oggi è quello che le nostre comunità ci chiedono. Questo è fondamentalmente lo scopo del dibattito e del confronto. Dalle verifiche fatte con la Segreteria al Territorio, al momento non c’è in previsione di stabilire la mensa nei locali del reptilarium. Abbiamo chiesto di spostare lì il museo dell’emigrante. Non ha senso solo un museo espositivo di cimeli. Ci deve essere il cimelio, ma anche la possibilità di raccontare le storie dei nostri sammarinesi. Di attività fatte negli anni sulla valorizzazione delle nostre comunità siamo pieni e non riusciamo ad esprimerle nell’attuale contesto. Per quanto riguarda le visite alle comunità, ci sono due aspetti. Il primo riguarda le iniziative dei partiti che vogliono organizzare qualcosa per le comunità. Da parte mia c’è disponibilità a mettere a disposizione un funzionario del Dipartimento che faccia da collettore. Quanto alle visite istituzionali, qui posso capire che si voglia cercare di creare una regola ed evitare qualunque tipo di speculazione. I casi sono due: o si interviene su quello che può essere il Fondo del Consiglio garantendo la partecipazione di rappresentanti di maggioranza e opposizione oppure si crea un capitolo a parte nel quale vengono gestite queste spese. Recepisco questa segnalazione di poter dare anche più spazio ai rappresentanti dei partiti. Credo sia interessante parlarne alla Consulta ed informarla di questa cosa. Credo che la Commissione sulle riforme istituzionali sia il contenitore ideale per affrontare certi temi che sono trasversali. Dobbiamo definire un approccio, cercare di seguirlo e dargli stabilità nel tempo. Ci sono stati diversi casi in cui si è intervenuti sul voto all’estero”.
Al termine del dibattito, il parere viene adottato all’unanimità (con 10 voti favorevoli) insieme ad un’integrazione proposta da Repubblica Futura per impegnare la Segreteria di Stato a predisporre un protocollo destinato a favorire i rapporti e il confronto tra le forze politiche sammarinesi e le comunità dei residenti all’estero.
Infine, al comma 10, l’esame e la deliberazione in merito alla proposta di Protocollo di Intesa tra il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino e il Parlamento della Repubblica di Malta.
I lavori della Commissione, a questo punto, continuano in seduta segreta.