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San Marino e l’associazione alla UE: “Questo accordo dobbiamo farlo non perché costretti, ma perché lo vogliamo”

Le perplessità manifestate dall’Italia rispetto al sistema dei controlli sul sistema finanziario sammarinese, recentemente rese pubbliche, possono ostacolare o ritardare la firma dell’accordo di associazione con la UE? Questo è stato uno dei principali interrogativi affrontati nella tavola rotonda organizzata nell’ambito della seduta conclusiva del 21° Congresso CSdL, la mattina di venerdì 21 febbraio al Centro Congressi Kursaal.

Si sono confronti il neo rieletto Segretario CSdL Enzo Merlini, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari, il Direttore del Centro Ricerca per le relazioni internazionali della UNIRSM Michele Chiaruzzi, il Segretario Generale dell’ANIS William Vagnini. Il dibattito è stato condotto dalla giornalista di San Marino RTV Sara Bucci.

Il Segretario Beccari ha confermato, in sostanza, che il negoziato è stato condotto con la delegazione della UE, e non con l’Italia o i singoli paesi dell’Unione, e con questa si definirà il percorso per la firma dell’Accordo, oltre alle modalità di ratifica. Il rapporto con l’Europa contribuirà anche al mantenimento di buone relazioni con il paese a noi vicino. Secondo Beccari, i due paesi non hanno più i margini per risolvere bilateralmente questioni che sono invece competenza degli organismi dell’Unione.

Rispetto alla diffidenza sul sistema finanziario da parte dell’Italia, Enzo Merlini ha evidenziato come anche “scelte scellerate” come le residenze atipiche e il registro navale abbiano avuto senza dubbio un’influenza negativa nei rapporti italo-sammarinesi. A queste si aggiunge, quale ultima novità, la notizia di una azienda che si è definita autorizzata a rendere operative le residenze fiscali non domiciliate.

Circa la procedura negoziale adottata nelle trattative con la delegazione della UE, ha ricordato che il capitolo dell’accordo sul sistema finanziario è stato trattato per ultimo. Prima sono stati chiusi tutti gli altri dossier, lasciando alla fine proprio questa parte, evidentemente la più spinosa e complessa, che se non risolta avrebbe rischiato di condizionare contenuti e tempi per il raggiungimento dell’intero accordo. Da questo punto di vista la tattica negoziale è stata ineccepibile.

“Ma ciò non toglie – ha puntualizzato Merlini – che se l’Italia, a torto o a ragione, dovrà accettare suo malgrado un accordo di cui non è pienamente convinta, verosimilmente ce lo farà scontare su altri fronti. Senza voler dare giudizi sul lavoro fatto, a mio avviso questa problematicità a livello bilaterale andava affrontata prima.

Il rammarico è che così si alimenta lo scetticismo di una parte dei cittadini, anche a causa della incertezza nella tempistica. Già nel dicembre 2023 si era annunciato il raggiungimento dell’accordo e la conseguente parafatura a distanza di poche settimane, ma questo non è avvenuto. La nuova Commissione UE si è insediata da alcuni mesi e ad oggi ancora non si conosce la data della firma. Non ne faccio una particolare colpa a nessuno, tenendo conto dei fattori esterni, ma tutto ciò non giova a creare un clima di fiducia nei cittadini. A prescindere dal fatto che questo accordo prima o poi si farà, e io me lo auguro, non ci possiamo disinteressare di cosa penseranno i cittadini rispetto al risultato finale.”

Ha aggiunto Merlini. “È importante che non passi l’idea che questo accordo lo dobbiamo fare perché siamo costretti. Al contrario, noi lo vogliamo questo accordo, perché serve al nostro paese. Questo è il vero messaggio che bisogna lanciare, se non si vuole alimentare lo scetticismo.”

Lo stesso Segretario CSdL si è poi soffermato sull’aspetto, tutt’altro che secondario, della ratifica. “In precedenza, le informazioni diffuse escludevano l’ipotesi della ratifica, anche su singoli capitoli, da parte dei singoli stati nazionali. Avevamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che il via libera definitivo sarebbe stato di pertinenza del Parlamento Europeo.

Questa remota possibilità, che ora sembra poter diventare realtà, diventa un problema in più, viste le posizioni dell’Italia. Per gli investitori, sapere che uno o più dei 27 Paesi potrebbe non ratificare l’accordo, costituisce un alone di incertezza. Potremmo trovarci con opportunità di sviluppo sfumate.”

Il dibattito e l’approfondimento dei temi legati all’accordo di Associazione all’UE prosegue all’interno della CSdL anche nei prossimi mesi; Enzo Merlini ha infatti chiesto ai relatori di rendersi disponibili per una nuova giornata dedicata all’argomento con il coinvolgimento dell’Attivo Generale dei Rappresentanti e Delegati sindacali. Questo, ha sottolineato, al netto di tutte le altre azioni informative che dovranno essere svolte dalle Istituzioni per informare i cittadini.

L’intera tavola rotonda (così come l’intero 21° Congresso) può essere vista e ascoltata sulla pagina Facebook della Confederazione Sammarinese del Lavoro e sul suo canale Youtube.

CSdL