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Paolo Bandini Callegari: “In ricordo di Fausta Simona Morganti”

In ricordo di Fausta Simona Morganti

di Paolo Bandini Callegari

Mi piacerebbe poter parlare ancora con te FAUSTA madre amorevole e visionaria di questa SERENISSIMA REPUBBLICA, mi piacerebbe poter essere al tuo fianco anche se solo come ultimo e umile scudiero in quelle tante battaglie che hai combattuto e vinto per questa tua amata creatura . Mi piacerebbe parlarti del mio sogno di una SAN MARINO MEDIATORE CULTURALE DI PACE PER L’EUROPA e son certo che non resisteresti “se pur stanca” al voler partecipare a questo ultimo visionario progetto, tu proprio tu maestra delle imprese impossibili; non ho carta a sufficienza per elencare a quanti irrealizzabili progetti hai dato vita“ o forse dovrei dire “a quanti traguardi hai dato il tuo sangue ,a quante storiche svolte hai dato quella linfa vitale che una madre da alla sua creatura. Non avevi che 30 anni e già sedevi in Consiglio insieme a te le prime donne ad essere elette nel Consiglio Grande e Generale: Clara Boscaglia (PDCS), Fausta Simona Morganti (PCS), Anna Maria Casali (PCS) e Marina Busignani Reffi (PSS). “quest’ultima rinunciò al suo posto in Consiglio per incompatibilità dovuta all’elezione del marito Giordano Bruno Reffi che tanto fece per questo paese “ , e con loro desti vita al Grande Cambiamento come sempre impegnata in quella crociata di emancipazione della donna appena affrancata da quel diritto di voto che, sul monte arriva soltanto il 1’ Gennaio del 1960, ma ciò che tu volevi era ben altro; era la parificazione dei diritti politici e l’elettorato passivo per la donna, sarà il 1° Aprile del 1981 con l’elezione del primo CAPITANO REGGENTE donna MARIA PEDINI che la tua battaglia avrà il suo sudato epilogo. Ma certo ancora non basta e allora diamo uno sguardo ai titoli dei giornali dell’epoca per scoprire quante battaglie hai vinto!!! Come previsto, in queste poche righe a me concesse non ho potuto raccontare che giusto i primi anni delle tue conquiste, così mi piace lasciare il lettore con questo tuo intervento oggi sempre più attuale è vero!!*

”Storicamente la cultura occidentale si distingue dalle altre per il distacco molto più netto dalla natura per aver sempre manifestato verso la natura una espressione di dominio e di prevaricazione, come verso una madre odiata; la si è dominata e sottomessa, fino a presupporre la disintegrazione in un emblematico annientamento.
La nostra realtà e la nostra storia scaturiscono anch’esse dalle contraddizioni, il flusso che ci sostiene è composto da innumerevoli elementi che si intrecciano e si sovrappongono, e mantengono aperte le contraddizioni.
Vi sono elementi trascinanti anche dalla nostra storia che ne mantengono vivi i valori umani, la nostalgia di un rapporto non aggressivo con la natura umana e con noi stessi.
La stessa presenza della Repubblica di San Marino è una contraddizione vivente nella realtà di oggi. Mentre gli Stati si sono formati e si sono mantenuti solo in virtù del loro potere economico e culturale, il nostro si è mantenuto conservando le caratteristiche dimensionali e istituzionali di un comune medievale: si sarebbe tentati di dire che San Marino è rimasto per una dimenticanza della storia, se non conoscessimo che anche questa realtà è invece una conseguenza è un risultato della volontà e delle azioni degli uomini.
La presenza di San Marino a livello internazionale non è affatto una curiosità, ma una realtà che propone ai suoi cittadini il dovere di una riflessione sulle cause che l’hanno permessa e sui doveri che loro competono.
Anche se la possibilità di agire in qualche modo è estremamente modesta, abbiamo doveri che ci caratterizzano e si diversificano. La capacità di rispondervi e di usare gli strumenti del nostro Stato, con tutti i suoi limiti, può costituire la nostra giustificazione storica.
La posizione di non allineamento dei piccoli popoli, pure immersi nella cultura e nella storia occidentale, non è casuale: dalla leggenda delle origini che vuole la nascita della nostra comunità nel periodo di sfaldamento dell’impero romano e in antagonismo con quella concezione dell’ordine del potere, alla nostra storia che ha le sue radici nella nascita delle città indipendenti, uscite dalla tutela dei feudi e con ben altra libera creatività di quelle di oggi, siamo rimasti fuori da quella storia che ha prodotto le grandi monarchie e i potenti Stati moderni.
Siamo condizionati dalla loro economia e dalla loro cultura, ma non l’abbiamo mai accettata completamente e supinamente, non ci siamo arresi e anche per questo, abbiamo oggi caratteristiche particolari: non abbiamo un potere economico, anzi per certi aspetti ne siamo noi stessi espropriati, e non abbiamo nemmeno un potere culturale. Le nostre tradizioni sono troppo modeste per far crescere l’orgoglio di avere qualcosa da insegnare i popoli che oggi si manifestano nel mondo e questo aspetto non è secondario, perché è proprio l’orgoglio della grande cultura a creato ‘la missione civilizzatrice dell’Occidente’. Coperti dalla sicurezza di possedere la vera religione, la vera scienza, la vera arte, i popoli europei si sono sentiti autorizzati a sottomettere l’Africa, l’Asia e le Americhe”.

 ** INSEGNANTE SI MA NON SOLO DI SCUOLA… ONESTÁ …DEDIZIONE E FERMEZZA TU INDICHI A CHI SU QUESTO MONTE SAPRÀ NON DIMENTICARE !!!!…narrerò ancora di te perché la tua fiamma non si spenga mai . Con Immensa Gratitudine

Paolo Bandini Callegari