Attualità

Consiglio Grande e Generale: dibattito accesso sulla richiesta delle opposizioni di abolire la “riprensione”

Consiglio Grande e Generale, sessione 14,15,16,17,22 aprile 2025

Mercoledì 16 aprile 2025, mattina

Nella seduta mattutina del 16 aprile, in Consiglio Grande e Generale prosegue l’esame dell’articolato del Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele”

I lavori proseguono senza particolari polemiche per quanto riguarda le modifiche agli articoli 197 e 198. Il dibattito si accende poi sulle modifiche all’articolo 165 del codice penale, con l’innalzamento del divieto di somministrazione di alcol da 16 a 18 anni. L’emendamento del Governo è accolto.

Durissimo scontro tra maggioranza e opposizione sull’emendamento, sottoscritto dai gruppi di minoranza, che propone l’eliminazione della riprensione dalle sanzioni previste per le molestie. L’indicazione del Segretario di Stato Stefano Canti è di non accogliere la proposta. Ilaria Baciocchi (PSD) dà lettura di un Odg sottoscritto dalla maggioranza che impegna il Congresso di Stato a mantenere alta l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere e a monitorare l’applicazione della norma sulla riprensione, al fine di valutarne l’efficacia. Si richiede inoltre di riferire annualmente al Consiglio sull’esito del monitoraggio, anche per valutare l’adozione di eventuali correttivi. Si sollecita, infine, il sostegno a percorsi di supporto psicologico rivolti agli autori di condotte violente, con l’obiettivo di estirpare tali comportamenti. Odg che viene definito dalle opposizioni una “vergogna”, un “modo per pulirsi la coscienza” e una “foglia dietro cui nascondersi”. Da parte delle opposizioni, tramite Andrea Meniccuci (RF), arriva anche la richieste di convocare un ufficio di presidenza ad horas per valutare la possibilità di mettere in votazione l’articolo in modalità segreta, “trattandosi di un tema che va a toccare sensibilità etiche” e invocando quindi “la libertà di voto”. A seguito di confronto in Ufficio di presidenza, la Reggenza annuncia che a termini di regolamento non è possibile procedere con voto segreto. Si procede dunque con votazione palese. 

L’emendamento delle opposizioni viene respinto con 12 voti a favore e 34 contrari. Viene posto in votazione l’Odg della maggioranza. RF, Rete e D-ML annunciano che usciranno dall’Aula . L’Odg è quindi approvato con 34 voti a favore. 

Alle 13.00 la seduta viene sospesa. Riprenderà alle 15.00

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Di seguito un estratto dei lavori.

Comma 17 – Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele

Esame dell’articolato

Articolo 1 – Modifiche all’articolo 197 del codice penale

Sara Conti (RF): Sul finale del dibattito di ieri sono state dette delle cose che non condivido per niente. Mi riferisco alla collega del PSD, con la quale condivido reciproca stima. Ma non si può sentire che ci vengano a dire che non abbiamo contenuti nel commentare l’inserimento di questi articoli che puniscono i maltrattamenti sugli animali. Ne è prova il fatto che abbiamo tentato sia in sede di Commissione che ieri nel dibattito di dire quelle che a nostro avviso sono le lacune e quelli che sono i pericoli di un articolo così scritto, cosa rilevata tra l’altro anche da consiglieri di maggioranza. Non vogliamo strumentalizzare il dibattito, ma tirare fuori un lavoro fatto bene. Invece l’atteggiamento è totalmente di chiusura. Sembra più una strumentalizzazione da parte vostra. Far vedere che questo articolo esce a tutti i costi.

Silvia Cecchetti (PSD): Vorrei chiarire il mio intervento di ieri. L’opposizione sa benissimo che sono sempre stata favorevole alla collaborazione. La mancanza di contenuti è in questo dibattito, non una mancanza di contenuti sempre, anzi devo dire che il confronto con l’opposizione è sempre proficuo. Ma in questo dibattito, in particolare RF, l’opposizione ha dato il peggio di sé. Di fronte ad una normativa che mira ad introdurre un miglioramento sul codice penale e su ciò che concerne le violenze agli animali, voi di RF state ostacolando la legge che introduce pene stringenti. Andare a mettere in pericolo l’approvazione di questa norma, da un punto di vista politico non è corretto. Stamattina hanno avvelenato altri tre cani. Di cosa stiamo parlando? Faccio un appello ad essere persone oneste e qualificate e approvare questa normativa fondamentale per il Paese, senza trovare scuse sull’emendamento della riprensione, per il quale ci impegneremo. 

Enrico Carattoni (RF): Spiace sentire toni populisti dalla maggioranza. Questo era un Pdl che riguardava reati finanziari. Nell’incontro del giorno precedente tutti hanno portato emendamenti. Noi abbiamo detto: fermiamoci e ragioniamo perché modificare il codice penale non è uno scherzo. Sono state inserite pene non razionali rispetto al quadro normativo. L’avvocato Cecchetti lo dovrebbe sapere bene. Non si può legiferare sulla base dei selfie o dei comunicati stampa. Questa è una approssimazione. Noi abbiamo proposto di fare un confronto, perché sul principio siamo d’accordo.Vi siete accorti che ci sono state perplessità anche dalla stessa maggioranza? Da un lato mettete pene severe e ritenete più grave il maltrattamento sugli animali rispetto alle molestie sulle donne: questa è la posizione politica del PSD oggi. Noi avevamo dato la disponibilità ad un confronto in Commissione.

Giovanni Zonzini (Rete): Mi ha colpito l’annuncio della collega Cecchetti. Vorrei sottolineare un aspetto. E’ già sanzionato penalmente chi avvelena cani per una legge di qualche anno fa, il mio gruppo si fece promotore di quel decreto legge. Non cerchiamo di creare un senso di urgenza. Il tema forse è che c’è una difficoltà operativa nell’individuare gli autori degli avvelenamenti. 

Carlotta Andruccioli (D-ML): Il combinato disposto dell’inserimento dei reati contro gli animali e l’avere votato contro l’emendamento sulla riprensione, è qualcosa di sproporzionato. Noi abbiamo detto solamente questo. Tutto il resto chiaritevelo tra di voi in maggioranza.

Matteo Casali (RF): Fa tenerezza questa aggressività che viene buttata fuori per far fronte ad una evidente difficoltà. Ieri abbiamo assistito ad una evidente difficoltà della maggioranza. Il problema è di metodo. Il progetto di legge in prima lettura era scarno e conteneva tutt’altro. L’Aula si è trovata un contenuto ampliato senza che tutta quella parte non fosse passata in prima lettura. Questo gonfiamento della legge in Commissione ha prodotto il cortocircuito. La tutela degli animali è un tema condiviso da tutta l’Aula. Forse occorreva rifarsi un’immagine rispetto alla famosa battuta al cinghiale. E allora abbiamo buttato in Commissione un argomento per ricostruire una certa forma che era venuta a mancare.

Matteo Zeppa (Rete): Questa non è altro che l’espressione dell’improvvisazione politica che parte dalla Finanziaria, smistata in maniera incosciente. Si mette in difficoltà lo stesso Segretario che ieri ha fatto un appunto a questa maggioranza che non sa essere maggioranza se non con la forza dei numeri, quando li ha. State calmi. Fate quello che dovete fare. Portate a casa questa legge. Io personalmente voterò a favore. Non mischiate le cose. Vi ricordo che quella è la modifica del codice penale. Anche l’opposizione ha la dignità di poter andare su un tema molto più cogente. 

Maria Katia Savoretti (RF): Abbiamo espresso la nostra posizione non tanto di contrarietà all’inasprimento delle pene contro chi maltratta gli animali, ma abbiamo contestato il metodo. Questo Pdl era nato per intervenire su due articoli del codice penale. Avete creato un vulnus legislativo, togliendo l’omissione della custodia. I membri di opposizione hanno cercato di dare il proprio contributo. E’ inutile continuare a dire che il dibattito è sceso di qualità, non è colpa dell’opposizione. Dovete fare paci con voi stessi, trovare eventualmente un accordo.

Segretario di Stato Stefano Canti: Per quanto riguarda l’articolo 1, c’è poco da chiarire. Il dibattito si è concentrato su altri temi. Sull’appropriazione indebita, mi limito a dire che l’emendamento accolto in Commissione è un compromesso tra i vari emendamenti presentati sia da Governo che da opposizioni e ha trovato un accordo unanime. 

L’articolo 1 è approvato all’unanimità con 28 voti a favore. 

Articolo 2 – Modifiche all’articolo 198 del codice penale

Emanuele Santi (Rete): Mi atterrò a discutere su quello che riguarda l’articolo 2. Questo articolo nasce da un nostro emendamento in Finanziaria nella scorsa legislatura. Lo scorso Governo lo introdusse come decreto. Ringrazio il Segretario Canti di aver portato questi due articoli come Pdl in questa legislatura. Lo scopo degli articoli era una aggravante: dal secondo al quarto grado. Il fatto che si sia portato dal secondo al terzo, sì è una miglioria rispetto alla condizione attuale, ma a mio avviso con questa retrocessione non si va di fatto a dare un segnale rispetto a chi commette amministrazione infedele. 

Segretario di Stato Stefano Canti: Abbiamo cercato di trovare una giusta via di mezzo, un giusto compromesso, non depenalizzando il reato ma mantenendo una pena adeguata. Noi crediamo che questo possa essere il giusto compromesso per punire quel tipo di reato.

L’articolo 2 è approvato all’unanimità con 29 voti a favore. 

Emendamento aggiuntivo Articolo 3 presentato dal Governo – Modifiche all’articolo 165 del codice penale (somministrazione di sostanze nocive ai minori)

Matteo Casali (RF): Credo che l’introduzione di questo articolo è quantomai opportuna. Io personalmente e anche il mio gruppo voteremo favorevolmente a questo emendamento che si sostanzierà nel divieto di somministrazione di bevande alcoliche negli esercizi pubblici. Sappiamo che gli abusi di sostanze alcoliche sono una piaga anche tra i minori. Dobbiamo trovare il modo e le maniere per contrastare e debellare questo fenomeno.

Iro Belluzzi (Libera): Se il genitore o il nonno trova un nipote minorenne che va in farmacia, con la ricetta, a prendere i farmaci, io metto a disposizione del minore il medicinale. Il medico che somministra il medicinale, scritto come è scritto, può incorrere in denuncia. Quando si scrivono le leggi bisogna stare attenti. Certe volte è difficilmente interpretabile quello che scriviamo. Questo è un caso. Cerchiamo di mettere a posto questo aspetto. 

Giovanni Zonzini (Rete): Condivido che bisogna limitare l’abuso di alcol o altri stupefacenti tra i minorenni. Però sono dell’avviso che proibire ad un 17enne di andare al bar a prendersi il cocktail, non otterrà nessun tipo di effetto. Bisognerebbe intervenire con procedure educative, non con divieti che non porteranno da nessuna parte. Vi è poi anche il metodo di questa imposizione. Ad esempio: un sonnifero. Il farmacista che, dietro prescrizione medica, somministra questo farmaco ad un minorenne, è punibile o non è punibile? Questa fattispecie va chiarita un po’ meglio. 

Segretario di Stato Federico Pedini Amati: Non vale tutto, non si può intervenire a caso. Questo articolo era già così storicamente. E’ stata cambiata solo l’età. Poi com’è che dovremmo regolamentare la ricetta medica? Come scriviamo che le pastine che vengono date non vanno prese tutte in una volta? Ci auguriamo che la famiglia tuteli il minore, fino a prova contraria ogni genitore è responsabile dei propri figli. Non vorrei che ci trovassimo nel loop per cui vale tutto e non possiamo fare niente. Proviamo ad essere seri. Questo articolo esisteva già, si è aumentata l’età. Il farmacista stia tranquillo. Se dobbiamo parlare di tutto e di più perché abbiamo bisogno di farci sentire alla radio, allora è un’altra cosa.

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: Credevo che l’emendamento presentato fosse stato compreso già ai tempi della Commissione, evidentemente non è così. Lei consigliere Zonzini, che si promuove per essere un liberale, li ha letti i dati dell’Authority, dai quali questo emendamento ha tratto la sua filosofia? Se non lo ha fatto, glieli rinnovo. L’autorità sanitaria ha fatto un’indagine a campione che riguardava decine e decine di ragazzi in una fascia di età dagli 11 ai 17 anni. Nell’età dai 13 ai 17, già più di una volta i nostri ragazzi hanno dichiarato di aver avuto un’esperienza abusante di alcol. Visto il riferimento ai processi educativi, io credo che un intervento normativo di questo genere sia molto intelligente e attuale rispetto ad un disagio giovanile molto preoccupante. 

Matteo Zeppa (Rete): Io voterò a favore, ma certe tematiche sono storicamente parte di una cultura. Il proibizionismo lo dovrebbe leggere anche lei al di là dei dati dell’Authority. Non c’è bisogno di scagliarsi contro un collega. Qui deve passare il messaggio che contemporaneamente alle disposizioni di legge ci deve essere una questione di cultura. La cultura non la fa la politica, ma la società. Che la società debba sempre riferirsi a quello che fa la politica, è un pensiero minimalista. Quello che dice il collega Zonzini è che il proibizionismo porta a fare in modo di trovare degli escamotage. E’ una questione di responsabilità della famiglia, ma soprattutto della società. Fatta la regola trovata la gabola. Non serve sempre innalzare la soglia, ma è una questione di cultura. Voglio vedere se quei dati aumenteranno o diminuiranno, secondo me saranno stabili. 

Matteo Rossi (PSD): I dati sono preoccupanti soprattutto nell’onda del post Covid. Come Governo la mossa principale è introdurre questa norma di assoluto buon senso. Io ritengo che noi qui facciamo anche cultura. E’ da qua dentro che deve partire un messaggio di lotta e contrasto verso certi fenomeni che riguardano le nostre famiglie. La politica ha un forte ruolo culturale, e con questo passaggio ci riteniamo soddisfati di aver adempiuto a questa mission. 

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Crediamo che questo sia un passaggio giuridico importante. Non si tratta di proibizionismo. La somministrazione di sostanze che possono danneggiare le persone è una questione rilevante, bene innalzare il limite ai 18 anni, forse bisognerebbe prevedere un inasprimento anche per le fasce superiori. 

Segretario di Stato Stefano Canti: L’esigenza specifica di questo articolo del codice penale nasce da un’Istanza d’Arengo. Questo è stato chiesto per andare incontro ad un eccessivo abuso di alcol tra i minorenni. L’Aula sta dando una risposta importante ai nostri giovani. L’articolo è una riproposizione del precedente, non credo ci siano difficoltà a livello applicativo.

L’emendamento è approvato con 39 voti a favore e 1 contrario.

Emendamento aggiuntivo dell’articolo 3 presentato dalle forze di opposizione – Modifica articolo 171-bis del Codice Penale – Eliminazione della riprensione per il reato di molestie sessuali

Maria Katia Savoretti (RF): Questo emendamento era già stato presentato in Commissione I. In quell’occasione era stato respinto. Ci spiace aver sentito nei vari interventi che questo è un emendamento che non c’entra con questo Pdl. Mi appello a tutte le donne presenti in quest’Aula. E’ un emendamento presentato da Rete/RF, ma firmato anche da D-ML. Mi appello alla sensibilità delle donne, perché ritengo che continuare a mantenere la parola riprensione in un articolo che va a punire le molestie sessuali, sia veramente una ulteriore violenza. Un semplice ammonimento da parte del giudice non giustifica la tipologia di questo reato. Il provvedimento è già pronto, basta votarlo.

Giovanni Zonzini (Rete): Lonfernini cita dei dati sull’alcolismo. I dati confermano quanto io dico, cioè che il divieto non serve a nulla. Ci date dei dati e non sapete nemmeno leggerli. Non cambierà nulla tra i minori di 18 anni, il tasso di abuso non cambierà. La maggioranza ci disse: non portate questo emendamento nella Legge Omnibus. Lo avevate bocciato e forse andrete a bocciarlo anche oggi. Noi chiediamo all’Aula di rivedere l’articolo ed eliminare la pena della riprensione. Invitiamo i colleghi di maggioranza a votare questo emendamento che ci pare di assoluto buon senso. 

Segretario di Stato Stefano Canti: Questo è l’unico emendamento riproposto dalle opposizioni. Io credo che questo emendamento vada bocciato. Come Repubblica di San Marino, abbiamo introdotto il reato di molestie sessuali. Il nostro Parlamento deve esserne fiero. In Italia sono mesi che si discute di questa introduzione, ancora non si è raggiunta la quadra. La maggioranza, se c’è ancora una maggioranza, deve stare sul pezzo e dire no a questo emendamento. 

Massimo Andrea Ugolini (PDCS): La riprensione è diventato un fatto politico. L’opposizione fa il suo lavoro, cercando di creare tensioni nella maggioranza. Il Segretario Canti ha detto bene. Nell’introdurre il rafforzamento della convenzione di Instanbul e la tutela di donne e minori, abbiamo fatto un lavoro importantissimo, lasciando una gradazione di pena rispetto alla tipologia del reato. Sono trascorsi cinque mesi dall’approvazione della legge, stiamo a vedere cosa succede, ricordando che abbiamo fatto un grande passo di civiltà.

Ilaria Baciocchi (PSD): Abbiamo dubbi sull’efficacia dello strumento della riprensione. Quando si sta in una maggioranza, ci si assume delle responsabilità. Questo vuol dire rispettare certe regole, non si può fare i battitori liberi, si cerca una sintesi. In questo spirito, la maggioranza dice che c’è la volontà di portare un ordine del giorno per capire i limiti e le funzionalità della riprensione, ma non accettiamo che oggi questo venga utilizzato per screditare l’intero disegno di legge. Si sta cercando di fare passare un messaggio disonesto, che vogliamo tutelare gli animali e non le donne. Una strumentalizzazione ridicola. Diritti di donne e diritti degli animali non sono in contrapposizione. Chi dice il contrario sta solo cercando visibilità. Sulla riprensione, ci torneremo sopra. 

Vladimiro Selva (Libera): Condividiamo il forte disagio rispetto alla formulazione della legge che ha introdotto il reato di molestie. La parte sulla riprensione l’avremmo scritta in maniera diversa. Questo disagio viene rafforzato dalle modalità con cui all’Aula si è impedito un ragionamento diverso, perché una forza di maggioranza non ha acconsentito ad una riformulazione. E’ evidente un’altra cosa. L’opposizione, consapevole di questa cosa, un po’ ci marcia. Nessuno ricorda che quella legge introduce un reato che prima non c’era proprio. Si può fare meglio? Sì. Tornarci sopra, nell’ambito di un’approvazione recente, è un problema per i rapporti all’interno della maggioranza. C’è la preoccupazione che la formulazione che avremmo voluto noi potesse creare distorsioni. Quella è la formulazione approvata. Alla prova dei fatti vorremmo vedere se quella formulazione è efficace o meno. Credo ci debba essere un monitoraggio specifico, prendendoci l’impegno da qui ad un anno a tornarci sopra. 

Sara Conti (RF): Sono offesa dal sentire continuamente ripetere che prima il reato non era previsto e ora sì. Sarà così che deve ragionare un legislatore? Dovremo guardare se le pene sono consone o meno. State prevedendo per i maltrattamenti sugli animali la prigionia di secondo grado e per le molestie sessuali la riprensione? Possiamo ragionare così? Siete voi a strumentalizzare il tema. Evidentemente qualcuno spinge affinché la pena della riprensione rimanga. Qualcuno di voi ce l’ha una coscienza? Se questo è il lavoro che dobbiamo fare in quest’Aula, credo che possiamo tranquillamente tornare ognuno ai propri uffici. Questo è un esercizio di onestà intellettuale da parte di tutti, non è tollerabile continuare a sostenere l’insostenibile. La cosa più giusta sarebbe ammettere che questa parola va tolta. 

Segretario di Stato Rossano Fabbri: Il fatto che San Marino abbia deciso di introdurre la fattispecie della molestia sessuale in via specifica, non toglie e non aggiunge nulla al fatto che questi comportamenti erano già sanzionati, sotto altra casistica. Con questo reato si è deciso di dare fattispecie autonoma ad un comportamento già punito. Ricordo all’Aula che comportamenti, non invasivi o non totalmente invasivi, sono puniti sotto la casistica della violenza sessuale. Non è giusto paragonare la casistica della protezione degli animali rispetto ad un reato introdotto che rappresenta una fattispecie marginale rispetto alle protezione già previste dal nostro ordinamento. Questa casistica è una specifica di fattispecie che già esistono. 

Matteo Casali (RF): Quando sento dire che in maggioranza si devono fare dei compromessi, io penso che i compromessi si fanno su tutti ma non su questo. Questa è una cucchiaiata di sabbia che una certa parte politica sta ingoiando. L’ordine del giorno è una pezza che è peggio anche del buco. E’ una pezza per far pace con le vostre coscienze e questo è ancora peggio. Non si ascolta un Odg come questo quando basterebbe schiacciare un bottone per cancellare questa brutta pagina. Sono veramente deluso. Mettiamo a posto questa situazione. Al di là dei compromessi politici, che vedono logiche di scambio. Non vorrei che questa situazione fosse funzionale a mantenere un quadro fino alla discussione di casi eccellenti. C’era una persona qua dentro che era a favore della riprensione.

Mirko Dolcini (D-ML): Quella parola, riprensione, va tolta. Lo spiega lo stesso articolo perché va tolta. Qui stiamo parlando di molestia che viola la libertà della persona. Nel momento in cui una molestia viola la libertà della persona, non può essere punita con una riprensione, perché vuol dire non punirla. L’intero disegno è un passo in avanti. La nostra non è una battaglia politica. Invece è una battaglia politica della maggioranza. L’ODG è stato fatto come ombrello per la vergogna di non riuscire a togliere la riprensione, sulla base di equilibri politici. 

Segretario di Stato Federico Pedini Amati: Ho sentito che c’è un elefante in Consiglio. Mi è sembrato il caso di dover intervenire. Potremmo stare qui a parlarci addosso. Peccato che l’unica norma nel nostro ordinamento introdotta nel recente periodo storico fu introdotta dal PSD e Alleanza Popolare nel 2008. La legge sulla violenza contro le donne è del 2008, io ero Reggente. Non ci dobbiamo nascondere dietro un dito per un Odg dove diciamo che vorremmo riprendere il discorso sulla riprensione. Qui si introduce un altro tema. Fare il paragone tra la legge che verrà introdotta sugli animali rispetto alla violenza sulle donne, mi sembra una stortura. Rispediamo al mittente la storiella che noi del PSD e di Libera ci dovremmo nascondere dietro una foglia. Quella legge l’abbiamo voluta noi. 

Manuel Ciavatta (PDCS): Ho sentito consiglieri che invocano la coscienza. Questo è un intervento migliorativo della normativa attuale. Questo è il primo elemento da considerare. Questo intervento è frutto di una mediazione. Le forze politiche che sono arrivate ad una mediazione hanno fatto attività parlamentare in maniera cosciente ed intelligente su questo testo. Non è sufficiente? Si prende un impegno a valutare la pena della riprensione, che non toglie nulla alle altre già disciplinate ma è una scelta aggiuntiva che potrà essere valutata dal giudice in base alla molestia. Noi riteniamo che tutto questo nel suo insieme funzioni. Se tutto questo non funziona, ci prendiamo l’impegno di modificarlo. La maggioranza sta lavorando bene, sta portando a casa l’ennesimo provvedimento: dobbiamo dargliene atto. 

Maria Luisa Berti (AR): Ci stiamo approcciando ad una riforma del codice penale particolarmente pericolosa. Ci facciamo travolgere dalle richieste di impulso di modifica. Senza ponderare bene gli effetti di queste norme che ci vengono richieste. Io non ho nulla contro la riprensione, sarà il giudice a dover decidere. Vogliamo toglierla? Ok, ma cerchiamo di avere prima dei dati sugli effetti di quella norma. Non è vero che il reato di molestie sessuali non c’era, non c’era una fattispecie di reato. Cominciamo anche a dire le cose come stanno. Così sarà anche per i reati contro gli animali. Non abbiamo introdotto nulla di nuovo, la disciplina era già nel codice penale, con questi emendamenti si aumentano le pene. 

Carlotta Andruccioli (D-ML): Quello che più mi stupisce e che ritengo vergognoso, è quando consiglieri di maggioranza dicono che l’opposizione la butta in politica. Siete voi di maggioranza ad averne fatta una questione politica. Li abbiamo visti i litigi tra due forze di maggioranza. Sappiamo che la politica è mediazione. Ma la mediazione al ribasso non fa bene ai risultati. Un Odg come questo è l’espressione più palese di quello che la mediazione al ribasso porta. In cambio dello stare buoni sulla riprensione, l’altra parte garantisce i voti su altre proposte. Le ideologie sulla carta mi hanno stancato. Vengono usate solo quando fa comodo. Forse ci dovrebbe essere un po’ più di buonsenso. La riprensione è qualcosa di non dignitoso. Basta ragionare con la propria testa. 

Enrico Carattoni (RF): La riprensione è desueta. Rimane solo per l’ingiuria semplice e l’omessa custodia di animali. Noi stiamo dicendo che quella pena è una pena che nel nostro ordinamento non ha più senso di esistere, tanto più per reati gravi come quelli delle molestie. Specialmente quando nello stesso Pdl si portano fattispecie di reato secondo me meno gravi delle molestie sessuali, per cui sono previste pene più gravi. Quell’Odg è una foglia di fico dietro la quale nascondersi per non assumersi responsabilità. Non siamo noi che abbiamo voluto accostare i due fenomeni – molestie e violenza sugli animali – per fare populismo. Qui si denota un atteggiamento istituzionale poco corretto. Su questi temi, che toccano le sensibilità di forze di sinistra, non si può invocare la libertà di coscienza? Io penso che questo emendamento lo possiate votare tranquillamente.

Gian Nicola Berti (AR): Qualunque molestia fisica, qualunque contatto su una parte erogena, è già punito nel nostro codice dalla violenza sessuale. C’è un’altra ipotesi. Gli atti persecutori, che prevede che qualunque molestia reiterata nel tempo vada sanzionata. Il problema è che manca l’aggravante degli atti persecutori a sfondo sessuale. Abbiamo inserito una ipotesi di molestia sessuale. Siamo andati sulle molestie di carattere psicologico, ma vanno sanzionate alla luce della gravità della molestia. Io penso ai ragazzini che approcciano in modo infelice, a volte con atteggiamenti lesivi. Io sono d’accordo che vada sanzionato, per questo credo sia importante la riprensione. Il codice penale prevede che qualora la riprensione non sia ben capita, il giudice può applicare la prigionia di primo grado. Stiamo parlando del codice penale senza averlo mai letto. 

Fabio Righi (D-ML): Sentiamo l’intervento del consigliere Ciavatta che dice che la maggioranza sta lavorando bene. Mi si viene a insegnare che la politica è mediazione. Abbiamo un concetto di mediazione diverso: tra rubare e non rubare, magari lei è convinto che vada cercata la mediazione. Quando si fa parte di una maggioranza, bisogna tenere la linea. Mi viene da dire però che una linea bisognerebbe averla. Voi avete dimostrato di non averla. Si sta cercando di fare una modifica di un testo importante come quello del codice penale. Sarebbe più serio ritirare il provvedimento, chiarirvi su quelle che sono le posizioni. Fare gli approfondimenti che mette in un Odg che è una pezza politica ad una sceneggiata che avete posto in essere. Ribaltare oggi il tema sull’opposizione, quando avete fatto tutto da soli, credo sia offensivo. Abbiamo rappresentato come per noi ci sia una sperequazione nelle pene. Torno a dire: se per voi così è lavorare bene, non ci trovate d’accordo. 

Manuel Ciavatta (PDCS): Il consigliere Righi ha parlato del consigliere Ciavatta mentre parlava di mediazione. Io questa cosa qui non la accetto. Nessuno mi ha mai detto che ho toccato niente dal punto di vista del rubare o non rubare. Non è un esempio di un politico intelligente, è l’esempio di un politico che non sa cos’è la mediazione. 

Fabio Righi (D-ML): Io dico questo: quando si porta un esempio per far capire un concetto, c’è l’esagerazione per far capire l’esempio. Il mio intervento non era quello di un’accusa al consigliere Ciavatta. Sto dicendo che il concetto di mediazione deve avere un limite. 

Matteo Zeppa (Rete): Io non accetto per onestà intellettuale che quest’Aula si dimentichi che abbiamo avuto casi di molestie sessuali. Ci si dimentica troppo spesso il passato. Voterò contro l’Odg, che è uno svilimento. Oltre tutto dico: se è previsto dal codice penale, il giudice può anche dire che il reato non sussiste. Chi mi viene a fare l’analisi grammaticale del termine riprensione, se la tenga per lui. In questo caso, del fatto che siamo davanti all’Italia, non me ne può fregare di meno. La riprensione è uno sbuffetto rispetto alle molestie sessuali. E le molestie sessuali sono prodromiche alla violenza. Non posso accettare il gioco di disonestà intellettuale di chi per partigianeria pare dimenticare che le molestie sono avvenute anche all’interno del palazzo. 

Gaetano Troina (D-ML): Oggi stiamo troppo spesso intervenendo sul codice penale introducendo reati sull’onda delle emozioni, senza tenere conto delle proporzioni e della ragionevolezza delle pene per i singoli reati. Sarà possibile che la pena prevista per un reato a tutela degli animali sia di impatto superiore alla tutela di un essere umano che viene offeso? E’ un concetto che da giurista non riesco a capire. Giusto intervenire sulle fattispecie, ma mantenendo una coerenza rispetto al codice penale. Forse, Segretario, sarebbe opportuno fare con dei tecnici di alto livello una revisione di quelle che sono state le pene introdotte nel tempo. 

Emanuele Santi (Rete): Il Grevio aveva fatto delle raccomandazioni. Noi non abbiamo fatto altro che introdurre questo reato come richiesto dal GREVIO. E’ un lavoro corale fatto negli anni. Abbiamo ripresentato questo emendamento non perché vogliamo fare populismo. Ce lo avete chiesto voi. Il conflitto oggi è tutto interno alla maggioranza. Da una parte c’è una sensibilità rispetto a questo tema,  dall’altro lato c’è un arroccamento da parte di DC e AR. E’ un tema dove la politica dovrebbe avere coscienza di esprimere un voto personale, che non dovrebbe essere frutto di mediazione. Voi state barattando, sotto le spoglie di un Odg che è una vergogna, un principio. Questo, signori della sinistra, non è un tema che si può barattare sull’altare di un’alleanza di Governo. 

Nicola Renzi (RF): La molestia è un atto gravissimo. Incide sulla libertà di una persona e ne crea una profonda umiliazione. Ecco perché va inserita come fattispecie di reato. Spero che non ci iniziamo ad addentrare in questi meandri da azzeccagarbugli perché poi si perde il buon senso. Amici di Libera e del Psd, le linee rosse che vi portano a stare al Governo sono quelle della molestia? Di fronte ad un tema come questo, in un tavolo di maggioranza si dice chiaramente: questo è un tema etico, nel quale ciascuno si esprime come vuole. Ve lo devo dire io? I vostri partiti hanno una storia in tal senso. Questo è un principio di civiltà e lo dico anche agli amici della DC. Sono convinti che ce ne sono vari della DC che pensano che questo Odg è ridicolo. Se siamo arrivati al punto che le maggioranze stanno su su emendamento sulla riprensione, allora meglio smanare la veglia il prima possibile. Questo è un pastrocchio che fa passi indietro rispetto alla legge. E’ una vergogna scritta in politichese. 

Aida Maria Adele Selva (PDCS):  Quando si è deciso di votare una legge che annullava una vita, ci si è interrogati su quello? Ci si è interrogati se quello era un principio di civiltà? L’etica allora dov’era? Non facciamo la predica sull’etica. Le opinioni sono tutte rispettabili. Non dite che quell’Odg è una vergogna. Io non ci sto. Cercate di riportare nel cerchio giusto l’argomento. E riportatelo nel cerchio giuridico. Io chiedo questo: avrei tante cose da dire, però non facciamo passare altri concetti. Molti hanno votato la legge 127, perché la volontà popolare voleva quello, altrimenti si sarebbero persi dei voti. Questa è etica? Per me no. 

Andrea Menicucci (RF): Va sottolineato quanto questo tema vada a toccare sensibilità etiche. Per questo motivo come gruppi di opposizione chiediamo la convocazione di un ufficio di presidenza ad horas per discutere la possibilità di porre questo articolo in votazione con modalità segreta. Concludo con una piccola riflessione: indipendentemente dagli articoli del codice penale, credo ci sia la necessità di un cambio culturale. Un cambio culturale nell’intendere il nostro ruolo in quest’Aula. Non voglio credere che il mantenimento della posizione in una maggioranza possa valere di più della dignità delle donne.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Non voglio dare giudizi, però mi sembra che i due interventi entrati a bomba sull’argomento sono stati quelli dei consiglieri Dolcini e Berti. Hanno evidenziato gli effetti pratici dell’applicazione di questa normativa. Io sono favorevole all’orientamento di Dolcini. Quando si parla di libertà di una persona, la riprensione è una cosetta. Il consigliere Berti ha sottolineato come molte delle fattispecie comprensive della violenza sono già incluse nel nostro ordinamento. Per adeguare un ordinamento, si cercano le maggioranze. Questo è il ruolo dei riformisti. Io propendo per un’idea, ma so che non è maggioranza. Sto cercando di capire come arrivare a definire questa cosa. 

Maria Katia Savoretti (RF): Come presentatore dell’emendamento, mi dispiace che la maggioranza non abbia la volontà di appoggiarlo. Noi facciamo il nostro lavoro, per noi l’argomento non è chiuso. Mi spiace veramente. E’ un fatto importante, su cui assolutamente dobbiamo prendere una posizione diversa, mi sarei aspettata una posizione diversa anche da parte di qualcuno della maggioranza. Dispiace anche che siano state poco le donne, tra i banchi della maggioranza, a prendere il microfono.

L’emendamento è respinto con 12 voti a favore e 34 contrari. 

Viene quindi posto in votazione l’ordine del giorno della maggioranza con relative dichiarazioni di voto.

Segretario di Stato Stefano Canti: Credo che questo Odg possa andare bene, nel senso che è condivisibile. Mi impegno a tenere monitorata la norma sulla riprensione. Credo che un approfondimento possa essere fatto nell’ambito della Commissione giustizia, chiedendo dei pareri anche alle autorità competenti. Siamo aperti in questo senso all’approvazione di questo ordine del giorno. Ringrazio le forze di maggioranza per aver trovato una sintesi. Con l’impegno che mi assumo quest’oggi nel tenere monitorato il provvedimento di legge, credo si potranno fare ulteriori approfondimenti sull’applicabilità della pena della riprensione ed eventualmente adottare i provvedimenti del caso. 

Enrico Carattoni (RF): Non parteciperemo alla votazione e usciremo dall’Aula, perché ci sembra il suggello a quanto di più deleterio si può fare nel dibattito parlamentare. Questo Odg non dice assolutamente niente. Pensare di tenere monitorato il reato delle molestie, vuol dire riparlarne tra tre o quattro anni. Io credo che questo sia l’esempio lampante della foglia di fico con cui cercate di salvarvi la faccia. Un atto assolutamente incomprensibile. Questo dà il senso di una volontà politica di considerare la molestia al pari dei reati meno gravi sanzionati dal nostro ordinamento. Non c’è un’altra spiegazione che possa giustificare l’azione politica che state portando avanti. E’ stato fatto un mezzo disastro.

Massimo Andrea Ugolini (PDCS): Confermo il pieno sostegno da parte della Democrazia Cristiana. Apprezziamo l’impegno del Segretario Canti a voler monitorare l’effettiva applicazione della norma sulle molestie sessuali. Capire se nell’applicazione possono emergere problematiche. Eventualmente il Consiglio interverrà per migliorare l’aspetto normativo. E’ un monitoraggio che non riguarda solo le molestie, ma anche tutto l’impianto ratificato all’interno dell’Aula. Su questa tematica ci siamo presi un impegno importante come Paese anche con gli organismi internazionali.

Michele Muratori (Libera): Un ringraziamento al Segretario per l’aggiunta personale e l’impegno che si è preso. Credo che sia un dispositivo assolutamente adeguato. La volontà del Governo è chiarissima. Quella di andare a sensibilizzare e cercare di prevenire per quanto possibile la violenza di genere. Il monitoraggio può portare a qualcosa di positiva. Dopo questa valutazione, saremo i primi ad intervenire se ce ne sarà la necessità. Si danno risposte esaustive. Sosteniamo questo Odg: valutiamo poi, come da mandato, cosa succederà e saremo pronti ad intervenire per andare a correggere eventuali problematiche.

Silvia Cecchetti (PSD): Per il gruppo del PSD, esprimo sostegno all’Odg. Ne sottolineo il carattere politico. Su questo Odg si è misurata la capacità della maggioranza di fare quadrato, rimanere unita e trovare una sintesi, specie quando vi sono strumentalizzazioni che colpiscono le sensibilità. Con questo Odg indirettamente si è difeso l’intero Pdl. Questo ha comportato un senso di responsabilità e di impegno. Rispetto alle molestie, ci prendiamo l’impegno a valutare l’efficacia delle pene previste. Questa maggioranza ha dimostrato capacità, responsabilità ed equilibrio.

Maria Luisa Berti (AR): Per AR, l’Odg è meritevole di sostegno e condivisione. Ci dispiace che l’opposizione non apprezzi la disponibilità data dalla maggioranza a valutare la tematica della riprensione. Cogliamo l’occasione per evidenziare quanto la tematica non sia meritevole di approfondimenti solo sul contrasto ai reati, ma anche per quanto riguarda la prevenzione. Questo Odg è importante nella parte ultima dove si sottolinea ancora una volta l’impegno che si intende avere per il rafforzamento di iniziative a livello educativo e formativo, specie tra i giovani, per il rispetto dell’altro e delle donne.  Per le opposizioni, si tratta di un’occasione persa. 

Giovanna Cecchetti (indipendente): Ho votato questo Odg per monitorare lo strumento della riprensione e capire se possa o meno essere efficace. Inoltre esso ribadisce gli obiettivi della formazione e dell’educazione, per questo l’ho sottoscritto e lo voterò favorevolmente.

Emanuele Santi (Rete): Dire che è imbarazzante è dire poco. Vuol dire che siete disposti a barattare qualsiasi cosa pur di rimanere sulla poltrona del Governo. Usciremo dall’Aula perché non vogliamo partecipare alla votazione di una cosa del genere. Su un tema così divisivo, la maggioranza stessa avrebbe dovuto porsi su questo tema come se fosse un tema etico, lasciando libertà di voto. Qui c’è un diktat della maggioranza a votare in un certo modo. Mi sarei aspettato qualche Beppe Morganti in più. Su certi temi non ci si può esprimere per ordine di scuderia o ricatti. Dispiace che si dia precedenza alle questioni di maggioranza e che l’Aula non possa esprimersi liberamente su un tema diventato ormai una barzelletta, vedendo le battaglie per i diritti delle donne di certi consiglieri che chinano il capo votando contrariamente ai propri principi. 

Fabio Righi (D-ML): Anche noi non parteciperemo alla votazione, lasciamo la maggioranza a risolvere le sue questioni. L’Odg così come presentato rappresenta una violazione della promessa che si fa come consiglieri nel votare secondo coscienza. Questo non è accettabile. Si fa riferimento all’ultima visita del GREVIO. Mi dicono che la relazione non è ancora arrivata, questa è una imprecisione nel testo che racconta una cosa non vera. Questo è secondario rispetto a quanto abbiamo assistito oggi. Alcuni gruppi si sono resi conto dell’errore ma per una logica di maggioranza votano. Questo è pericoloso. Se ci si è resi conto dell’errore, non c’è alcuna vergogna nel richiamare il provvedimento. Il Paese è in un momento storico in cui non può permettersi di giocare alle partite politiche. Se si va in tilt su un tema come questo, la preoccupazione monta. Cosa succede quando discuterete la riforma IGR? Per questa ragione non possiamo nemmeno starvi a vedere quando fate una cosa come quella dichiarata. Si fa danno al paese piuttosto che correggere l’errore.

L’ODG è approvato con 34 voti a favore.