Attualità

Arengo delle famiglie di persone con disabilità: “un ricordo da valorizzare”

Il 21 febbraio 2021 è stata una data importante. In piena emergenza COVID-19, nonostante le difficoltà e le restrizioni imposte dalla pandemia, si riuscì a organizzare l’Arengo delle Famiglie di Persone con Disabilità, un momento di confronto fondamentale che portò all’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica una serie di questioni essenziali per la qualità della vita di molte persone con disabilità e delle loro famiglie. Quel giorno, le associazioni e le famiglie, hanno voluto celebrare con la massima solennità un anniversario significativo per San Marino: la ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, avvenuta il 20 febbraio 2008. Un impegno formale che avrebbe dovuto segnare un percorso di inclusione e tutela, rispetto al quale, ogni anno, ci interroghiamo su ciò che è stato fatto e su ciò che resta da realizzare.

A simboleggiare quella storica manifestazione era stata realizzata una Stele in pietra, che, oltre a rappresentare un segno di memoria attiva e un simbolo vivo di inclusione e progresso, avrebbe dovuto testimoniare l’impegno e l’attenzione della Repubblica verso i diritti delle persone con disabilità. Nei mesi scorsi avevamo segnalato lo stato in cui si trova attualmente: spoglia e isolata, più simile a un’opera di sepoltura che a un punto di riferimento per la comunità. Oggi ribadiamo la richiesta di un intervento per valorizzarla e restituirle il significato che merita. Sappiamo che le priorità sono molte e che i tempi della pubblica amministrazione talvolta si allungano, ma crediamo che una riqualificazione di questo luogo possa essere un segnale importante, non solo per chi ha partecipato a quell’Arengo, ma per l’intera comunità.

C’è la necessità di dare continuità agli impegni presi sulle questioni essenziali citate in premessa – dalla raccolta dati alla piena accessibilità, dall’inclusione alla vita indipendente – molte di queste richieste sono ancora aperte e meritano risposte concrete. Allo stesso tempo, un intervento ‘estetico’, necessario per valorizzare la Stele, potrebbe trasformare quello spazio in un punto di incontro, di sensibilizzazione e di occasioni culturali legate ai temi dell’inclusione e della partecipazione, valorizzando così anche il luogo in cui si trova.

Chiediamo quindi di intervenire affinché quel luogo possa diventare un punto di riferimento per tutti: non un simbolo di qualcosa che è stato e si è fermato, ma il segno di un percorso che continua. Diamo un nuovo significato a questa Stele, trasformandola in qualcosa di vivo, che parli non solo del passato, ma anche del futuro che vogliamo costruire insieme.

Il Consiglio Direttivo (comunicato stampa)