Carisp, in Consiglio passa la linea del governo
San Marino. La politica è un po’ come il calcio: si discute senza fine, ma poi ognuno rimane della sua idea e tifa per la sua squadra. Così è successo in Consiglio con il lunghissimo dibattito su Carisp, approdato a quattro ordini del giorno, uno della DC, uno del PSD, uno di DIM e uno della maggioranza. Che è l’unico che passa.
La mattinata era cominciata con un piccolo incidente proprio a carico del Segretario alle Finanze, mentre leggeva la sua relazione. Il tempo contingentato imposto a tutti non gli basta, cerca di strappare i muniti che gli servono, ma la Reggenza è inflessibile. La regola vale anche per i Segretari di Stato. Lui si arrabbia e tira i fogli in faccia al primo che gli capita a tiro. La relazione viene conclusa da un collega. Poi Celli chiede scusa. Incidente chiuso. E tutto prosegue secondo uno schema ormai consolidato: i partiti di opposizione, pur con diverse sfumature che bocciano l’operato del governo; la maggioranza monolitica che lo difende anche negli errori. Anzi, a metà di una giornata ininterrotta neppure per il pranzo, la coalizione Adesso.sm incontra la stampa per spiegare meglio le sue ragioni: difende la linearità del percorso intrapreso, rigetta l’accusa di voler alimentare un clima di guerra e al contempo lanciano un appello al la tranquillità sia dei dipendenti Carisp, sia dei correntisti. “Da parte nostra – assicura Lorenzo Lonfernini – c’è solo la volontà di rilanciare l’istituto, e le nomine che abbiamo fatto vanno in questa direzione. È la prima volta – rimarca – che si supera la logica spartitoria dei partiti”. Quindi annuncia che il 27 aprile ci sarà un’altra serata del ciclo “A porte aperte”. Tornando a Carisp, a maggio si terrà l’assemblea dei soci per nominare il nuovo presidente, scelto con ogni probabilità nella terna dei membri tecnici indicati dall’Esecutivo. Sulla posizione di Luca Simoni, attuale Direttore di Cassa rinviato a giudizio, sarà proprio il nuovo Cda a decidere.
Intanto, in mattinata, arriva anche la notizia che è stata indagata su un’ipotesi di amministrazione infedele. Il magistrato inquirente Alberto Buriani ha aperto un fascicolo penale contro ignoti, in seguito a segnalazioni del commissario nominato dopo la procedura avviata da Banca Centrale. Il fascicolo riguarda l’erogazione di finanziamenti a favore di Germano De Biagi, concessi con modalità che consentivano – secondo l’accusa- all’imprenditore di non restituire quanto gli era stato finanziato, in tutto 1 milione 745 mila euro divisi in tre tranches, concesse ciascuna per estinguere la precedente. L’amministrazione infedele in danno della banca si sarebbe protratta fino a metà febbraio, fino a quando cioè Banca Centrale ha sospeso il Cda di Asset.