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Futsal: San Marino – Danimarca 1 – 2

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Futsal: San Marino-Danimarca

Alle ore 18:00 del 4 novembre 2020 la Nazionale di futsal di San Marino entra a pieno titolo nella storia dello sport nazionale: il fischio del serbo Radojcic desta un movimento che da tempo sognava di prendere parte a sfide come queste. Ed è tutto tremendamente vero. Rispetto a Varna, Osimani può contare su un Pasqualini in più nel motore ed il tecnico marchigiano non esita a lanciarlo dall’inizio nel quintetto base completato da Protti, Michelotti, Moretti e Busignani.

I primi abboccamenti non nascondono una tensione bipartisan, apprezzabile anche in fase di costruzione da entrambe le formazioni. Un paio di affondi danesi si risolvono in conclusioni sull’esterno della rete ben controllate da Protti. L’estremo di casa è decisivo dopo poco più di tre minuti, respingendo col viso la conclusione ravvicinata di Falck. Quando sul cronometro se ne sono andati 5’30” la Danimarca può beneficiare di una punizione dal limite dell’area di rigore concessa per il secondo tocco di Protti nel corso dello stesso possesso. La conclusione di Jorgensen è murata da Cupi, primo uomo della barriera posizionata nei pressi della linea di porta.

Replica sammarinese su palla inattiva, con la rimessa laterale di Busignani che per un soffio ed una deviazione non diventa buona per Pasqualini – appostato sul secondo palo –. Lavoro per Protti sull’altro fronte, con la scucchiaiata a premiare Falck che anticipa il diretto marcatore, trovando il corpo del portiere sammarinese a negargli il vantaggio: tutto questo a metà del nono minuto di gioco effettivo. Brutte notizie per i Biancoazurri allo scoccare della stessa frazione di gioco, con Belloni costretto a chiamare il cambio per un dolore al gluteo sinistro. Il laterale riuscirà fortunatamente a tornare in campo, non prima però della seconda frazione di gioco.

Tornando alle questioni di campo, Busignani si fa vedere con due belle giocate – una per metà campo –. La prima è un’ottima chiusura in scivolata su un suggerimento a centro area di Laursen, la seconda è un tentativo col mancino in isolamento offensivo: diagonale leggermente largo. Nel mezzo, un grande intervento di Protti che in due tempi – in prima battuta coi piedi – risponde un’altra volta presente. L’universale tesserato per i Buldog torna a farsi vedere all’11’59”: il suo destro sul primo palo non trova la porta di Haagh per questione di centimetri.

Sul fronte opposto Protti viene chiamato in causa di Scott Rasmussen, che libera un destro potente dalla distanza allungato di pugno in corner. E su due situazioni dall’angolo, la Danimarca si gioca l’effetto sorpresa coinvolgendo nel possesso palla – ovviamente oltre la metà – anche Haagh, capitano e portiere ospite. Il vantaggio danese si concretizza però sul seguente corner, battuto in maniera ortodossa. A centro area sbuca la il piede di Falck che apre il compasso, superando Protti che può solo sporcare di piede la traiettoria, quando il cronometro segna 14’42”. Con lo stesso fondamentale difensivo l’estremo sammarinese si disimpegna su Jorgensen, rischiando poi grosso sulla puntata dell’omologo Haagh – nuovamentente chiamato in causa nella metà campo d’attacco –. Poco prima Badran aveva letteralmnete graziato i Titani, spedendo alto da posizione a dir poco favorevole il cioccolatino incartato da Jorgensen.

Nel finale di frazione la Danimarca si gioca il powerplay con Haagh stabilmente nella metà campo sammarinese, liberando un paio di conclusioni su cui è determinante Protti: in particolare la smanacciata sul destro di Scott Rasmussen a meno di un minuto dal duplice fischio è degna di nota. San Marino e Danimarca guadagnano così gli spogliatoi sul minimo vantaggio danese.

In avvio di ripresa un’occasione per parte: la prima è di marca sammarinese, con il lob di Busignani a pescare Pasqualini tra centrale e portiere. Il laterale del Fiorentino non riesce a trovare il pallone con una girata complicata che, da quella distanza, avrebbe creato non pochi grattacapi ad Haagh. Di lì è El-Ouaz a rendersi pericoloso, convergendo sul mancino per poi pizzicare l’incrocio dei pali più lontano proprio col piede preferito.

Come fulmine a ciel sereno, la Danimarca trova il gol del raddoppio a margine di una giocata meravigliosa di Fogt. Il laterale si fa vedere sulla corsia mancina e – tallonato da Franciosi con Protti in uscita – manda a vuoto entrambi con una suola di destro, prima di indovinare la traiettoria vincente col piede opposto calciando dai pressi della linea di fondo. San Marino ha l’occasione per rientrare in partita poco più tardi: determinante l’uscita di piede di Haagh che va a contrasto con Michelotti, poi Moretti non trova lo spiraglio per dimezzare lo svantaggio.

Decisamente più convincente in questo secondo tempo la manovra offensiva di San Marino, che si fa vedere anche su piazzato con Busignani ed un tentativo da posizione defilata di Franciosi. Sul proseguo d i quest’ultima azione, proprio Busignani va a calciare contrastato da un avversario. Dal corner così generato ne scaturisce un duello rusticano da Cupi e Veis, oltre ad un tiro alto di Belloni. Impreciso anche al 31’, quando si libera in bello stile di un avversario per liberare un mancino potente, ma colpito sporco.

Gli ospiti iniziano ad accusare segni di stanchezza e sul primo tentativo di powerplay della ripresa – con Haagh in proiezione offensiva – i Titani recuperano palla senza far pagare d’azione all’estremo danese. Infelice l’impatto sul pallone in tutta fretta di Michelotti, ma è l’ennesimo sintomo che San Marino ha invertito la tendenza. E non a caso è proprio il giovanissimo Elia Michelotti a dimezzare lo svantaggio, liberandosi in banda destra per chiudere con un diagonale sporco l’azione del 2-1. Primo gol in Nazionale per il laterale classe 2001. Ad alimentare il momento positivo ci prova anche Busignani, che esplode un gran destro su piazzato che Haagh può solo deviare lateralmente e con non poco affanno. L’estremo ospite è poi al posto giusto nel momento giusto, quando la spazzata difensiva di Belloni inquadra appieno il bersaglio grosso.

Non è un semplice finale in crescendo, ma un predominio evidente quello di San Marino nell’ultimo quarto abbondante di gara. Tanto che Klein Saabye ricorre al coinvolgimento di Haagh nel giro palla per alleggerire la pressione biancoazzurra. Che assume la forma della superiorità numerica in palleggio, con l’inserimento di Elia Pasqualini nelle vesti di portiere di movimento quando il cronometro segna 38’56”. La pressione aumenta, ma l’occasione non arriva. Il primo atto della doppia sfida termina col successo di misura della Danimarca, che potrà contare sul due risultati su tre nella sfida di sabato. Ai Titani non basterà un successo per 1-0, che qualificherebbe i danesi in virtù del maggior numero di gol in trasferta. Ogni altro successo diverso spedirebbe invece San Marino al turno successivo, ad eccezione ovviamente di un 2-1 sammarinese che prolungherebbe fino ai supplementari la sfida.

Al termine di questi primi quaranta minuti, resta un dato di fatto: vinto un primo tempo di fisiologica tensione e improntato su grande accortezza ed acume difensivo, San Marino ha dimostrato di poter stare a pieno titolo a questi livelli, mettendo sotto la Danimarca per bona parte della ripresa. Da lì ripartirà Osimani, per inseguire un altro capolavoro.