Al Concordia le “Lavoratrici” di Alessia di Giovanni
Nuovo appuntamento con Visioni Con..Giunte, con “Profili di donna – figure femminili nel cinema di oggi”, la nuova rassegna organizzata e promossa dalle Giunte di Castello della Repubblica di San Marino in collaborazione con gli Istituti Culturali e Authority Pari opportunità e Commissione Pari Opportunità.
Mercoledì 1 marzo, (ore 21) sullo schermo del Cinema Concordia, Lavoratrici di Alessia Di Giovanni 2014, un progetto sostenuto da Ammirato Culture House, Nasca Teatri di Terra e la Consigliera delle Parità della Provincia di Lecce, un documentario che segue e spia il lavoro dell’attore Ippolito Chiarello con le venti attrici durante il laboratorio Lavoratrici del 2013.
Una ventina di donne si ritrovano all’Ammirato Culture House, spazio culturale concesso dal Comune di Lecce, al fine di seguire un laboratorio teatrale. L’obiettivo dell’iniziativa è realizzare uno spettacolo nella piazza cittadina di Sant’Oronzo che racconti le violenze subite dalle donne sul posto di lavoro. Ma non su un palco attrezzato: la performance è concepita come flusso aperto alla partecipazione della cittadinanza, messo cioè in scena da piccoli gruppi seduti a tavolini, ogni donna con la sua sedia, a formare un circolo solidale.
A dirigere e a dare indicazioni alle non professioniste (ma tra di loro, lavoratrici, più o meno con contratti regolari, di età varie, ci sono anche alcune attrici precarie) c’è Ippolito Chiarello dell’associazione Nasca Teatri di Terra, che insieme alla trainer Mariliana Bergamo cerca di costruire con questo gruppo di donne delle narrazioni convincenti, non ovvie, che partano da dati reali e abbiano forza e coerenza. Emergono così dal confronto laboratoriale, ripreso nel suo farsi, tanti episodi di abuso che confermano come sul posto di lavoro la donna sia ancora a rischio, la sua presenza sia considerata spesso accessoria e la sua disponibilità sessuale scontata (tra i significati della sedia per strada rientra anche l’equazione distorta donna=prostituta). Come in parallelo emerge anche la disparità di trattamento economico, e la precarietà conseguente, che limita le scelte esistenziali e espone le donne a ricatti e umiliazioni, come se non fossero lavoratrici a tutti gli effetti.
Prossimi appuntamenti: mercoledì 5 aprile, Gloria di Sebastan Leilo; mercoledì 3 maggio Viviane di Shlomi Elkabetz e Roni Elkabetz,