Firmato l’ingresso nell’Alleanza per un commercio libero dalla tortura
Proseguono i lavori della 74a Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la delegazione sammarinese, a margine dei quali il Segretario di Stato Renzi ha sostenuto ulteriori incontri bilaterali.
Nella giornata di ieri il Responsabile della politica estera ha incontrato i suoi omologhi del Bahrain, Shaikh Khalid Bin Ahmed Al-Khalifa, della Bolivia, Diego Pary Rodríguez, e di Cabo Verde, Luís Filipe Tavares, Paesi con cui sono state stabilite in quest’occasione le relazioni diplomatiche, già autorizzate con Delibera del Congresso di Stato e di cui la competente Commissione Consiliare Permanente aveva preso atto nei mesi scorsi. Si amplia ulteriormente, dunque, la rete dei rapporti con l’estero della Repubblica di San Marino, facilitando e promuovendo i futuri scambi in ambito commerciale, economico, sociale e culturale.
Il Segretario di Stato ha inoltre firmato la Dichiarazione che sancisce l’ingresso di San Marino nell’Alleanza mondiale per un commercio libero dalla tortura, alla presenza del Commissario Europeo per il Commercio, Cecilia Malmström. L’iniziativa, promossa da Argentina, Unione europea e Mongolia, in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite dello scorso giugno sullo stesso tema, mira a contrastare il commercio di beni finalizzati alla messa in atto di pratiche relative alla pena di morte e alla tortura.
“Questa firma si inscrive pienamente nella tradizione non violenta della Repubblica di San Marino – ha detto Nicola Renzi – che, lo ricordiamo, è stato il primo Paese europeo e secondo al mondo ad abolire completamente la pena di morte nel 1865, oltre ad aver ratificato importanti strumenti internazionali in materia, come il protocollo alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che prevede l’abolizione della pena di morte in tutte le circostanze”.
La delegazione ha anche partecipato alla Commemorazione del 30° anniversario della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, oltre alla continuazione del Dibattito Generale dell’Assemblea Generale.