Sanità e Medicina

Gli archivi della Pieve e la politica estera nei nuovi libri dell’Università

Giochi del Titano

San Marino.  Due nuovi volumi dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino sono stati presentati agli Eccellentissimi Capitani Reggenti, Stefano Palmieri e Matteo Ciacci, durante un’udienza in cui i capi di Stato del Titano hanno incontrato i rappresentanti della realtà accademica sammarinese. Venerdì 14 settembre sono stati illustrati a Palazzo Pubblico il libro “Archivio storico della Pieve di San Marino – inventario”, curato da Sonia Ferri e Allegra Paci, e l’ebook in formato digitale “La Repubblica di San Marino dalla Guerra Fredda alla globalizzazione – le orazioni ufficiali tra relazioni internazionali, cultura, comunicazione politica (1948 – 2013)”, di Sante Cruciani e Raffaello Ares Doro. Entrambi i testi rientrano nell’ambito delle attività del Centro Sammarinese di Studi Storici.

Il primo lavoro nasce dal riordino dell’archivio della Pieve, che ha coinvolto cinquecento documenti dal 1526 in avanti: ”L’assoluta mancanza di strumenti di corredo e lo stato della documentazione posta senza alcun ordine e distinzione all’interno di 120 contenitori privi, per la maggior parte, di diciture significative, non permettevano di conoscere l’esatta natura delle carte, né l’individuazione dei diversi soggetti che, oltre alla Pieve, avevano contribuito a produrle”, spiegano le autrici. “A seguito dell’attività di riordino e alla redazione dell’inventario analitico che qui si presenta”, viene offerto un testo che rappresenta una “testimonianza della Pieve in quanto parrocchia e chiesa matrice del territorio” e non solo.

“Prendendo le mosse dalle orazioni ufficiali per l’insediamento dei Capitani Reggenti – spiegano invece Cruciani e Doro descrivendo il loro ebook – il volume ripercorre la storia della politica estera di San Marino, mette in luce le reti intellettuali transnazionali che l’hanno accompagnata, ne sottolinea gli echi nella stampa locale e nazionale”, nei servizi cinematografici e nelle produzioni televisive. “Le orazioni ufficiali di esponenti della politica, della cultura, del giornalismo e della televisione”, proseguono i due accademici, “si intrecciano così con la storia della repubblica e con la sua proiezione sulla scena politica internazionale e nei circuiti della comunicazione politica”.

 

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