Sanità e Medicina

TSP, una task force in rete per sconfiggere le malattie

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San Marino È una sfida importante quella che WorldConnex, società sammarinese insediata nell’Incubatore Techno Science Park San Marino Italia / San Marino Innovation (TSP) ha scelto di affrontare: collegare tra loro istituzioni sanitarie di tutto il mondo, definendo nuovi modelli di lavoro che consentano agli specialisti di interagire superando le distanze. Unendo competenze di massimo livello nel settore informatico e telecomunicazioni alla vocazione per le tematiche sanitarie, lo staff di WorldConnex ha instaurato negli anni importanti collaborazioni internazionali con enti di ricerca e associazioni umanitarie, implementando i propri sistemi nelle condizioni più proibitive.

È in questi contesti che nasce l’idea di creare WaidX®, una piattaforma innovativa di telemedicina che sfida il digital divide, ossia la limitazione nell’accesso ad Internet e alle tecnologie informatiche che ancora affligge gran parte della popolazione mondiale. WaidX consente la trasmissione di dati e applicazioni sanitarie finalizzata a diagnostica, discussione dei casi clinici, formazione del personale, controllo qualità, ricerca scientifica. Il tutto svolto “da remoto”, su collegamenti di bassa qualità e a costi contenuti. “Ancora una volta, informatica e telecomunicazione a servizio della medicina consentono di infrangere barriere fisiche e culturali”  afferma Matteo Botteghi, CEO di WorldConnex.

Nel 2017, il Presbyterian Hospital / Weill Cornell Medicine di New York ha scelto WorldConnex per avviare un importante progetto di teleRadioterapia nell’ambito della collaborazione con il National Center of Oncology dell’Armenia, su un progetto dedicato all’introduzione delle metodiche più moderne per il trattamento radioterapico dei tumori mammari e ginecologici. L’obiettivo del gemellaggio è incrementare l’accesso a questi nuovi approcci terapeutici per le tante popolazioni che ne sono sprovviste. A WaidX è stata posta la sfida più ambiziosa: remotizzare il contouring, ossia il processo con cui il medico radioterapista definisce le aree anatomiche da sottoporre a trattamento, per poterlo svolgere da NY a Yerevan in tempo reale e in alta qualità.

Lo scorso 4 febbraio, in occasione della giornata mondiale del cancro, il lancio ufficiale del progetto è stato impostato con l’avvio dei programmi di formazione remota e il trasferimento tecnologico tra le due istituzioni. “Dare risposte a necessità finora inascoltate è la sfida che ci porta verso nuovi modi di concepire il lavoro del sanitario e del ricercatore. La task force di UICC (massima organizzazione mondiale per la lotta contro il cancro) ha stimato la mancanza di 9.000 impianti di Radioterapia a livello globale, che corrisponde a carenza di personale medico, tecnologie e competenze. WaidX ci aiuta a colmare questi divari: il modello di teleRadioterapia sviluppato coi dipartimenti di Cornell University e Centro Oncologico Armeno verrà presto replicato in nuovi progetti. Siamo fiduciosi che la nostra soluzione possa fare la differenza e aprire scenari di collaborazione tra istituti di tutto il mondo” conclude Botteghi.

 

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