Politica

Domani-Motus Liberi: considerazioni sull’insediamento di Trump alla Casa Bianca

Giochi del Titano

Esprimiamo al Presidente Trump, appena insediato, il nostro miglior augurio di un proficuo lavoro. “Una nuova età dell’oro per l’America comincia ora”: questa è stata la frase di apertura dell’intervento di insediamento, certamente non banale, di cui colpiscono i passaggi volti a rompere l’ideologia della globalizzazione e a riportare l’attenzione sull’importanza dei singoli Stati. La politica “America first”, d’altra parte, rappresenta un monito e un avviso chiaro al continente Europeo, il quale si trova costretto, a questo punto, a serie decisioni e ad un nuovo atteggiamento, rispetto ad annunciati interventi che incideranno in modo rilevante da questa parte dell’Oceano.

La politica dei dazi, l’annuncio di un nuovo “Green Deal” e la volontà di puntare su un’economia consolidata, ad esempio, sono interventi che metterebbero certamente in dubbio l’efficacia della transizione, principalmente automobilistica, verso l’elettrico, che in questo momento è più occasione di guadagno per la Cina che per il pianeta, senza dimenticare l’accantonamento di cento anni di know how, i disagi di una tecnologia immatura soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture e le fabbriche che chiudono.
Ma anche interventi come la riduzione delle tasse per i cittadini americani a fronte dell’incremento nei confronti dei non cittadini, l’attrazione di investimenti, la crescita basata sulla Space Economy e sulle nuove tecnologie, le politiche di difesa e sicurezza. Una serie di interventi che possono prospettare sviluppi positivi ma, al contempo, anche negativi per gli altri Stati.

Siamo però convinti che il bene o il male del continente Europeo non dipenderà chi si sussegue alla Casa Bianca, quanto più dalla capacità di chi lo amministra di mettere in campo tre qualità: volontà politica, capacità decisionale e soprattutto velocità di esecuzione, aspetti che purtroppo faticano nell’Europa che abbiamo visto in azione fino ad oggi.
Il problema dell’Europa non sono le future politiche dei dazi, ma il fatto che le regole europee, condivise fra gli Stati membri, sono spesso bloccanti e rappresentano un problema per la competitività. Basti pensare che se geni visionari come Guglielmo Marconi o Leonardo Da Vinci si trovassero ad operare oggi nell’Europa della burocrazia, o verrebbero emarginati perché considerati pazzi o sicuramente con le loro sperimentazioni violerebbero svariate leggi.

Analogamente, guardando in casa nostra, noi di DOMANI – Motus Liberi proponiamo da anni un lavoro prospettico, identitario e coordinato di sviluppo economico, che possa programmare gli interventi utili alla crescita del Paese e al suo riposizionamento sul piano internazionale. Senza polemiche verso chi non ha voluto, per ragioni unicamente politiche, quel progetto, oggi riteniamo che il tema debba tornare al centro del dibattito e delle agende politiche di tutti i partiti. Per fare questo, però ci vuole volontà, impegno, studio, preparazione e visione, caratteristiche che non vediamo nell’attuale maggioranza e nelle azioni messe in campo, come la presa in giro della legge omnibus che ci si ostina a chiamare “legge sviluppo”.

Le facili occasioni di guadagno dei tempi che furono hanno purtroppo reso tutto troppo facile, quindi la mancanza di capacità di una certa classe politica di tornare a rimboccarsi le maniche in un mondo che cambia velocemente ci ha portato in tempi difficili, che solo chi dimostra coraggio e intraprendenza può superare con successo: come diceva Albert Einstein, non possiamo affidare la soluzione dei problemi alle teste che li hanno creati.

DOMANI – Motus Liberi
Ufficio Stampa

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