La Repubblica di San Marino celebra la Giornata Mondiale della Salute e il 75° anniversario dalla nascita dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Salute, che quest’anno coincide anche con il 75° anniversario dalla nascita dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Health For All” – Salute per Tutti, è lo slogan scelto proprio dall’OMS, con l’obiettivo di sensibilizzare i governi affinché tutte le persone possano godere di buona salute e veder garantiti servizi sanitari essenziali, per una vita appagante in un mondo pacifico, prospero e sostenibile.
Il diritto alla salute è uno dei principali argomenti che hanno ispirato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: ancora oggi però, il 30% della popolazione mondiale non è in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali. Si tratta di due miliardi di persone che affrontano una spesa sanitaria superiore alle loro capacità e che porta spesso alla povertà intere famiglie, con disuguaglianze significative che colpiscono coloro che si trovano nei contesti più vulnerabili.
“È solo con sistemi che prevedano la copertura sanitaria universale (UHC) – ricorda l’OMS in occasione di questa significativa giornata – che si possono offrire protezione finanziaria e accesso a servizi essenziali di qualità, sollevando le persone dalla povertà, promuovendo il benessere delle famiglie e delle comunità, proteggendo dalle crisi sanitarie pubbliche”.
A distanza di 75 anni dalla sua istituzione, la Comunità Internazionale può vantare innumerevoli successi globali, come la sconfitta di alcune tra le malattie più pericolose per il genere umano e l’invenzione di importanti medicine e vaccini: questo grazie alla cooperazione internazionale, alla ricerca e alla volontà di trovare soluzioni innovative e condivise.
Nonostante i successi e per quanto lo scopo dell’OMS dopo 75 anni sia ancora estremamente valido, a volte, purtroppo, è ancora molto disatteso. La salute è, in molti casi, ben lungi dall’essere per tutti, restando un privilegio per pochi. Ecco perché il monito dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità è quello di spronare i leader politici a investire in sistemi sanitari solidi, a partire dall’aumento dei finanziamenti pubblici per la salute e dalla riduzione dei costi sanitari a carico delle famiglie.
Il 12 maggio 1980 la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, condividendone principi e obiettivi.
“L’assistenza sanitaria del futuro sarà sempre più all’insegna della prossimità, della digitalizzazione, dell’innovazione diagnostico-terapeutica e di una presa in carico centrata sulla persona – dichiara il Segretario di Stato per la Sanità Roberto Ciavatta –. Ho sempre affermato, anche nei periodi più difficili legati alla pandemia, che l’universalità del sistema sanitario sammarinese è unica al mondo e rappresenta una vera eccellenza del Paese, riconosciuta in tutti i contesti internazionali. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando, ben consapevoli delle difficoltà che in tutto il mondo i sistemi sanitari pubblici stanno riscontrando, per garantire che questo eccezionale diritto possa essere garantito anche dalle generazioni future”.
“La tutela della salute – afferma il Direttore Generale dell’ISS Francesco Bevere – è un diritto fondamentale della persona, garantito nella Repubblica di San Marino in maniera universale a tutti i cittadini e le cittadine, seguendo concretamente i principi di uguaglianza ed equità. Non ci sarebbe buona salute senza l’impegno di tutti i professionisti e di tutto il personale sanitario e amministrativo che ogni giorno, con competenza e abnegazione, permettono all’Istituto Sicurezza Sociale di mantenere questi valori fondamentali. Il nostro impegno per il sistema sanitario sammarinese del futuro, guarda alla costante valorizzazione del capitale umano, al rafforzamento dei servi attraverso un’efficace medicina territoriale, al potenziamento della telemedicina e della digitalizzazione e a un forte investimento nella prevenzione, nell’innovazione e nella ricerca biomedica”