Comunicato Grazia Zafferani su Forteto
È arrivata la condanna definitiva per Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità degli abusi disumani su minori, della violenza sessuale, dei maltrattamenti e violenza di gruppo. Un orrore!
14 anni e 10 mesi per Fiesoli e 6 anni e 4 mesi per Daniela Tardani una delle madri affidatarie la quale, ricordo, “avrebbe condotto da Fiesoli un giovane in affidamento affinché “per liberarsi dalla materialità della vita terrena” si appartasse con lo stesso fondatore della struttura: in sostanza avrebbero sottoposto il giovane a rapporti omosessuali, uno dei motivi delle violenze psicologiche e fisiche contro gli ospiti della comunità emerse da testimonianze drammatiche”.
Dallo scorso anno, in totale, sono stati condannati 16 imputati su 23 e la maggior parte delle condanne si attesta su pene fra 3 e 7 anni.
Bene, ma non bastano! Spero che arrivino anche tutti gli altri capi d’imputazione lasciati cadere nel vuoto.
Non è ancora finita, la strada è lunga e mi auguro che ora si parta con azioni mirate a dare una giustizia morale a questi bambini, ora adulti, che venivano affidati dalle Istituzioni, quelle che avrebbero dovuto tutelarli, all’interno di quella comunità definita “setta”.
È necessaria una giustizia morale pretendendo l’ammissione di responsabilità – per omissioni e leggerezze – dei servizi sociali e dei magistrati, che avevano il dovere di tutelare e controllare e non l’hanno fatto o l’hanno fatto in modo superficiale e distaccato.
Dalle indagini, per chi come me le ha seguite e sviscerate, emerge forte inadempienza da parte delle istituzioni italiane e straniere e questo ha permesso che le violenze e gli abusi sui minori al Forteto si protraessero per trent’anni. Con questa condanna, finalmente, si apriranno le porte per ottenere giustizia.
Le cronache dei giornali sono piene di casi analoghi, si parla di business delle cooperative e case famiglie, si parla di valutazioni e diagnosi sbagliate che hanno portato comunque l’allontanamento dei bambini dalle loro famiglie, si parla di tante mancanze legislative di tutela.
A San Marino, che io sappia, non c’è la figura del garante dell’infanzia; siamo completamente privi di metodi e norme mirate che possano fare verifiche sul buon operato degli operatori del servizio di tutela minori e dell’idoneità dei tali. Insomma siamo solo all’inizio di una lunga strada per riuscire a potenziare il servizio minori e per avere organi di controllo necessari a tutelare in modo assoluto e indiscutibile i bambini che si trovano in difficoltà.
Il mio impegno continuerà affinché non possano mai più capitare queste inadempienze che, ricordo, rovinano l’esistenza e la psiche degli esseri umani, e che non hanno scuse o giustificazioni.
Per il momento mi sento di chiedere scusa a questi bambini a nome delle Istituzioni Sammarinesi, per quello che è loro accaduto.
Ragazzi siamo con voi! Non ci fermeremo, lo dobbiamo fare per tutti coloro che hanno vissuto e vivono ogni giorno tutto questo orrore, affinché siano veramente protetti e sicuri.
Grazia Zafferani
Movimento Rete