DiM, Movimento RETE e Domani – Motus Liberi, non cambierà nè nome, nè identità
Da un paio di settimane si è fissata la data delle elezioni e il quadro politico appare già frammentato e nebuloso: difficile pensare che il cittadino riesca a capire quali saranno le coalizioni e le liste in corsa!
Si susseguono riunioni sotterranee, improbabili apparentamenti di indefinibile paternità, selvagge ammucchiate tra partiti nuovi e vecchi.
Ci si potrebbe chiedere come possano trovare affinità gruppi che ad ogni elezione nascono come funghi con partiti che hanno sostenuto i disastri delle banche e mai ostacolato, nonostante le segnalazioni, faccendieri esteri.
Si tratterebbe, però, di una domanda retorica.
Per qualcuno, in vista delle elezioni, non serve avere pianificazioni comuni; non quanto fare la conta dei potenziali voti portati in dote da ogni singola sigla. Più si è, meglio è!
In tal maniera l’offerta politica risulta caotica e sono sempre di più i partiti costretti a cambiare nome per far perdere le proprie tracce e sperare nel voto di chi non si rende conto che sono sempre gli stessi di ieri, dell’altro ieri e del giorno prima ancora.
RETE non ha bisogno di cambiare nome, né identità.
Con linearità e trasparenza, la coalizione Domani in Movimento è stata presentata quattro mesi fa. Non in vista delle elezioni o solo per fare il mucchio elettorale, ma in una fase ordinaria e in base a valutazioni di prossimità con l’alleato.
DiM, che unisce il Movimento RETE e Domani – Motus Liberi, è la coalizione di chi condivide intenti e dinamiche, non un cartello elettorale.
DiM è nata sulla condivisione di un programma e di cose da fare, con la partecipazione della cittadinanza in serate pubbliche che durano da due mesi a questa parte; non intende fare allargamenti dell’ultima ora perché crede che debba essere il progetto a valere, non il numero di sigle e siglette le quali, dietro le quinte, sono mosse dai soliti pupari.
DiM lavora da settimane su un programma che ogni candidato e aderente sta leggendo e commentando, mentre chi troverà l’accordo elettorale – facendo compromessi continui per non scontentare nessuno dei galletti del pollaio – a ridosso delle elezioni, sarà costretto a presentare programmi condivisi con nessuno.
Sono anche queste le ragioni per cui noi non sentiamo la necessità di organizzare le solite, famose cene dei politici con i cittadini e nemmeno – cosa che va sempre di moda – promettiamo posti di lavoro o incarichi in cambio di una candidatura, di un voto, di un qualche endorsement pre-elezioni.
Incredibile a dirsi, alcune persone hanno chiesto favori in cambio della candidatura anche a noi: abbiamo loro risposto di candidarsi altrove e siamo sicuri che lo faranno, non mancando di certo i politici facili a spendersi in promesse che non potranno poi mantenere.
Del resto le cattive pratiche a San Marino abbondano: c’è anche chi incontra cittadini – magari presso la Segreteria di Stato – per sfruttare il proprio (ex) ruolo in cambio di un misero voto.
Cari concittadini, chi fa questo rappresenta una minaccia ed è il vero problema per il nostro martoriato paese, non certo la possibile soluzione.
Pertanto, come ad ogni elezione, essendo certi che il paese possa cambiare solo se cambia la cultura della maggioranza dei cittadini, invitiamo ogni sammarinese a non votare chi gli prometta un posto di lavoro, lo sblocco di una qualche pratica, un viaggio pagato, un incarico.
Invitiamo ogni sammarinese a non votare chi lo chiami a casa per chiedere il voto o chi lo inviti a cena proprio ora, in prossimità delle elezioni.
La buona politica parte anche dal rifiuto della cittadinanza di accettare queste forme di corruzione, che sono moralmente e penalmente inaccettabili.
Movimento RETE