Politica

Il Segretario di Stato Zafferani fa chiarezza sulle telecomunicazioni

Giochi del Titano

Approfitto nuovamente del comunicato di Rete-Md per cercare ancora una volta di fare chiarezza sul tema telecomunicazioni. Anche se, purtroppo, mi ritroverò a ripetere cose già più volte ribadite.

Quando lo Stato ha deciso di rivedere il tanto criticato piano Polab (che prevedeva che lo Stato costruisse soltanto i “pali” su cui gli operatori avrebbero dovuto installare la propria rete privata, in una logica di semplice “co-siting”) per passare alla messa in opera di una vera e propria rete mobile pubblica pienamente funzionante (che prevede, invece, che lo Stato offra una rete attiva, funzionante, agli operatori privati con un meccanismo di “ran-sharing”) come già aveva fatto per la fibra ottica, il primo tema che ci si è posti è stato la ricerca di un partner tecnologico di alto livello che potesse offrirci competenza tecnica e tecnologica per gestire un tema così complesso, rispetto al quale le valide competenze esistenti in territorio sono purtroppo insufficienti rispetto alle crescenti necessità.

Il secondo tema che ci si è posti è stato quello di avere un meccanismo di gestione del rapporto con gli operatori privati che fosse quanto più possibile simile a quello con cui sono abituati ad interfacciarsi in Italia e nel resto del mondo, basato cioè su logiche commerciali/privatistiche e non sulle complessità tipiche della Pubblica Amministrazione.

Per far fronte al primo problema, si sono vagliati alcuni tra i big player del panorama mondiale delle infrastrutture di rete. La scelta è ricaduta su ZTE, come già detto, perché oltre ad essere un player all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia, oltre ad avere in piedi investimenti importanti in Italia (che gli consentono di realizzare rilevanti economie di scala e di servire un piccolo Paese come San Marino ad un basso costo relativo), oltre ad avere realizzato in Italia una rete funzionante proprio con la tecnologia del “ran-sharing” da noi scelta, oltre a tutto questo ha deciso di investire risorse proprie nel territorio sammarinese per realizzare un Training Center (che ci consentirà di formare quelle competenze che oggi ci

mancano) ed un Innovation Center (per far diventare San Marino un centro di innovazione tecnologica anche nel campo delle Tlc). Ecco perché abbiamo sempre parlato di un rapporto di partnership e non di fornitura:

perché non saranno solo spese per lo Stato ma anche ZTE investirà risorse economiche in territorio per obiettivi per noi fondamentali.

Quindi il “processo di selezione” è molto chiaro e trasparente, e più volte ribadito.

Il tutto, peraltro, è stato sancito in 2 memorandum firmati e pubblici sul sito delle delibere del Congresso di Stato (disponibili il primo qui http://www.interni.segreteria.sm/on-line/home/documento25097774.html ed il secondo qui http://www.interni.segreteria.sm/on-line/home/documento25102689.html).

Quanto al secondo problema sopra menzionato, si è deciso di creare una società di diritto privato, la Public Netco, interamente partecipata dall’AASS (anche a seguito di un successivo accordo con la stessa Zte); proprio per gli obiettivi che persegue e per la funzione che svolge, Public Netco ha lo Statuto ed i criteri di funzionamento approvati per legge (Decreto Delegato n.146/2018) e pubblica le proprie deliberazioni sul proprio sito internet (https://www.publicnetco.com/sample-page/)

come prescritto dalla legge, in massima trasparenza. Nessun “buco nero”, quindi, perché tutta l’operatività è ben delineata da norme di legge.

Le cifre dell’operazione sono note da tempo e più volte le abbiamo

divulgate: a fronte di una spesa pari a circa 12 milioni (di cui 5 milioni vanno spalmati su 5 anni per i servizi di manutenzione ed assistenza sulla rete) si avranno introiti dagli operatori privati che verranno ad utilizzare quella rete che ci consentiranno, come reso noto alla Commissione Finanze nella seduta dell’8 aprile scorso, di rientrare di tutto l’investimento fatto in 6-7 anni, e da lì in poi sarà tutto un guadagno netto per la Netco (quindi per l’Aass). Il tutto avendo però in territorio più operatori e migliori servizi. Ci pare che sia un “vantaggio per lo Stato” piuttosto significativo ed un investimento con un ritorno decisamente elevato!

Quanto al confronto con le Giunte, ho scritto proprio una decina di giorni fa una lettera a tutti i Capitani di Castello preannunciando che il confronto rispetto ai nuovi siti da installare sul territorio partirà a brevissimo, non appena l’Aass avrà completato gli studi tecnici di posizionamento per capire le posizioni ideali dei siti stessi, che eventualmente potranno essere modificati a seguito del confronto medesimo.

Lungi dal volere rallentare il miglioramento tecnologico della nostra Repubblica, credo invece che sia assolutamente urgente muoversi in maniera celere, perché molti cittadini desiderano avere quanto prima nuovi operatori, nuovi servizi e – seppure la situazione su questi fronti sia decisamente migliorata negli ultimi due anni grazie agli investimenti fatti da Tim – una rete più performante e la possibilità di comunicare senza che continui a cadere la linea specialmente in alcuni punti del Paese.

Il Segretario di Stato

Andrea Zafferani

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