Politica

DIM: l’unico cambio di passo sono le elezioni

San Marino. Leggiamo con interesse il comunicato di Anis di quest’oggi riguardo alle riforme che dovrebbero essere portate a compimento entro la fine di questa legislatura, e le contestuali preoccupazioni pertinenti all’allargamento delle segreterie di Stato.

Certamente non può essere considerato un cambio di passo l’ampliamento del Congresso di Stato con 3 nuovi Segretari: più che un’azione tesa al rilancio dell’azione di governo pare essere una prebenda con cui sopire le insofferenze di taluni partiti o membri di maggioranza che, da un anno a questa parte, ciclicamente fanno la loro comparsa.

Per porre in atto qualsiasi tipo di riforma occorre la più ampia partecipazione delle parti in gioco: partiti politici, associazioni di categoria, sindacati e parti sociali. Le riforme possono dirsi tali solamente quando sono concordate con larga parte del Paese.

Nella situazione drammatica che stiamo vivendo, il Paese non può permettersi di trascorrere altri mesi nella più completa paralisi, con l’unica preoccupazione, da parte della Maggioranza, di spartirsi sistematicamente impieghi statali e poltrone.

L’unico cambio di passo è indire nuove elezioni nell’immediato: questo governo e questa maggioranza, incapaci di un qualsiasi confronto con le parti politiche avverse e, soprattutto, con le stesse parti sociali ed economiche, non sono assolutamente in grado di proporre e portare a compimento riforme che cambieranno la vita dei sammarinesi per i decenni a venire.

Rete e Movimento Democratico, con le altre forze di opposizione, nei mesi scorsi hanno promosso numerosi tavoli di confronto allargati a tutte le parti economiche e sociali del paese con lo scopo di ricercare possibili soluzioni condivise utili a portare il paese fuori dalla crisi in cui si trova rilanciandone l’economia. Qualora i sammarinesi volessero incaricarli di responsabilità di Governo, instaureranno tavoli di confronto permanenti con associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali e altri interlocutori sociali per l’elaborazione condivisa e sistemica delle riforme.

Una curiosità: se si arrivasse ad avere altre tre segreterie, avremmo una maggioranza che tra ripescati, dimissionari e premio di maggioranza, potrebbe arrivare a contare ben 25 Consiglieri – su 34 – non eletti dalla cittadinanza. Una delle tante storture di questa legislatura a cui presto sarà posto rimedio grazie all’imminente Referendum.

Movimento RETE – Movimento San Marino Insieme

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