DIM: quello che il governo non racconta sulla nomina di Guzzetta
San Marino. Cosa succede quando i desideri e le volontà dei governanti sono contrari alla legge? Semplice. Si cambia la legge. È quello che sta succedendo con lo stipendio del neo dirigente del Tribunale Giovanni Guzzetta che, in base alla legge vigente, deve occuparsi esclusivamente dell’organizzazione del Tribunale. Non è un Magistrato Dirigente ma solo un Dirigente, quindi i suoi compiti sono limitati e il suo stipendio è rapportato a quello dei Commissari della Legge (Giudici) ad esclusione delle indennità particolari. Questo è quello che dice la legge. Vediamo invece cosa fa il governo:
- emana una delibera (n. 44 del 29 dicembre 2018) in cui scrive che al Dirigente Guzzetta spetta l’indennità da Magistrato Dirigente.
- visto che la delibera è totalmente fuori legge, un mese e mezzo dopo presenta in sordina una modifica alla legge per sanare questa illegalità.
Ma non basta, perchè il dott. Guzzetta oltre ad essere stato scelto come Dirigente con una discrezionalità politica imbarazzante (contattato direttamente dal Segretario alla Giustizia Renzi e dal Presidente della Commissione Giustizia Mimma Zavoli) versa in una incompatibilità ancora più imbarazzante.
In quanto Dirigente del Tribunale, per legge non può avere incarichi di amministratore in società sammarinesi ed estere. Ma il dott. Guzzetta è Presidente della società Open Gate Italia quindi palesemente incompatibile con il ruolo che riveste. Un incarico che ricopre da aprile 2018, da quando era ancora membro del Collegio Garante. L’incompatibilità valeva anche in quell’ambito ma il dott. Guzzetta non ha mai menzionato il suo ruolo alla Open Gate, e il governo ha continuato a fingere che fosse tutto “a norma” anche di fronte ad una innegabile incompatibilità. Un atteggiamento che, giocoforza, mina la fiducia verso un professionista dal curriculum di tutto rispetto ma che tace le proprie incompatibilità prima nella veste di membro del Collegio Garante e oggi nella veste di Dirigente del Tribunale e che, in seconda battuta, accetta senza colpo ferire che venga modificata una legge in suo favore per legittimare e giustificare uno stipendio che non gli spetta, accordatogli subdolamente dal Congresso di Stato.
Consideriamo poi inopportuna la partecipazione del dott. Guzzetta al Comitato Scientifico della Fondazione Tatarella, composta da varie personalità del mondo politico della destra italiana (indicando dunque un’appartenenza ideologica nel campo politico poco raccomandabile per il dirigente di un tribunale), tra i quali personaggi vicinissimi a Francesco Confuorti (Uricchio, Pedrizzi, Messa).
Ricordiamo che la legge stabilisce che “I Magistrati devono dimostrare specifica professionalità, obiettività ed imparzialità.” Possibile che il governo sammarinese non riesca a pretendere equidistanza del dirigente del Tribunale dagli schieramenti politici e dal cerchio magico dell’Advantage Financial?
Possibile che dopo Banca Centrale e Cassa di Risparmio si permetta che anche il Tribunale possa venire macchiato da sospetti di influenze del controverso finanziere lussemburghese?
Condividiamo senza indugio le preoccupazioni di chi chiede che venga ripristinata la serenità all’interno del Tribunale, ma finché il governo – con l’aiuto della maggioranza che nei prossimi giorni voterà ancora una volta ad occhi chiusi le forzature di AP – userà il Consiglio Grande e Generale per sanare dei veri e propri abusi, non possiamo tacere.
Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme