Politica

Giornata Mondiale per il disarmo nucleare: un invito a riflettere

Giochi del Titano

San Marino. Il 26 settembre si celebra internazionalmente la Giornata Mondiale per l’eliminazione totale delle armi nucleari. San Marino è stato uno dei primi Paesi ad avere firmato all’Onu il trattato sulla proibizione di tali armi, uno strumento multilaterale che entrerà in vigore una volta che 50 Stati avranno depositato i loro strumenti di ratifica o adesione presso il Segretariato Generale delle Nazioni Unite. La nostra Repubblica ha provveduto a ratificare tale trattato lo scorso 26 luglio, una ratifica particolarmente importante in ottica raggiungimento dell’obiettivo, che consentirà di compiere i passi successivi.

Aderendo a tale Convenzione, la Repubblica di San Marino, pur non disponendo di questo genere di armamenti, ha dato un prezioso contributo ad un percorso internazionale in atto volto ad accrescere la cultura del disarmo e della non violenza. Un percorso corale, al quale ha dato un grande impulso la campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), che per questo impegno ha ricevuto lo scorso anno il Premio Nobel per la Pace. Non solo, esiste anche un network Internazionale di Parlamentari per la Non Proliferazione ed il Disarmo Nucleare (PNND), che si occupa di promuovere lo scambio a livello nazionale ed internazionale di informazioni e di esperienze per lo sviluppo di strategie di cooperazione ed il coinvolgimento nel dibattito politico del tema della proliferazione nucleare ed il disarmo. Il trattato, con i suoi 20 articoli, si pone un obiettivo ambizioso: “Ogni Stato parte si impegna a non sviluppare, testare, produrre, fabbricare, acquisire, possedere o immagazzinare armi nucleari o altri ordigni atomici esplosivi in nessuna circostanza”, o a “minacciarne l’utilizzo”.

La Giornata Internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari rappresenta un’importante occasione per riaffermare l’impegno a raggiungere questo obiettivo, soprattutto in un momento storico di forte crisi globale e di grandi tensioni, nel quale il rischio di una guerra nucleare è più alto che mai ed i progressi sul disarmo sono più che urgenti. Questa giornata rappresenta un’opportunità per accrescere la consapevolezza sui costi sociali, economici e di sicurezza che gli arsenali nucleari comportano e sui concreti benefici che deriverebbero dal loro completo smantellamento.

Anche un Paese come San Marino può fare tanto in quest’ottica, soprattutto in termini di sensibilizzazione sull’argomento. È importante dare il proprio contributo cercando di far riflettere sulla smisurata capacità distruttiva delle armi nucleari e sulla minaccia che esse rappresentano per l’ambiente, per le generazioni future e, in definitiva, per la sopravvivenza stessa dell’umanità. Non solo, non si può non ragionare sul fatto che le enormi risorse finanziarie pubbliche che vengono destinate alla produzione di armi nucleari, vengono sottratte al sostegno della tutela dell’ambiente, alla cura dei bisogni dei singoli, all’affermazione dei diritti di tutti, quindi all’implementazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dell’Agenda 2030.

Anche il contributo di un piccolo Paese come San Marino può essere importante nel dare voce all’appello lanciato da Seiko Ikeda, tra i sopravvissuti agli ordigni di Hiroshima e Nagasaki del 1945. “L’appello di pace che lanciamo noi, vittime della bomba atomica, è un appello debole, privo di potere. Eppure credo che crescerà in tutto il mondo, grazie alla compassione e alla simpatia delle persone di tutti i paesi. Un giorno diventeremo la voce più forte. E così ripareremo ad un terribile errore del passato, eliminando tutte le armi nucleari dal pianeta”.

Adesso.sm