Politica

La piazza, Confuorti, la patrimoniale e il cda di Cassa, visti da DIM

San Marino. Piazza piena, aula consiliare rovente per la discussione della patrimoniale che si ferma all’articolo 5.
Circa una sessantina gli emendamenti presentati dalla nostra coalizione, tra cui la richiesta di esentare la prima casa e di esentare i nuclei che ricevono l’assegno integrativo famigliare. Rigettati come nel più banale dei copioni. Nonostante i contenuti gravissimi dell’ordinanza del Tribunale, da cui emerge come le politiche economiche del paese siano state manovrate dalla regia esterna del finanziere Francesco Confuorti – su Asset, su Cassa di Risparmio, su Banca Centrale e Fondiss – governo e maggioranza non hanno alcuna intenzione di ammettere le proprie responsabilità politiche e ritirare i provvedimenti che mettono in ginocchio il paese. Così i costi economici e sociali di quei provvedimenti rimangono a carico della cittadinanza.  Continuano a difendere il bilancio di Cassa di Risparmio da -534milioni, la svendita dei crediti Delta, a cercare attenuanti per l’operazione titoli e a giustificare le nomine delle pedine di Confuorti nei punti nevralgici del nostro sistema. Pedine che senza l’autorizzazione del governo (o dei 4 Segretari del Comitato Credito Risparmio) non avrebbero avuto libertà di azione.
Nonostante l’evidenza del disegno criminale, invece di fare chiarezza al proprio interno, invece di ammettere le proprie responsabilità politiche e negligenze, Adesso.sm si scaglia contro Democrazia In Movimento. E lo fa vigliaccamente, di nascosto: mentre ai microfoni chiede il dialogo, nelle stanze dei bottoni emana delibere per dare mandato all’Avvocatura di verificare questo o quel comunicato, questa o quella dichiarazione.

Guai invece, a chiedere scusa per averci additato come fanatici e complottisti per un anno intero per poi dover ammettere che invece il complotto che stavamo loro segnalando c’era eccome!
Ingenui noi a pensare che il governo potesse intervenire per bloccare quel complotto, mentre metteva in atto gli strumenti in suo potere per farlo procedere: le nomine dei Commissari Pedrizzi e Sommella dentro Asset (con le date di liquidazione della banca decise da Confuorti), le nomine di Romito  e del Cda montepaschiano in Cassa di Risparmio con relativa manleva (sgravio responsabilità), l’ok allo spalmadebiti, i decreti per spianare la strada all’Operazione Titoli che ha azzerato i debiti di Confuorti nel CIS ecc.
Invece di dipanare una matassa sempre più ingarbugliata e cercare di mettere il paese al riparo dagli appetiti della cricca – che non sono certo saziati –  la nostra coalizione viene attaccata senza pietà, e il Consigliere Tonnini (già denunciata da Confuorti in Lussemburgo) diventa il bersaglio su cui puntare.

L’annuncio, mercoledì pomeriggio, del mandato del Cda di Cassa di Risparmio per fornire tutela legale al membro del cda Andrea Rosa,  per affermazioni fatte da Elena Tonnini durante una serata pubblica (tra l’altro seguite da pubbliche scuse e rettifica della Tonnini) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Tutela legale accordata nonostante la spaccatura interna al cda di Carisp – tre voti favorevoli, tre contrari e Rosa astenuto – per cui, a fare la differenza, è stato il voto del Presidente Fabio Zanotti. La notizia ha fatto scattare il putiferio in aula consigliare e ha provocato la reazione indignata dei membri della coalizione tanto che Roberto Ciavatta (RETE) ed Emanuele Santi (MDSI) che erano sul Pianello a manifestare, sono andati dentro Cassa di Risparmio e hanno chiesto ed ottenuto di parlare con il Cda ancora in riunione.
Di quel confronto non rinneghiamo né i toni né le modalità, perché di fronte alle continue intimidazioni e pressioni da parte di chi, a nostro avviso, sta sfruttando la Cassa di Risparmio come fortino politico e come limone da spremere per pagarsi viaggi, cene e consulenti amici, non c’è pacatezza che tenga. L’unica ragionevolezza in quella sede, l’abbiamo riscontrata proprio da Andrea Rosa, che ha infine deciso di ritirare la richiesta di tutela legale appena approvata da Cassa di Risparmio e di attivarsi in maniera individuale, come è giusto che sia.
Siamo consapevoli dell’amarezza e dello sconforto della popolazione di fronte ad un clima politico e sociale di scontro aperto, ma non possiamo rimanere inermi di fronte a chi utilizza il proprio potere per colpire chi non si schiera con il governo e chi non tace alle sue malefatte. Perché è questo che sta succedendo nel paese: in Tribunale, nella P.A., nei partiti, nelle Commissioni, nelle banche. Ed è questo che continuerà a succedere se la popolazione non terrà alta l’attenzione difendendo chiunque non chini la testa. Democrazia in Movimento sostiene senza se e senza ma Elena, Roberto ed Emanuele.

Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme