Politica

Elezioni italiane: una grande occasione per la sinistra

San Marino. Dopo il risultato elettorale del Pd, sulla stampa italiana si legge che la sinistra non c’è più. Sicuramente in Italia non c’è più una sinistra competitiva, manca un leader e prima di lui la vecchia oligarchia, incapaci entrambi di imbrigliare la “novità” populista. Per senso di responsabilità ha cercato la compagnia del sistema di potere dominante, della classe egemone, non quella dei precari. Così facendo ha trascurato le aspettative della sua gente, ed ha pagato un duro prezzo. Se in questi anni i Cinque Stelle in Italia hanno voltato pagina, e da partito della protesta e degli arrabbiati sono diventati altro, è perché la sinistra ed il centro sinistra non sono stati capaci di dare risposte, di prendere atto dell’evoluzione in corso. Se è vero che il populismo non va cavalcato alla cieca, è altrettanto vero deve essere indagato, smembrato, compreso, e non condannato frettolosamente. Le elezioni italiane ci offrono uno spaccato su cui riflettere, errori, che anche la sinistra sammarinese ha commesso recentemente.

Non sfugge infatti il parallelo con quella nostrana di sinistra, per anni al governo, troppo chiusa nei palazzi e nei salotti, che si frammenta pur di governare, che ha fallito e sta fallendo. Come in Italia qua purtroppo succede lo stesso: la sinistra al governo è rimasta prigioniera di un distorto senso di responsabilità che l’ha spinta a votare con spirito di cameratismo ogni singolo provvedimento in questa legislatura, senza pesarlo, considerandolo inevitabile. Della coalizione di maggioranza è addirittura la forza numericamente più vasta ma non traina, si fa trascinare; lo dico con rammarico. Non è stata radicale nelle sue scelte, non è stata liberale nella sua visione, non ha teso all’equità. I progressisti di San Marino devono capire che hanno un’occasione importante di fronte, non possono e non devono mancarla. Teniamo a mente questa certezza: se non si è uniti non si va da nessuna parte. Se non sapremo ascoltare i cittadini, la loro domanda di cambiamento, se non saremo vicini a chi il dolore sociale lo vive, presto non avremo più occasione di farlo. Se proveremo divisi, ognuno per se, saremo perdenti: chi brama il cambiamento vero non ci seguirà.

Le persone ormai sono coscienti che le cose non vanno bene come avrebbero potuto, che la miseria non è solo colpa del destino, che il governo non è proprietà esclusiva di una casta privilegiata. Non poniamoci solo come forza di opposizione, dobbiamo essere forza politica alternativa assieme ad altri che sentono di poter rappresentare il cambiamento. La sinistra non può rinunciare ad essere sinistra, forza sociale, non può stare a guardare quando vengono tradite le aspettative dei sammarinesi. Dobbiamo ricostruire è vero, ma senza ricominciare daccapo, perché possediamo un patrimonio condiviso di valori grazie al quale siamo tornati a dialogare, ad aggregare, siamo sulla strada giusta. Dobbiamo combattere ed opporci alla logica conservatrice che vede nel riformismo troppo incisivo pericoli inimmaginabili, dobbiamo conciliare i caratteri della sinistra moderna, riformista, liberale, ma anche radicale nelle scelte e nei programmi che propone.ì

Nicola Ciavatta – PSD

 

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