Dalibor Riccardi sulla questione migranti: “Forte ipocrisia della politica”
San Marino. Cosa è cambiato in noi? Cosa porta alcune persone a fare certe affermazioni nei confronti di uomini donne bambini che scappano da una realtà che li porta a schivare bombe dalla mattina alla sera? Perché il mio paese, la politica del mio paese non può affrontare serenamente questo tema? Come abbiamo fatto a dimenticare gran parte della nostra storia?
Queste sono solo alcune delle domande che mi hanno portato a fare delle riflessioni, ma davvero vogliamo fare in modo che la recessione economica, le difficoltà derivanti dal non poter più mantenere uno status quo, ci porti ad abbandonare i nostri ideali, i nostri valori le nostre peculiarità; trascinandoci verso questa deriva dettata da una cultura dell’odio, un linguaggio dell’odio, a scapito di persone che in ogni parte del mondo sono costrette a vivere un’esistenza intollerabile perché private di un livello adeguato di cibo, acqua potabile, cure mediche costrette talvolta ad una disperazione senza fine.
Questa riflessione in un contesto ampio come l’Europa il Mondo a volte trova riscontro anche nella nostra piccola realtà, fatta da sempre di principi e valori fondanti nella nostra storia, portando così sempre di più nel non volere affrontare questa tematica nel nostro contesto, nell’evitarlo, anche da parte delle forze politiche che trasversalmente hanno da sempre la volontà di difendere i diritti dei più deboli, oppure della famiglia; questo è quello che accade nel nostro panorama politico, che dopo aver accolto in maniera unanime all’interno di un ufficio di presidenza, l’iniziativa promossa dalle loro eccellenze, poi, non trova il coraggio è la forza di dare riscontro in aula, sintomo non solo di forte ipocrisia, ma anche di poca consapevolezza dell’importanza che riveste la tematica, nascondendosi in questo modo in una semplice e sola approvazione di un odg, con un silenzio assordante da parte di tutto il panorama politico.
Io sono stato l’unico, fra le forze di opposizione, ad averlo comunque sostenuto perché reputo opportuno nonostante i tanti importanti temi attualmente presenti sul tavolo della politica che il ruolo istituzionale da me ricoperto all’ interno dell’aula mi debba fare affrontare tutti gli argomenti inerenti al contesto storico in cui viviamo, ovviamente tenendo conto delle sensibilità della nostra collettività, ma in maniera responsabile ed intrepida comunque affrontare e sostenere il tema.
Mi permetto inoltre di ribadire quanto già esposto in ufficio di presidenza e colgo l’occasione anche per esprimere delle eventuali proposte, su come la nostra Repubblica possa dare il proprio fattivo contributo:
Facendo un’analisi del nostro contesto demografico territoriale e finanziario, delle varie sensibilità che ci sono in merito a questo tema nel nostro territorio, considerando inoltre la nostra posizione da sempre tenuta all’ interno degli organismi internazionali ( OCSE, PAM, Consiglio d’Europa) in merito alla tutela ed alla salvaguardia dei diritti umani, credo che il dialogo con la vicina Italia debba avvenire tramite un serio responsabile ed accurato percorso che debba farci convenire sulla reale possibilità del nostro paese nel portare un aiuto fattivo, che dal mio punto di vista non debba per forza essere, il mero o solo eventuale accoglimento all’interno del nostro paese, ma si potrebbe sostenere una politica che miri ad una maggiore accoglienza all’interno di strutture recettive già presenti nel territorio italiano, nelle zone limitrofe al nostro contesto; inoltre considerando che la politica debba essere la prima a dover sostenere questo percorso umanitario, si potrebbe pensare di destinare una parte dell’attuale gettone di presenza consiliare per sostenere la mia ipotesi, non andando ad aggravare in alcun modo le già attuali condizioni precarie del nostro bilancio statale.
Credo che questo chiarimento fosse doveroso per fare comprendere anche a mezzo stampa la mia personale posizione sia in termini etici che di principi a cui non sono disposto a rinunciare, a fare comprendere l’ipocrisia che verte su questa tematica all’ interno del contesto politico, perché ovviamente la stessa non porta consensi in termini elettorali, a stimolare altresì la maggioranza ed il governo in un vero percorso di approfondimento e di dibattito politico su questo tema, senza fermarsi al semplice odg di indirizzo, che altrimenti diventerebbe l’ennesimo spot dell’attuale classe dirigente mirata non al farsi belli e bravi nella nostra realtà ma nei consessi internazionali.
Dalibor Riccardi – Consigliere della Repubblica