Politica

Il Comites San Marino incontra il sindacato

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San Marino. I vertici del Comites San Marino hanno incontrato il Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini ed il Segretario Generale CDLS Riccardo Stefanelli per confrontarsi su due progetti di legge di iniziativa popolare riguardanti rispettivamente la modifica della normativa sulla cittadinanza e la modifica della legge sulle Giunte di Castello. Entrambi i progetti di legge sono stati depositati dal Comites San Marino presso la Segreteria Istituzionale nel novembre scorso.
“I dirigenti sindacali – dichiara Alessandro Amadei, vicepresidente del Comites San Marino – hanno preso atto del disagio degli italiani residenti a San Marino in merito alle differenze presenti nell’attuale normativa sulla cittadinanza che riserva ai cittadini sammarinesi naturalizzati un trattamento diverso rispetto a quello riservato ai cittadini sammarinesi di nascita. Infatti, per ottenere la cittadinanza sammarinese per naturalizzazione i cittadini italiani residenti devono rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i cittadini sammarinesi di nascita mantengono la doppia cittadinanza nel caso in cui uno dei due genitori sia straniero”.
Dal confronto tra il Comites San Marino e le Confederazioni sindacali è emersa anche la convinzione che il numero degli anni di dimora effettiva e continuativa nel territorio della Repubblica per potere effettuare la richiesta di naturalizzazione (25 anni per gli stranieri, 15 anni per i coniugi stranieri di cittadino/a sammarinese) andrebbe abbassato, come rilevato anche dall’ECRI (Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza).
Il Comites San Marino propone a tal proposito una riduzione della tempistica per la concessione della cittadinanza da 25 anni di dimora effettiva a 15 anni e da 15 anni di dimora effettiva a 10 anni per il coniuge di cittadino/a sammarinese. Riguardo al progetto di legge di iniziativa popolare di modifica della legge sulle Giunte di Castello, gli esponenti del Comites San Marino hanno illustrato ai dirigenti sindacali la proposta di introdurre il diritto di elettorato attivo e passivo a favore degli stranieri che dimorano effettivamente da almeno 5 anni nel territorio della Repubblica.
Tale proposta, condivisa da alcuni partiti in sede di discussione della legge sulle Giunte di Castello, permette di coinvolgere maggiormente i cittadini stranieri residenti nella vita della comunità sammarinese, in quanto estende i diritti politici anche a quella componente della popolazione che al momento ne è totalmente priva.