Politica

Il PSD sulla giustizia: troppe forzature

San Marino. Già il 29 ottobre, in tempi non sospetti, il PSD aveva rilevato che era in corso una escalation di tensioni intorno alle questioni giudiziarie. Già allora ci auguravamo che si tornasse “ad avere quel clima di collaborazione e rispetto che si è avuto nel corso della passata legislatura anche nei momenti più concitati e difficili, richiamando per questo tutte le forze politiche affinché ci si impegni vicendevolmente al più alto senso di responsabilità”. Purtroppo dobbiamo registrare che così non è stato ed il paese sta subendo una tensione sulle questioni giudiziarie mai vista in precedenza.

Ribadiamo il rispetto per l’autonomia del potere giudiziario così come per tutti i tre poteri che caratterizzano lo Stato. Fino a pochi mesi fa la maggioranza invocava per Banca Centrale, oltretutto un’istituzione che non è nemmeno un potere dello Stato, il rispetto per la sua autonomia ed indipendenza; salvo poi arrivare a dimetterne il Direttore ed ad avocare a sé per un determinato periodo alcuni poteri dell’Istituto di Via del Voltone, in barba anche alle direttive internazionali.  Ora le cose si ripetono al contrario: a nostro avviso si sta forzando su un percorso pericoloso il delicato rapporto che è stabilito dalle nostre Leggi tra potere politico e potere giudiziario.

Il PSD invita tutti gli attori in campo ad una sana pausa di riflessione. Non vi sono scadenze dietro l’angolo. Riteniamo che la Convocazione del Consiglio Giudiziario in sede plenaria sia stata una scelta infelice e che acuisca solamente i problemi. Si sono dimessi tre membri della Commissione Giustizia: prima di tenere un Consiglio Giudiziario plenario, si proceda alla sua ricostituzione, non si lasci incompleto per la parte politica questo organismo.

Da unico partito di opposizione presente in quell’organismo dopo le dimissioni avvenute, chiediamo il rispetto delle prerogative dell’opposizione e la ricostituzione della composizione. Non abbiamo condiviso le continue forzature ed accelerazioni che in questa vicenda la maggioranza ha voluto imporre. D’altra parte riteniamo che occorra tornare, tutti, ad un atteggiamento di reciproco dialogo e rispetto, così come ben evidenziato dalla relazione che ha accompagnato la riforma dell’Ordinamento Giudiziario creando la Commissione Giustizia nel nome “del superiore interesse del Paese in un campo in cui le passioni e le ragioni di parte dovrebbero lasciare il passo al senso dell’interesse istituzionale, (…) con l’obbligo di esperire tutti i tentativi per giungere a deliberazioni unanimi”, allo scopo di “realizzare l’equilibrio fra chi dispone del potere della giustizia e chi è destinatario degli effetti di quel potere” Come PSD auspichiamo che si torni ad avere il Consiglio Giudiziario Plenario con la corretta rappresentanza di maggioranza ed opposizione rigettando sin da ora come pretestuose le affermazioni di chi sostiene la possibilità per i dimissionari di prenderne parte, ritenendo le dimissioni come un atto estremo, ponderato, e risolutivo su cui non si può con leggerezza soprassedere.

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