Capuano: perché lascio BCSM e San Marino
San Marino. La notizia che il nuovo dg di Banca Centrale si è dimesso, ha fatto molto presto il giro della Repubblica. E anche fuori confine. Ad onor del vero, le voci di uno suo scontento erano trapelate anche nei giorni scorsi. Capuano avrebbe infatti manifestato la volontà di non proseguire nella collaborazione con l’istituto di via del Voltone già durante la riunione del Consiglio Direttivo del 14 novembre. A indurlo ad interrompere i rapporti, la mancanza di certezze giuridiche sia rispetto alla strategia generale del sistema bancario, sia alla sua posizione personale. Nella lettera avrebbe infatti parlato anche di incertezze economiche. Si sa, da fonti non ufficiali, che il tetto massimo dei 100 mila euro all’anno gli andava molto stretto e siccome non è più possibile ripetere il giochino di Grais che prendeva soldi non dovuti dalla Fondazione, non ci sono altre possibilità di aumentare lo stipendio.
Pare che Capuano avesse chiesto 290 mila euro all’anno.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le perquisizioni presso la sua abitazione. Banca Centrale ha infatti a disposizione un appartamento di proprietà che concede ai suoi dg: prima ci aveva abitato Savorelli e adesso, appunto Capuano. Dalle prime indiscrezioni pare che le perquisizioni siano avvenute proprio nell’ambito delle indagini relative all’acquisto di titoli dell’ex direttore di Bcsm. Perquisizioni domiciliari, anche dentro la cassaforte in dotazione all’immobile, avvenute in assenza di Capuano e senza sua autorizzazione. Violazione, scriverebbe nella lettera consegnata a BCSM, dei suoi diritti individuali.
A questo punto, Banca Centrale è di nuovo decapitata, questa volta non ha più né presidente (dal 31 ottobre scorso, di Grais non si sa più niente), né direttore e, pare di intuire, che nel prossimo Consiglio, che dovrebbe cominciare la settima prossima, si tornerà ancora a paralre di banche.